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Continua ad un ritmo serrato la programmazione del Teatro Le Sedie. Il mese di novembre è dedicato a tre tematiche importanti e altrettanto scottanti.

Il direttore artistico Andrea Pergolari affida il suo terzo mese di stagione al duo Daniela Giordano e Danila Massimi.

Dal 4 al 27 novembre per quattro fine settimana (dal venerdì alla domenica) le due attrici danno vita al Trittico che raccoglie e propone tre imperdibili spettacoli del duo su le donne, il lavoro e la terra.

Abbiamo incontrato il direttore artistico Andrea Pergolari.

Quattro settimane di programmazione, quattro week end di programmazione, cosa deve aspettarsi il pubblico?

È una domanda che bisognerebbe ribaltare e rivolgere al pubblico. Non abbiamo creato il cartellone con delle aspettative, abbiamo cercato di dare coerenza alla programmazione: il mese di spettacoli di Daniela Giordano e Danila Massimi va in quella direzione.

Andrea Pergolari
Andrea Pergolari

Trittico è un’ideale vetrina del percorso artistico delle due protagoniste ed è, nello stesso tempo, un punto di vista sul mondo di oggi: i temi affrontati dai tre spettacoli sono il riconoscimento dell’identità femminile, la possibilità di un’economia alternativa, lo status dei nuovi lavoratori.

Una bella sfida, sintomo che il Teatro Le Sedie sta diventata una solida realtà nel panorama romano?

Prima di tutto bisognerebbe chiedersi quale sia, e se esista, il panorama teatrale romano.

È una composizione complessa di diverse realtà che non credo formi un sistema. O almeno un unico sistema: sono tante stratificazioni che non comunicano tra di loro. E, talvolta, all’interno delle stratificazioni stesse.

Non so se siamo solidi, mi sembra paradossale dirlo adesso, in una situazione di precarietà assoluta che mina alla base ogni dinamismo culturale.

Posso però dire quello che non siamo e non saremo mai: degli “affittacamere”. Cioè quelle botteghe (mi sembra assurdo ed offensivo chiamarli teatri) che inseriscono nel loro spazio spettacoli a pagamento, impongono il minimo garantito ed affossano qualsiasi ipotesi di progresso teatrale, perché si dà spazio a chi ha soldi e non necessariamente talento e si evita qualsiasi promozione e direzione artistica.

A Roma ci sono molti luoghi del genere, a cui non apparteniamo. Meglio aprire una sala bingo allora, mi sembra più onesto.

Come è nata la collaborazione tra voi?

Ci siamo conosciuti anni fa con Daniela Giordano in una sezione politica, come fossimo in un vecchio film degli anni ’70.

Ci siamo annusati ferinamente per qualche tempo, e poi ci siamo riconosciuti come animali appartenenti alla stessa specie ed abbiamo pensato che potevamo condividere una stessa riserva di caccia.

Nel frattempo Daniela ha conosciuto Danila, una musicista eccezionale, che è entrata a far parte del gruppo.

E dal 2013 abbiamo fatto diverse cose insieme, compresa un’edizione dell’Estate romana a Labaro, nel 2015: un vero e proprio atto civico che vorremmo replicare.

Torneranno al Teatro Le Sedie con altri spettacoli?

Sono già in cartellone quest’anno: Danila Massimi ha un concerto proprio a novembre, nella prossima settimana (Danila Massimi song system); Daniela Giordano sarà protagonista di un nuovo spettacolo a marzo (Blue’s Blood).

Ma non si tratta di venire o tornare: in questo momento condividono la nostra ideologia culturale e speriamo che lo facciano ancora per molto.

Adesso sanno che nel Teatro Le Sedie c’è uno spazio per i loro progetti e le loro sperimentazioni.

 

Per questo Articolo le immagini sono state fornite dall’ufficio stampa dell’artista/spettacolo. Si declinano per tanto ogni responsabilità relative ai crediti e diritti.

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