Lo Jas Art Ballet racconta la tipica giornata di un ballerino

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Jas Art Ballet, martedì 9 maggio, solo per una sera, il Politeama Rossetti ospitava uno degli appuntamenti del festival TSDanza 3.0 più attesi: “Il Mantello di Pelle di Drago”.

Lo scopo della serata era quello di riuscire a fare avvicinare il pubblico alla danza e al teatro. E come far scoprire e apprezzare tali discipline anche ai giovani e ai “profani” in queste materie?

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Sabrina Brazzo, (Prima Ballerina dello spettacolo, étoile internazionale), e Andrea Volpintesta, (Primo Ballerino di altrettanto rilievo internazionale), insieme alla compagnia da loro fondata, la Jas Art Ballet, hanno pensato che le fiabe, raccontate proprio attraverso passi di danza, fossero l’ideale per il loro obiettivo.

Ed ecco che, l’altra sera, il sipario si era aperto su un’aula di danza, di quelle con le sbarre, e molti ballerini in scena intenti a fare il riscaldamento. Sembrava davvero di assistere ad una lezione di danza classica, mentre una voce fuori campo ci informava che le prove in aula erano la prima tappa della routine di un ballerino.

E mentre ci domandavamo e sul palco fosse presente tutto il corpo di ballo o meno, cercando di indovinare quale poteva essere la Prima Ballerina, l’etoile internazionale, ecco Sabrina Brazzo entrare in scena, facendosi riconoscere subito nel suo ruolo per il particolare portamento.

La sua eleganza nel volteggiare in punta di piedi insieme ad Andrea Volpintesta, era senza uguali su quel palcoscenico.

La voce narrante a quel punto ci svela che le prove per quella giornata sono finite in sala danza, un video proiettato sullo sfondo mostra la compagnia prepararsi ad andare in scena: chi si trucca, chi indossa i costumi, chi si prepara mentalmente ad entrare nel personaggio.

E lo spettacolo inizia nello spettacolo: degli elfi entrano in scena, impegnati nella conciatura di un mantello in pelle di drago. Una Fata Regina (Sabrina Brazzo), insieme ad un energico Capo Elfo (Maurizio Licitra, del quale abbiamo ammirato la grande maestria nei salti), li guidano nella preparazione. Ma non sono i soli che giungono sul palco. Come ogni storia che si rispetti, ci vuole un antagonista.

Qui, niente meno che il Diavolo, (Andrea Volpintesta), vede il mantello magico, intuisce che il progetto della Fata Regina è quello di trovare delle persone con un’anima pura perché possano indossarlo, ed è inutile dire che tenterà in tutti i modi di mettere in difficoltà i personaggi delle tre fiabe della serata, ostacolando i piani della Fata.

Una lode va fatta alla ballerina Antonella Albano, una dei protagonisti delle tre fiabe, che attraverso i movimenti ma anche alla mimica facciale, era davvero espressiva.

Luminosi, coloratissimi e molto curati, i costumi i Erika Carretta, incantevoli le gonne addosso alle ballerine in movimento. La musica è un collage di brani di Shostakovich, Kachaturian e Bizet, che si sposa alla perfezione con i movimenti ideati da Massimo Volpini.

Il coreografo di fama internazionale è riuscito a strappare diverse risate al pubblico, nel corso della serata, per via della sua abilità nel rendere dei semplici passi di danza, protagonisti di gaffe divertenti.

Quando anche la terza fiaba viene narrata e l’anima meritevole premiata col mantello, il narratore ci svela l’epilogo della giornata per un ballerino: le luci del palcoscenico si spengono, i camerini si affollano, e poi a casa, prima di ricominciare un’altra volta l’indomani.

Foto di Luca Vantusso

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