PASSO DOPO PASSO. LA MIA STORIA

di Carla Fracci

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Immancabile libro per tutti gli amanti della danza e del balletto internazionale, “Passo dopo Passo. La mia storia” di Carla Fracci edito dalla casa editrice milanese Mondadori nella collana “Ingrandimenti” a cura di Enrico Rotelli e disponibile anche in eBook, presenta nelle sue 207 pagine (arricchite da splendide immagini) l’eterno mito dell’étoile Fracci e delle sue inconfondibili interpretazioni: Giselle, Giulietta, Cenerentola, Medea, Swanilda, Francesca da Rimini… sono più di duecento i personaggi interpretati dalla divina, più di duecento i ruoli, le interpretazioni, le storie portate in scena con varietà estrema e sentimento esasperato, perché “il balletto ha un linguaggio più penetrante di quello teatrale, forse è proprio l’assenza della parola a renderlo tale”.

In un’autobiografia intima, Carla Fracci racconta l’infanzia trascorsa nella campagna lombarda e l’ingresso alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala, il Passo d’Addio delle allieve licenziande e i trionfi con l’American Ballet Theatre e sui palcoscenici più importanti del mondo: Los Angeles, Mosca, L’Avana, Tokyo, Londra…

Figlia di Luigi, tranviere, e Santina, operaia, lontana parente di Giuseppe Verdi grazie alla prima moglie del nonno, Carla confessa l’amore per la famiglia e l’onestà, per la danza, che ha voluto portare fino ai centri più piccoli, per la musica e l’armonia, “ciò che mi porta l’ispirazione, ancor più dell’ambiente”.

Acclamata ovunque

Acclamata dai più autorevoli critici di balletto e applaudita con calore da pubblici di ogni levatura, Carla Fracci è stata partner artistica dei più gloriosi danzatori del mondo: Erik Bruhn, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, Mario Pistoni e Paolo Bortoluzzi. E poi Margot Fonteyn, Gelsey Kirkland, Alicia Markova. Ha lavorato con coreografi come John Cranko, Maurice Béjart e Antony Tudor e la sua vita è sempre stata circondata da poeti, su tutti Eugenio Montale che le dedicò la lirica: “La danzatrice stanca”.

copertina fracci“È grazie a maestri tali se oggi, a più di settant’anni, non mi sento affatto stanca” dice Carla, e aggiunge che le rimane un solo grande desiderio: “che in Italia nasca una Compagnia nazionale di balletto, una Compagnia che possa girare il mondo con le nostre eccellenze senza alcun timore di dare possibilità importanti soprattutto ai giovani, che non devono sentirsi costretti a espatriare”.

Da Giselle a Francesca da Rimini

La sua notorietà si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici, quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini. Nella sua prestigiosa carriera ha danzato anche con Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Alexander Godunov, Gheorghe Iancu, Giuseppe Picone e Roberto Bolle, tra gli altri.

Da “Giselle” danzata con Bruhn viene tratto un film nel 1969. Ha interpretato Medea, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra. Suo marito, il celebre maestro e regista Beppe Menegatti si è occupato della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate.

A partire dalla fine degli anni Cinquanta le sue apparizioni saranno tantissime, sino agli anni Settanta danza con alcune compagnie straniere quali il Royal Ballet, il London Festival Ballet, lo Stuttgart Ballet ed il Royal Swedish Ballet. Nel 1967 è nominata artista ospite all’American Ballet Theatre.

Nel 1982 è protagonista di una fiction televisiva nello sceneggiato della Rai diretto da Renato Castellani “Verdi”, dove interpreta il ruolo di Giuseppina Strepponi, soprano e seconda moglie del grande compositore.

Varie sono, negli anni successivi, le sue interpretazioni: Il pomeriggio di un fauno, Eugenio Onieghin, La vita di Maria, A.M.W. La bambola di Kokoschka, La primavera romana della signora Stone, solo per citarne alcune tra le principali.

Dal 1996 al 1997 dirige il corpo di ballo dell’Arena di Verona.

Dal 1994 è membro dell’Accademia di Belle Arti di Brera e dal 1995 è presidente dell’associazione ambientalista “Altritalia Ambiente” e nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO. Nel 2003 le viene conferita l’onorificenza italiana di “Cavaliere di Gran Croce”.

Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Ne segue il repertorio tradizionale e quello firmato da Diaghilev per i Ballets Russes (da “La sagra della primavera nella ricostruzione” di Millicent Hodson a “Shéhérazade”, “L’uccello di fuoco” e “Petruska” nelle versioni di Andris Liepa). A quest’attività affianca la riproposta di balletti perduti e nuove creazioni sotto la direzione di Beppe Menegatti.

Dal giugno 2009 al 2014 è stata Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze e nel 2015 Ambasciatrice di Expo Milano.

A tutt’oggi si esibisce ancora in scena, regalando emozioni e magia, in coreografie create appositamente per la sua splendida e intramontabile Arte.

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