Mammamiabella! al Teatro Marconi. Intervista a Valentina Olla e Federico Perrotta

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Dopo il successo dello scorso anno torna a teatro Mammamiabella!

La commedia musicale che vede in scena Sabrina Pellegrino, Valentina Olla e Federico Perrotta. Dal 19 al 29 febbraio al Teatro Marconi si parla di emozioni, pannolini, rinunce e tante aspettative dei neo genitori. Il tutto diretto da Elena Sofia Ricci, un debutto dell’attrice alla regia teatrale.

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Abbiamo intervistato Valentina Olla e Federico Perrotta

Mammamiabella! La maternità come non l’abbiamo mai vista? Giusto?

In realtà come l’abbiamo più o meno vissuta tutti, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di parlarne in questo modo. Abbiamo ironizzato, dissacrato e soprattutto preso amorevolmente in giro le future mamme ed i futuri papà, suocere, amici e tutto ciò che gravita attorno all’arrivo di una nuova vita.

Perché è indubbio che usciamo tutti un po’ fuori di testa quando è in arrivo un bebè.

Come è nata l’idea?

Ci siamo accorti che i nostri racconti erano così divertenti, che un bel giorno ho chiamato Sabrina Pellegrino, nostra collega e autrice con la quale collaboriamo già da tempo, e di fronte ad un buon bicchiere di vino rosso e stuzzichini vari, mentre in un pub del centro tentavo di conciliare la mia vita di artista, con quella di neo mamma (stavo infatti cercando di dare la pappa a Vittoria, che aveva poco più di otto mesi), ho incominciato a raccontare…

Poi abbiamo cominciato un fitto scambio di mail nel quale continuavamo a scambiarci aneddoti, falsi miti e credenze popolari… il mese dopo c’era già il copione!

Siete genitori. Quanto della vostra esperienza c’è nello spettacolo?

Assolutamente tutto! Come si dice? Tratto da una storia vera.

Il presupposto artistico è stato sicuramente la nascita di nostra figlia Vittoria.

Anzi proprio le cose più assurde ed esilaranti che abbiamo portato in scena sono esperienze realmente vissute: a partire dal fatto che in nove mesi sono riuscita a prendere 40 kg e che, per ottenere l’assegno di maternità all’Inps, ho dovuto affrontare una serie di improbabili personaggi e situazioni che ad un certo punto mi sembrava di essere dentro ad uno sketch d’avanspettacolo.

Ma in fondo è una storia normale, comune a tantissime altre storie e proprio per questo il pubblico si identifica in noi e nella vicenda e ride, ricorda e si emoziona pure.

Che ruolo ha la musica dal vivo?

La musica dal vivo è una parte fondamentale dello spettacolo, è stato l’ingresso del maestro Stefano Mainetti nel progetto che ha conferito spessore e movimento alla commedia.

La scelta registica della Ricci poi ha reso ancora più protagonista la musica dal vivo, trasformando i musicisti in pupazzi a tratti grotteschi, a tratti tenerissimi, che interagiscono con noi all’interno di una scenografia evanescente, all’interno della quale i personaggi compaiono e scompaiono. (Scene di Andrea Taddei) .

La musica sottolinea ogni momento della commedia: diventa incalzante quando il futuro padre elenca disperato a quante partite di calcetto e uscitine con gli amici dovrà rinunciare, diventa un tango quando lui e lei si fronteggiano nel vano tentativo di essere genitore perfetto e diventa una suggestiva ninna nanna quando i pensieri viaggiano veloci in perfetto equilibrio tra ansia e felicità.

Siete diretti da Elena Sofia Ricci. Come è stato lavorare con lei?

Meraviglioso! Un grande privilegio essere diretti da una professionista così talentuosa e devota a questo mestiere.

Ha messo a nostro servizio tutto il proprio talento e la propria competenza, con fermezza e gentilezza. Con sguardo profondamente ironico, dissacrante, unito ad una grande sensibilità, ha curato ogni minimo dettaglio della messa in scena, confermando di essere una professionista molto esigente e soprattutto instancabile!

Personalmente non finirò mai di ringraziarla per avermi guidato “per mano” con pazienza nell’affrontare un personaggio ricco di colori e di sfumature.

Un invito ai lettori de La Nouvelle Vague

Non perdetevi una serata divertente, nella quale si ride e ci si emoziona tanto in una storia che parla di tutti noi.

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