Bronzi e l’Orchestra di Padova e del veneto inaugurano la serie serale dei concerti del martedì alla IUC con

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Martedì 30 ottobre ore 20.30

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Aula Magna – Sapienza Università di Roma

Piazzale Aldo Moro 5 – Roma

 

Orchestra di Padova e del Veneto

Enrico Bronzi violoncello e direzione

Haydn        Sinfonia n. 83 in sol minore «La gallina»

Boccherini          Concerto n. 8 in do maggiore per violoncello e orchestra G 481

Ghedini      Musica Concertante per violoncello e orchestra d’archi

Schubert     Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore D 485

In collaborazione con il CIDIMComitato Nazionale Italiano Musica

nell’ambito del progetto Circuitazione 2012

 

Un concerto di Enrico Bronzi e dell’Orchestra di Padova e del Veneto inaugura martedì 30 ottobre alle 20.30 la serie di concerti serali della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti nell’Aula Magna della Sapienza.

Enrico Bronzi, nato a Parma trentanove anni fa, è uno dei più interessanti musicisti italiani della sua generazione. Violoncellista di fama internazionale, svolge un’intensa attività come solista e come membro del Trio di Parma, si è aggiudicato il concorso Rostropovich di Parigi, è stato primo violoncello dell’orchestra della Scala, ha vinto il Premio Abbiati dalla critica musicale italiana, collabora con musicisti del calibro di Martha Argerich e Gidon Kremer e suona nelle più importanti sale da concerto d’Europa, USA, Sud America ed Australia.

Da qualche anno si dedica anche alla direzione d’orchestra ed è già salito sul podio dell’Orchestra Mozart, su invito di Claudio Abbado, e di altre importanti orchestre italiane. All’Aula Magna alternerà l’archetto del violoncellista alla bacchetta del direttore.

Suonerà con lui l’Orchestra di Padova e del Veneto, un’ottima orchestra da camera che ha avuto il privilegio di avere come direttori principali l’illustre Peter Maag dal 1983 al 2001 (con cui ha inciso tra l’altro le nove Sinfonie di Beethoven) e poi Mario Brunello. Quest’orchestra ha inoltre suonato con prestigiosi direttori e solisti come Salvatore Accardo, Martha Argerich, Vladimir Ashkenzazy, Riccardo Chailly, Tan Dun, Ton Koopman, Alexander Lonquich, Radu Lupu, Mstislav Rostropovich, Uto Ughi e tanti altri, compiendo numerose tournées in Italia e all’estero.

Il programma è molto variegato e spazia dal Settecento di Haydn e Boccherini al Novecento di Ghedini, passando per l’Ottocento di Schubert.

Apre il concerto la Sinfonia n. 83 in sol minore di Joseph Haydn, nota col titolo di “La gallina”, per il breve motivo dell’oboe e dei violini che ricorda proprio il tipico verso di quest’animale da cortile. Questa scherzosa imitazione è indicativa dello spirito e del gusto ironico dello Haydn più maturo, incline a intrecciare con superba maestria stile colto e stile popolare, profondità e leggerezza, tensione intellettuale e piacevolezza dell’intrattenimento.

Segue il Concerto n. 8 in do maggiore per violoncello e orchestra (G 481) di Luigi Boccherini, pubblicato nel 1771, quando il compositore e virtuoso di violoncello lucchese era conteso dall’alta società francese e spagnola. Come gran parte della musica di Boccherini questo bellissimo concerto è stato dimenticato per circa due secoli ed anche oggi è eseguito di rado, mentre paradossalmente è molto più famoso un Concerto per violoncello attribuito a Boccherini ma quasi sicuramente falso.

Dopo l’intervallo Bronzi esegue la Musica Concertante per violoncello e orchestra d’archi di Giorgio Federico Ghedini, compositore piemontese nato nel 1892 e scomparso nel 1965, figura eminente nel panorama musicale italiano del secolo scorso sia come didatta (tra i suoi allievi Claudio Abbado e Luciano Berio) che come compositore. Ammiratore dei grandi maestri italiani del Rinascimento e del Barocco, volle far rinascere lo stile musicale di quei secoli fondendolo con il linguaggio novecentesco. Questo brano, scritto esattamente cinquant’anni fa, nel 1962, è tra gli esiti più alti di un compositore che merita di tornare ad occupare il posto di rilievo che negli scorsi decenni ebbe nella vita musicale italiana.

In conclusione la Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore (D 485) di Franz Schubert. Scritta a diciannove anni, nel 1816, questa sinfonia ignora Beethoven, la cui drammaticità e grandiosità erano lontane dalla sensibilità del giovane Schubert, e guarda invece a Mozart, cercando di eguagliarne la leggerezza di tocco, l’equilibrio e la divina serenità: il precocissimo autore raggiunge qui il vertice della sua produzione sinfonica giovanile.

 

Il concerto rientra nella rassegna “Sapienza in Musica”

realizzata con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione di Roma Capitale

BIGLIETTI:   

Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)

Giovani (under 30): 8 euro

Bambini (under 14): 4 euro

 

INFO per il pubblico: 

tel. 06 3610051

www.concertiiuc.it

botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

 

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