Il libro edito da Bulzoni nella Collana “Università degli Studi di Cagliari/Dipartimento di Filologie e Letterature Moderne” a cura di R. Puggioni è composto da 232 pagine. La favola, qui riprodotta, mantiene inalterata la sua originalità che ebbe enorme successo nelle quattro edizioni a cavallo tra il 1584 e il 1613 pur non essendo mai stata oggetto di grande studio.

In letteratura, tale genere di pubblicazione, viene chiamata “pastorale” perché si riferisce alla rappresentazione di un soggetto campestre dove villaggi di campagna, pastori, animali e il paesaggio tutto attorno sono narrati con una matrice idilliaca e mitica.

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Il tema pastorale, particolarmente importante nella cultura inglese, nasce durante il periodo ellenistico con il poeta siciliano Teocrito, che potrebbe aver tratto ispirazione dalle leggende e dalle tradizioni della popolazione locale: la sua opera venne poi ripresa da Virgilio nelle “Bucoliche” e “Georgiche”. I poemi pastorali sono ambientati in un meraviglioso paesaggio rurale a cui segue il tema romantico, che vede spesso i pastori impegnati a corteggiare pastorelle, ninfe e dee.

Questa pièce, scritta da Angelo Ingegneri (Venezia 1550-1613) ha avuto inizio con il beneplacito dell’Accademia degli Olimpici di Vicenza, su richiesta di uno dei suoi membri, Giacomo Rangone, e venne portata a termine per conto della madre della dedicataria, la marchesa di Soragna Isabella Pallavicini Lupi, la quale ne finanziò anche la messa in scena per organizzare l’ingresso di sua figlia in Società.

La trama della pastorale, ispirata alla storia di Cimone narrata nella quinta giornata del Decameron, è ambientata in Sicilia in una vallata vicino al Monte Erice, sulla cui sommità si erge un tempio di Venere.

Ciò che emerge maggiormente sono due aspetti: la complessità della figura del protagonista e l’impiego maestoso del coro. Al centro della terza scena del terzo atto, troviamo la danza di Venere che è un Branle (danza circolare di matrice popolare e origine medievale, ancora in voga nel Cinquecento durante le feste). Qui la danza viene eseguita dal coro intonando un inno alla dea (citata da Roberto Puggioni nell’introduzione).

L’autore

L’autore, Angelo Ingegneri, scrisse spesso anche in dialetto veneziano fu poeta, diplomatico, critico teatrale, cortigiano, autore drammatico, amministratore di una fabbrica di saponi e segretario di diversi nobiluomini, acquisì fama di letterato traducendo in italiano i “Remedia amoris” di Ovidio.

Divenne poi membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza e dell’Accademia degli Innominati di Padua. Con l’autorizzazione del duca di Parma curò la prima edizione completa della “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso.

La sua opera più importante fu il trattato “Della poesia rappresentativa e del modo di rappresentare le favole sceniche” (Ferrara, 1598). A parte quest’ultimo titolo citato, gli altri suoi scritti non hanno avuto edizioni moderne.

Bulzoni Editore

La Bulzoni Editore viene fondata da Mario e Ivana Bulzoni nel 1971 a Roma. In precedenza marito e moglie gestivano una libreria universitaria vicino alla Sapienza, in cui già dal 1963 venivano – come accade di frequente – stampate e distribuite le “dispense universitarie”, ovvero dei fascicoli contenenti il testo del corso monografico di un Professore universitario, in questo caso di Lettere. Questa inclinazione verrà mantenuta: la svolta da stampatore ad editore si avrà quando Mario Bulzoni pubblicherà un’opera rara e costosa sul Gran Teatro del Barocco.

Da quel momento è tutto in discesa: viene varata una collana teatrale, viene ampliato il campo di competenza al grande mondo del cinema, di cui vengono pubblicati volumi di storia e critica.

La casa editrice contempla in catalogo testi universitari di facoltà umanistiche (Antropologia Culturale, Arte, Biblioteconomia, Diritto, Filosofia, Economia, Letteratura, Psicologia, Scienze Politiche), e testi di storia e critica teatrale e cinematografica. Collane di rilievo sono “Biblioteca cinematografica e dei mass-media”, “Carte e carteggi del Novecento”, “Culture teatrali”, “Teatro italiano contemporaneo” e “Piccola biblioteca joyciana”. Per alcune collane, la casa editrice collabora con la Società di Linguistica Italiana e il Dipartimento di Italianistica di Firenze.

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