Si è tenuta, ieri sera, presso la sala Tripcovich di Trieste, la sesta edizione del premio Coraya-Labeyrie Cuffie d’Oro Radio Awards. L’oscar della radio italiana ideato da Fabio Carini e Charlie Gnocchi e organizzato da 42K Srl in collaborazione con l’associazione culturale Centro Studi Startup Trieste e con il sostegno del Comune e della Regione Friuli Venezia Giulia.

La primissima cosa, importante da fare, è quella di elencare i nomi dei programmi e dei vincitori del Coraya-Labeyrie Cuffie d’Oro Radio Awards dell’edizione 2016

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(se volete, dopo la lista, parliamo anche della serata evento)
  • Radio of the year è Rtl 102.5
  • Web Radio of the year è Lolli Radio
  • Grow Up Radio è Radio Cusano Campus
  • Show of the year a Tutti pazzi per Rds (Rds)
  • Wake Up Show a Il Geco e la Farfalla (Radio Capital)
  • Morning Show a La Famiglia giù al Nord (Rtl 102.5)
  • After Lunch Show a Radio 2 Social Club (Radio2)
  • Drive Time Show a Lentini@Agosti (Radio 101)
  • Night Show a Monte Carlo Nights con Nick The Nightfly (Rmc)
  • Talk Show Benvenuti nella Giungla (Radio 105)
  • Crazy Show a Ciao Belli (Radio Deejay)
  • Sport Show a 105 Autogol (Radio 105)
  • Musical Show a Radio Italia Live (Radio Italia SMI)
  • Rock Show a Revolver by Ringo (Virgin Radio)
  • Cultural Show a Radio3 Suite (Radio 3)
  • News Show a Italia sotto inchiesta (Radio 1)
  • I Career Celebrity Award vanno ad Albertino (Radio Deejay) e ad Anna Pettinelli (Rds)
  • Celebrity of the year sono Giuseppe Cruciani (Radio 24) e Geppi Cucciari (Radio1) mentre RadioJournalist of the year è Pierluigi Diaco (Rtl 102.5).
  • Cuffie d’argento Local e le University Radio: Radio Dolomiti e Radio Bocconi.
  • Cuffia d’ Argento Social Radio Radio Fragola
  • Lelio Luttazzi Award Savino Zaba (Radio 2, A qualcuno piace Cult).
  • Cuffie d’Oro No Limits 2016 Sergio Pirozzi a Radio Amatrice
La serata

La conduzione del Coraya-Labeyrie Cuffie d’Oro Radio Awards è stata affidata a Rossella Brescia, Charlie Gnocchi e Andro Merku, con una diretta web di quasi tre ore.

CuffieLa serata ha visto riconosciuti meriti importanti a Radio Fragola e Radio Amatrice.

Le due radio, incarnano senza dubbio quei valori antichi della radio: l’informazione e il senso di vicinanza al quotidiano.

Quell’ascolto intimo. Quelle voci che fanno da colonna sonora ai gesti di tutti i giorni. Perché la radio è quella presenza discreta. Quella che non pretende che tu penda dalle sue labbra, ma si limita a riempire i vuoti. Ad accompagnaci nei percorsi in macchina nel traffico cittadino; quella presenza che chiacchiera mentre facciamo le faccende domestiche o che riempie il silenzio di un negozio o di un’autofficina o che chiacchiera sui taxi in corsa per l’aeroporto.

Quella presenza che “per osmosi fa quello che fate voi” (cit)

Radio Fragola fa la radio con lo spirito di uno spazio sociale. Con un occhio attento sull’identità della città di Trieste, spendendosi a sostegno delle disabilità e contro l’emarginazione. Li avevamo incontrati la sera prima della premiazione e ci hanno raccontato il loro lavoro. La loro vicinanza a certe tematiche e la loro voglia di fare.

CuffieRadio Amatrice è la radio che fa da collante tra gli sfollati colpiti dall’ultimo sisma che ha coinvolto il centro Italia. Perchè in situazioni come quelle la prima cosa che bisogna fare è stare uniti. E Radio Amatrice questo è. Unione.

 
The dark side di una serata che poteva essere bellissima

Una serata che ha ricordato molto le premiazioni delle sagre di paese.

