Ha appena festeggiato i venti anni di attività e il 18 gennaio la Compagnia Teatribù che da diverse stagioni porta in scena il teatro di improvvisazione, è pronta per un nuovo  spettacolo.

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Il 18 gennaio al Teatro Edy Barrio’s di Milano è in scena Aspettando che ci torni la memoria con la compagnia Teatribù e la partecipazione di Andrea Bienati e Maura Levi accompagnati dalla musica dal vivo di Marcella Schiavelli.

Abbiamo intervistato Mico Pugliares della compagnia Teatribù.

Avete da poco compiuto 20 anni di attività con una grande festa a teatro e a distanza di poco sarete in scena con Aspettando che ci torni la memoria. Di cosa parla?

Aspettando che ci torni la memoria è uno spettacolo che anticipa la “giornata della memoria” che sarà una settimana dopo. Parlerà di memorie direttamente legate alla Shoah ma anche di libere connessioni con quello che viene mosso e provocato da quella tragedia.

Quanto è importante la Memoria?

E’ fondamentale. A livello individuale potrebbe essere il serbatoio di ciascuno di noi dal quale attingere la bellezza e la malinconia necessaria per essere creativi e vivi. Non mi piace chi dimentica da dove arriva e chi annacqua o sbiadisce la storia dietro la scusa “erano altri tempi”. E’ vero che ogni azione è figlia del proprio tempo e del contesto e non possiamo guardare i fatti storici con gli occhi di adesso ma il passare degli anni non può diminuire l’importanza e la portata degli eventi.

Nella presentazione affermate “tenere viva la memoria è sempre necessario ed ognuno lo fa a modo suo”. Qual è il modo di Teatribù?

Il nostro modo è semplice: improvvisiamo. Lo faremo con quello che sappiamo fare e cioè daremo vita a delle scene ispirate dalle altre forme espressive che ci saranno sul palco del Barrio’s. Non metteremo in scena quello che sentiremo ma quello che assoceremo per dare spazio a momenti non drammatici grazie ad un fatto drammatico. E’ la sfida di questo spettacolo cioè mischiare dramma e leggerezza.

Aspettando che ci torni la memoria. Non è solo uno spettacolo di improvvisazione. Ci saranno anche altre forme d’arte. Quali?

Ci saranno delle letture fatte da Maura Levi e saranno tutte dedicate all’Olocausto e non anticipo quali. Inoltre ci sarà sul palco Marcella Schiavelli violoncellista strepitosa. Il gioco sarà quello di mischiare la testimonianza delle parole “vere”, la musica “colta” e l’improvvisazione di Teatribù.

Quali sono i vostri progetti per il 2020?

La stagione di Teatribù è circa a metà e fino a maggio sono previsti ancora spettacoli sia nel nostro spazio in Via agordat che in altri posti (Febbraio e marzo al teatro della cooperativa) seguendo la linea di questa stagione che è incontrarsi con altre forme espressive.

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