“Nel 1917 Agrippina Vaganova si ritirò dalle scene e iniziò ad insegnare alla Scuola del Balletto Imperiale, sviluppando il suo celebre metodo, affermandosi con autorevolezza nella Storia del Balletto e dalla Danza”

L’Edizione italiana a cura del già primo ballerino del Teatro alla Scala Giuseppe Rota e Paolo Begotti (Edizioni Tersicore Milano, 184 pagine), uscita nel 1976, nella traduzione dal russo da Anatole Chujoy, e in quella italiana a cura di Daniela Bonabitacola (con i disegni di Roberto Martinelli), incorpora tutto il materiale dalla quarta edizione originale, con una “Lezione saggio e Accompagnamento musicale” tradotto da John Barker. La pubblicazione è ancora oggi disponibile presso le Edizioni Tersicore di Milano e si avvale di illustrazioni esemplificative in bianco e nero.

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La metodologia Vaganova, nata in Russia e poi diffusa a livello mondiale, creata da Agrippina Jakovlevna Vaganova (1879-1951) perfezionò e sistematizzò l’Arte del Balletto Classico e la Scuola Russa.

Il presente libro, uscito per la prima volta nel 1934 a San Pietroburgo (allora Leningrado), si è poi diffuso in tutti i Paesi fornendo la cattedratica possibilità ai docenti di approfondire il metodo – ottimamente spiegato ed illustrato – finalizzato all’insegnamento del balletto classico, fornendo a coloro che desiderano accrescere, insegnare e studiare un valido e prezioso strumento, non solo inerente la pratica ma anche l’imprescindibile teoria.

Agrippina Vaganova è stata capace di analizzare dettagliatamente i singoli elementi tecnici, prendendo ogni passo della tradizione accademica, elaborando un sistema rigoroso di esercizi caratterizzato da un crescendo di difficoltà tecniche e complessità compositive, sviluppato in otto anni di studio, organizzato in maniera formativa progressiva, capace di focalizzarsi al meglio sul piano della musicalità, della coordinazione e della  muscolatura.

La pubblicazione gode dell’introduzione tradotta dalla seconda edizione inglese a firma di Ninette De Valois (ballerina e coreografa irlandese, fondatrice del celebre “Royal Ballet” di Londra), e di una prefazione degli autori.

Il libro è così schematizzato, si parte dalla costruzione delle lezioni con le concezioni di base del balletto classico (posizione dei piedi, plié, epaulement, concezioni del croisé ed effacé, rotazioni, en dehors ed en dedans, stabilità e padronanza) per passare ai battements (tendus, tendus semplice, tendus jeté, tendus pour batterie, grands battements jeté, pointés, balancès, battements frappés e double frappés, petits battements sur le cou-de-pied, battements battus, fondus, soutenus, développés, développé tombés, divisé en quarts), movimenti rotatori delle gambe (ronds de jambe par terre, en l’air, grands ronds de jambe e jetés,) braccia (posizione, port de bras, esempi di partecipazione delle braccia durante gli esercizi, esempio di un esercizio alla sbarra, temps lié nel centro), pose del corpo (attitudes, attitude croisé, attitude effacé, arabesque, ecarté) collegamento dei movimenti ausiliari (pas de bourrée, con cambio di piedi, senza il cambio dei pieidi, dessus-dessous, en tournant, coupé, flic-flac, flic-flac en tournant en dehors, passé, temps relevé, petit relevé, grand relevé) salti (changement de pieds, petit changement de pieds, grands changement de pied, pas échappé, grand échappé, pas assemblé, pas jeté, grand jeté, jeté fermé, jeté fatto con un movimento da un lato in mezze rotazioni, jeté passé, jeté renversé, jeté entralcé, jeté en tournant par terre, jeté en tournant, sissonne, sissonne simple, sissonne ouverte, sissonne fermée, sissonne fondue, sissonne tombée, sissonne renversée, sissonne soubresaut, rotazione della gamba in alto, pas de chat, pas de basque, grande pas de basque, saut de basque, gargouillade, pas de ciseaux, pas ballotté, pas ballonné, pas chassé, glissade, pas failli, pas emboîte, emboîte en tournant, pas balancé, cabriole) tempi (pas battus, entrechat, royal, entrechat quattre, entrechat six, entrechat huit, trois, cinq, sept, de volée, brisé) punto di lavoro (temps levée su entrambi i piedi, sus-sous, echappé sulle punte, glissade, temps lié, assemblé soutenu, jeté sulle punte, sissonne semplice, sissonne aperta) rotazioni (presentazione per lo studio, rotazioni da una preparazione degagé, volteggi dalla quarta posizione, rotazioni dalla quinta posizione, rotazioni: in attitude, arabesque e altre pose, rotazione alla seconda a 90°, rotazioni dalla quinta posizione -da un profondo plié-, rotazioni chaînés, rotazioni nell’aria, osservazioni generali riguardo le rotazioni) altri tipi di rotazioni (rotazioni in adagio, renversé, foutté en tournant a 45°, grand fouetté, grand fouetté en tournat, grand fouetté en tournat sauté) lezione campione (esecizi alla sbarra, esercizi al centro, petit adagio, grand adagio, allegro, punti di lavoro) lezione semplice con accompagnamento musicale (esercizi alla sbarra, esercizi nel centro, grand adagio, allegro, esercizi sulla punta).

Come ebbe a dire la grande étoile scaligera Liliana Cosi, in riferimento al suo primo arrivo in Russia “Nel metodo Vaganova c’è soprattutto una cura meticolosa per i dettagli: piedi, polsi e mani e l’atteggiamento della testa. Queste tre estremità del corpo sono quelle che danno l’armonia e l’espressività di ogni movimento perché da loro dipende il coordinamento nell’esecuzione di ogni passo. La Vaganova che ha messo le basi di questa scuola è stata un genio, perché ha preso tutto il meglio delle scuole allora esistenti, la francese e l’italiana ma applicandole con un metodo altamente scientifico e mirato specificatamente all’espressività di ogni movimento e con l’obiettivo anche di sviluppare armonicamente tutta la muscolatura delle gambe. La maggior caratteristica di tale metodo – oltre al coordinamento di braccia testa e gambe – è aver capito come va insegnato il “demi-pliè” che è la base di tutta la tecnica dei salti e di ogni legazione di passi.”

Il già primo ballerino scaligero Giuseppe Rota dell’Atelier Tersicore, per l’edizione italiana stampata nel 1976, scrisse: “Ho il piacere di presentare alla mia affezionata clientela un trattato tecnico di danza. Il testo è molto conosciuto da insegnanti, professionisti, dilettanti ed appassionati della nobile arte della danza. Tale testo è sempre stato edito in lingua inglese, perciò non accessibile a tutti. Per ovviare a tale difficoltà, il sottoscritto ha richiesto in esclusiva l’autorizzazione alla Dover Publications di New York per la pubblicazione in lingua italiana. Tale richiesta è stata concessa con tutti i termini di legge. Sperando di aver fatto cosa gradita a tutti gli interessati, il titolare della Tersicore ringrazia sentitamente”.

Il manuale, con la metodologia approntata da Agrippina Vaganova rimane a tutt’oggi un testo notevole e rilevante per le basi principali della tecnica applicate al balletto classico accademico, grazie alla sua lungimirante sapienza filosofica.


Per acquisti, approfondimenti ed informazioni rivolgersi alla seguente mail: info@ateliertersicore.com

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