In una serata da “fine del mondo”, lo spiraglio della fine di un mondo
Prima ancora che si apra il sipario, il pubblico può avere un assaggio dell’atmosfera sensuale e trasgressiva del Kit Kat Club con i suoi ballerini che, in posa sul palco o a passeggio tra le poltroncine della platea, salutano e accolgono gli spettatori del Rossetti, ancor prima che lo faccia la famosa canzone “Wilkommen”.
L’attesa è elettrizzante e carica di aspettative: del resto a firmare la regia del musical “Cabaret”, insieme a Luciano Cannito, direttore artistico già ammirato a Trieste per “Sette spose per sette fratelli”, è il poliedrico Arturo Brachetti.
Come sappiamo, Brachetti è una personalità camaleontica in grado di trasformarsi in molteplici personaggi e, questa volta, si trova a vestire i panni di co-regista e interprete, il che fa presagire che la messinscena riserverà molte sorprese.
Non dimentichiamo poi l’omonimo film, interpretato da una strepitosa Liza Minelli, vincitore di ben 8 premi Oscar che già rappresenta di per sé una garanzia.
Il prologo ci immerge immediatamente nella piccante e sfrenata Berlino degli anni Trenta, proprio prima che una della pagine più buie della Storia divori la libertà e l’umanità intera.
Al Kit Kat club si respirano divertimento, spensieratezza e trasgressione: ed è qui che si incrociano le vite di Sally (una stupenda Diana Del Bufalo) e dell’americano Clifford Bradshaw, interpretato da Cristian Catto.
Ma non saranno solo loro i protagonisti di una storia d’amore: anche la proprietaria della pensione presso la quale alloggeranno Sally e Clifford, Fraulein Schneider, portata in scena da un’intensa Christine Grimandi, vivrà un riscatto sentimentale grazie al fruttivendolo ebreo Herr Schultz (Fabio Bussotti).
La libertà all’ennesima potenza, questo è il Kit Kat club, un luogo in grado di regalare serate che sono la “fine del mondo” ma in cui presto la Storia irromperà violenta e cupa, segnando la fine di un mondo.
Ma prima di lasciar spazio ad un epilogo agghiacciante come purtroppo si è rivelato il nazismo, il pubblico potra’ godere di una celeberrima colonna sonora suonata dal vivo, di coreografie travolgenti, intriganti e lussuriose firmate dall’impeccabile Luciano Cannito, di un cast ben equilibrato e in sintonia e delle diverse e strabilianti trasformazioni di Brachetti.
“Cabaret”: un musical confezionato per regalare due ore e mezza di emozioni contrastanti, immagini vivide e numeri musicali forti e travolgenti come “Cabaret”, “Wilkommen”o “Money Money“.