Ha debuttato al Teatro Pime di Milano a Novembre, per poi riprendere questo fine settimana al Binario 7 di Monza, con un buon riscontro da parte del pubblico che ha reso la replica di ieri sera sold out, “La dodicesima notte” di William Shakespeare.

La dodicesima notte

“La dodicesima notte” (quella di festa per l’Epifania, a dodici giorni dal Natale) è forse uno dei testi meno indagati e ancor meno rappresentati di William Shakespeare.

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Questa pièce è però allo stesso tempo uno dei lavori che meglio rappresenta l’autore.

Sì perché Shakespeare non è solo tragedia ma è commedia e “La dodicesima notte” include tutti i tratti caratteristici dell’opera: amore, travestimento, inganno e centralità al discorso e alla parola.

Silvia Giulia Mendola, regista e protagonista

Merito di questo nuovo allestimento, con traduzione e adattamento di Livia Castiglioni e Silvia Giulia Mendola (regia di quest’ultima) particolarmente apprezzato dal pubblico, è della compagnia PianoinBilico.

La compagnia, dopo “Pene d’amor perdute 50’s e Otello, prosegue con questo lavoro la sua indagine nell’opera di Shakespeare.

I discorsi sono altro da ciò che dovrebbero significare, come spesso le persone non sono chi dicono di essere.

Viola, approdata in Illiria dopo un naufragio e credendo morto il fratello Sebastiano, si fa accogliere come servitore eunuco del Duca Orsino.

Una volta al suo servizio Viola si innamora del suo padrone, il quale a sua volta è perdutamente innamorato di Olivia.

Orsino chiede a Viola, diventato Cesario, di farsi portavoce delle sue parole da innamorato.

Olivia però non ne vuole sapere di lui come pretendente e finirà poi per innamorarsi di Cesario non conoscendone la vera identità e scatenando così una serie di equivoci.

Come ogni commedia che si rispetti però la risoluzione sarà positiva.

Compongono la scena anche Maria (dama di compagnia), Sir Toby (cugino di Olivia) e Sir Andrew, amico di Sir Toby ed ennesimo pretendente di Olivia.

Nota di merito all’interprete di Sir Andrew, Angelo di Figlia.

Di Figlia, dopo l’esperienza del Romeo e Giulietta in una delle passate stagioni, dimostra di padroneggiare anche la prosa, rivelando una particolare e ben definita verve comica.

Io non sono il suo buffone, sono il suo corruttore di parole

Tra tutti, voce fuori dal coro e voce della verità è quella del buffone, del fool, elemento onnipresente nei lavori dell’autore.

Il buffone bistrattato da tutti ma forse colui che meglio riesce ad analizzare e comprendere la realtà delle cose.

Un applauso va quindi a Elena Scalet, interprete del buffone e anima musicale dello spettacolo

Per l’ottimo lavoro fatto merita però una citazione tutta la compagnia: Corrado Accordino (Orsino), Silvia Rubino, Ettore Nicoletti e Silvia Giulia Mendola.

Impegnati in un doppio ruolo invece Paolo Garghentino (Malvolio e Sebastiano) e Silvia Ferretti (Maria e Antonio)

L’amore è il vero buffone

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