Cabaret, il musical prodotto dalla Compagnia della Rancia, riportato in scena per la terza edizione e che ha aperto giovedì l’omonima stagione del Teatro Rossetti di Trieste si riconferma uno spettacolo che cattura ed emoziona il pubblico e con un finale d’impatto che anche alla terza visione mette ancora i brividi.

Giampiero Ingrassia in Cabaret al Politeama Rossetti © Fabrizio Caperchi Photography / La Nouvelle Vague Magazine
Giampiero Ingrassia

La semplicità della stanza di Cliff, il sipario che non è che un telo che si alza e abbassa, con movimentazioni a vista per creare l’effetto “teatro nel teatro” dimostrano che non servono, o meglio non bastano nel panorama del musical solo lustrini e comicità ma che se si punta sulla struttura dei personaggi, sulle coreografie ben studiate e anche sulle traduzioni si può ottenere un ottimo risultato!

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La regia essenziale ma efficace di Saverio Marconi, con la scenografia di Gabriele Moreschi e le coreografie di Gillian Bruce, si dimostra quindi alla fine il punto di forza del musical mettendo il risalto lo spessore dei personaggi e l’intensità della storia e delle canzoni.

Giulia Ottonello in Cabaret al Politeama Rossetti © Fabrizio Caperchi Photography / La Nouvelle Vague Magazine
Giulia Ottonello

Sempre ottimi per voce e capacità interpretativa Giampiero Ingrassia e Giulia Ottonello, Maestro di Cerimonie (e “Caronte” nel Kit Kat Club e nella Storia) sopra le righe l’uno, ragazza ingenua l’altra ma entrambi con una malinconia e una disperazione quasi commoventi.

Interessante con il ricambio del cast maschile l’avvicendamento di Alessandro di Giulio dal ruolo di Ernst Ludwig a quello di Cliff Bradshaw, scrittore americano ed interesse amoroso di Sally Bowles e il passaggio di Andrea Verzicco dal ruolo di marinaio a quello di Ludwig, il Cattivo della storia: passaggi di ruolo non semplici e che mettono ben in evidenza le loro capacità attoriali nel rivestire due ruoli agli antipodi.

Un applauso anche al resto del cast, di prim’ordine: Altea Russo (Fraulein Schneider), Michele Renzullo (Herr Schulz) e i/le ballerini/e del Kit Kat Club: Marta Belloni, Ilaria Suss, Nadia Scherani, Valentina Gullace, Matteo Tugnoli e Marco Rigamonti.

Perché il mondo non può vivere e lasciar vivere?!

Cabaret: da vedere per riflettere sull’attualità di questo messaggio, sempre!

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