Sembra incredibile trarre una conclusione simile, considerando che sul palco abbiamo visto alternarsi grandi protagonisti dello spettacolo.

Gente alla quale non dobbiamo certamente insegnare il mestiere.

Rossella Brescia, nonostante l’abbiano vestita come una wings, è una che sul palco sa starci, comprende e gestisce tempi e ritmi soprattutto in relazione agli interlocutori che con lei condividono la scena.

Andro Merku, nonostante sembri avere l’ingrato compito di riportare l’ordine, riesce a risultare simpatico e ironico azzeccando i tempi e comportandosi da conduttore.

Charlie Gnocchi, che dire?

Se l’idea era quella di affidare a quest’ultimo il ruolo del disturbatore, sono andati così oltre da aver fatto il giro!

Non è chiaro, ad esempio, a chi sia venuta in mente l’idea di annunciare i nomi degli sponsor come se si fosse al mercato.

Ma facciamo degli esempi concreti, per chi si fosse perso questa perla di show con gag anni ’80.

Momento di premiazione del programma Italia Sotto Inchiesta, di RadioUno, condotto dall’apprezzatissima Emanuela Falcetti.

A consegnare il premio alla Falcetti è SalvaViaggio. Un portale italiano che si occupa della tutela del viaggiatore, quando questo subisce dei danni da parte di una data compagnia di viaggio/trasporto. Una cosa utile, no?

Non si capisce per quale regione, durante la presentazione del brand, Gnocchi abbia sentito l’irrefrenabile voglia di buttarla in caciara, quasi da rendere incomprensibile al pubblico la mission del suddetto portale.

Ci è sembrato che durante la serata, nessuno degli sponsor sia stato trattato rispettosamente. Forse si voleva essere simpatici, ma c’è modo e modo e soprattutto la differenza sta nel saper azzeccare i tempi.

Durante il ritiro del premio da parte di Pirozzi (sindaco di Amatrice), momento di grande commozione che ha visto la platea alzarsi in piedi davanti a tanto coraggio, Charlie che mancava dalla scena da due abbondantissimi minuti, entra sul palco con un outfit decisamente di cattivo gusto: una giacchetta ricoperta di banconote di euro di vari tagli. Perché?

Una mania di protagonismo ostentata più volte durante la serata, dal “l’ho scoperto io” all’ostinarsi a reggere il microfono anche a coloro che erano già gelato muniti; aver impallato in maniera continua e costante tutti quelli che con lui condividevano lo spazio scenico; per non parlare dell’interruzione continua durante i discorsi degli ospiti.

Interventi sconclusionati, il continuo sottolineare lapalissianamente tutto, non ha fatto altro che sottrarre tempo ai premiati o agli sponsor che probabilmente, salendo sul palco qualcosa di sensato da dire ce l’avevano.

Tanto che Mara Maionchi, salita a ritirare il premio per la trasmissione Benvenuti nella giungla che conduce con Gianluigi Paragone, Gibba e Ylenia, non ha resistito a farlo notare dicendo

Stasera vuole la gloria! […] menomale che ci hai scoperti tutti!

Ci siamo chiesti tutti perché non fosse salita prima!

CuffieAltro intervento che ci ha risollevato il morale e che, tutto sommato non ci ha fatto rimpiangere l’aver lasciato a metà Gran Torino di Eastwood in onda su Iris ieri sera, è stato quello di Geppi Cucciari.

Premiata per la trasmissione Un giorno da pecora, su Radio2, Geppi Cucciari ha quel talento naturale delle parole a raffica.

Un’ironia intelligente, di cui dopo una serata come questa, avevamo tutti bisogno.

Stamattina abbiamo deciso di fare un giro sul web, per vedere se ci fossero considerazioni relative alla sera che vi stiamo raccontando (giusto per capire se lo abbiamo sognato o è successo veramente!).

Abbiamo scoperto che quella di ieri era una serata con raccolta di fondi.

Dal palco, durante la serata show, nessuno si è preoccupato di dirlo…o comunque non abbastanza.

 

Per questo Articolo le immagini sono state fornite dall’ufficio stampa dell’artista/spettacolo. Si declinano per tanto ogni responsabilità relative ai crediti e diritti.

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