Asiatica. Narrando l’Oriente

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AsiaticaAsiatica: fino al 4 ottobre un festival nel cuore della capitale, dove le affascinanti anime del cinema e dell’arte del mondo orientale raccontano, esistenze silenziose e mondi lontanissimi. Oltre 50 lungometraggi, documentari e  cortometraggi. Tra gli ospiti il magnate dei media e Presidente dell’Inter Erick Thohir e la scrittrice Jhumpa Lahiri

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Dal 26 settembre  al 4 ottobre 2014 ritorna la quindicesima edizione di Asiatica – Incontri con Il Cinema Asiatico, festival storico diretto dal regista Italo Spinelli. Verranno ospitati nella capitale registi, artisti, personalità, con incontri e proiezioni legati ai temi e alle culture dell’Asia. In più spazi della città, dal Macro Museo d’Arte Contemporanea Roma (Via Nizza, 138) al Teatro Ambra alla Garbatella (Piazza Giovanni da Triora, 15), passando per il Teatro Palladium (Piazza Bartolomeo Romano, La manifestazione presenta quest’anno oltre 50 opere, quasi tutte inedite,sette saranno i lungometraggi e sette i documentari in concorso. In questa edizione sarà di particolare importanza la presenza del magnate dei media, dell’editoria, nonché presidente della squadra di calcio dell’Inter Erick Thohir, che vestirà anche i panni di produttore cinematografico, in questo caso, dei film del regista Hanung Bramantyo, quali Question Mark e Soekarno, il lungometraggio sul primo presidente dell’Indonesia indipendente che sabato 27 settembre alle ore 17 presso il Teatro Palladium aprirà il Focus Indonesia, alla presenza, oltre che di Thohir, del regista Hanung Bramantyo. Il Focus è composto da 16 opere, tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, con ospiti presenti al festival, tra cui il pluripremiato regista Yosep Anggi Noen, la regista e produttrice Nia Dinata e il produttore e direttore di festival John Badalu. Quindi, Jhumpa Lahiri, scrittrice americana di origini bengalesi, premio Pulitzer del 2000, autrice di romanzi quali L’omonimo da cui è stato tratto il film Il Destino nel Nome per la regia di Mira Nair e il più recente La moglie.

E proprio all’Indonesia sarà dedicato il Focus e l’opening con uno spettacolo realizzato dalla Compagnia di Danza Indonesiana Puspo Budoyo e il vernissage della mostra Shout! Ad Asiatica 2014 saranno presentati film provenienti da Afghanistan, Birmania, Brunei, Cina, Corea del Sud, Filippine, Hong Kong, India, Iran, Libano, Malesia, Mongolia, Singapore, Taiwan e Thailandia. Tutti i film e i documentari in concorso sono anteprime italiane, in molti casi anche anteprime europee. Per quanto riguarda i lungometraggi, dall’Iran I’m Not Angry di Reza Dormishian. La pellicola dipinge un ritratto ironico e amaro incentrato  sulle frustrazioni della nuova generazione a Teheran. L’esistenza difficile degli adolescenti metropolitani iraniani è narrata anche dal documentario The 17s. Partendo dall’attuale crisi politica, sociale ed economica dell’Iran, sette documentariste indipendenti descrivono le loro scelte private e professionali in Profession Documentarist.

Nella variegata manifestazione è presente anche l’India con il film Before my eyes di Rajat Kapoor, attore e regista. Nella pellicola è raccontata la vicenda di Bauji, 55 anni, una esistenza malinconia e movimentata. Ma la sua verità sarà solo quella vista attraverso le sue esperienze personali, vissute sulla sua pelle. Taiwan e Birmania in una insolita combinazione presentano invece il film Ice Poison di Midi Z, anch’esso ospite del Festival. Il film, la storia di un giovane contadino e di suo padre che vivendo di grandi stenti, acquistando un motorino,inaspettatamente, troveranno una meritata serenità.

Due i film dalla Mongolia: Remote Control, riflessione poetica sui cambiamenti di quella terra. E poi The 7th Flavour di Feng Yaping, storia di un dottore esperto in medicina tradizionale mongola, isolato per anni nelle steppe fino all’arrivo di un allievo e di una misteriosa paziente interpretata dall’affascinante attrice Wulanqiqige, ospite del festival. E per finire con la Birmania il film My Mandala, della scrittrice Elsa Yang, al suo debutto cinematografico che attraverso le vicende di un ragazzo che si finge un Lama tibetano, pone sotto una interminabile lente di ingrandimento i temi del tradimento, della fede e dell’amore familiare.

Mentre tra i documentari in concorso, molti dei quali volti a far conoscere le realtà femminili ancora lontano dall’essere veramente indipendenti e libere in molti paesi del mondo come in Playing with Fire, dalla regista greca Anneta Papathanassiou, una storia sulla realtà teatrale dell’Afghanistan impegnata su un gruppo di giovani ragazze che trovano il coraggio di avvicinarsi alla recitazione al costo della vita. In programma anche il documentario indiano-norvegese  Light Fly Fly High, delle registe Susan Østigaard e Beathe Hofseth che racconta di Thulasi, giovane ragazza indiana che lotta per il diritto ad essere indipendente. Thulasi non è una principessa né una ragazza appartenente ad una particolare casta. Attraverso la boxe riscatterà la sua posizione di inferiorità. Quindi,Gaddafi, in cui i registi Panu Aree, Kong Rithdee e Kaweenipon Ketprasit, entrano nel quotidiano di una famiglia musulmana il cui figlio porta il controverso nome dell’omonimo dittatore libico.

Di sicuro interesse anche il documentario franco-libanese Home sweet home della regista e artista Nadine Naous. Asiatica quest’anno presenta in anteprima italiana una proiezione diretta da Ai Weiwei, famoso artista, architetto e cineasta cinese. Il suo documentario racconta le vicende personali dell’artista, arrestato nel marzo 2011, e rilasciato poi nel 2013.A tutt’oggi il suo passaporto è nelle mani del governo, nonostante tutto Ai Weiwei continua a sviluppare progetti esponendo le sue opere sui palcoscenici internazionali. Ed ancora un film collettivo diretto da più registe donne provenienti da Indonesia Brunei, Singapore, Filippine, Malesia e Tailandia. Ancora storie di donne, con le loro sofferte solitudine, le aspettative deluse, l’amore e la fatica di confermarsi soggetti con una assoluta parità, ancora tutta da conquistare. A chiudere, Run For Your Life, film pakistano di Meenu Gaur e Farjad Nabi, che ha partecipato alla selezione per il Premio Oscar al Miglior Film straniero nel 2014, la storia di tre uomini che cercano di fuggire dalla vita quotidiana.

Per il secondo anno consecutivo Asiatica in collaborazione con la City Contemporary Dance Company di Hong Kong presenta a Roma la sezione Jumpin Frames, che comprende 5 cortometraggi di video danza . Registi, coreografi e danzatori commenteranno le loro opere ed incontreranno il pubblico.

Gli ingressi alle varie rappresentazioni sono liberi fino all’esaurimento dei posti.

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