“Che forza la danza!” è un coloratissimo, giovane e sorprendente libro (64 pagine con evocativi disegni) costruito su una storia meravigliosa. Un libro per svagarsi ma soprattutto per pensare, un libro in grado di donare una saggia divulgazione mediante personaggi accattivanti nel magico mondo della danza, e perché no della fisica e della chimica! Un libro dedicato agli adolescenti, i quali sapranno ritrovare tutta la freschezza e l’entusiasmo della loro età.

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Anita ha 13 anni, ama scrivere, leggere e disegnare ma è convinta di non capire le materie scientifiche finché non conosce Lalla, laureanda in fisica che insegna danza classica. Con il suo aiuto comprende che a volte basta guardare le cose da altri punti vista per scoprirne il fascino e quindi imparare ad amarle! Scopre che i movimenti della danza sono basati sulle leggi della fisica, che è più facile comprendere la geometria grazie agli origami e che altre cose sono questioni di… chimica!

L’iniziale pensiero di Anita di non essere abbastanza “portata” per l’ambito scientifico, alimentata dal pensiero del papà che la scienza sia una cosa più per maschi e dalle difficoltà che incontra a scuola in determinate materie, viene dolcemente demolito dalla figura di Lalla, insegnante di danza e brillante studentessa di fisica.

Lalla è l’esempio che più concretizza l’importanza di fare affidamento esclusivamente sulla propria forza e determinazione, che si tratti di danzare sulle punte o di individuare il centro di gravità di un corpo. La giovane Anita ha imparato a credere nelle proprie potenzialità anche grazie alla sua mamma, che non ha mai imprigionato le ambizioni e gli interessi della figlia in uno spazio definito dal pensiero comune. La consapevolezza fondamentale assunta da Anita è che l’unica a cui rendere conto del proprio futuro e delle proprie potenzialità è solo e soltanto lei stessa.

Il testo

Il testo è a cura di Donatella Caione che si definisce: “Non sono una docente, né una psicologa o una sociologa. Non sono una pedagogista e neanche una linguista. Se mi si chiede di definirmi la prima parola che mi viene in mente è: mamma. La seconda è donna… che però non aggiunge nulla alla prima parola! Però in quanto donna sono attiva nel mondo dell’associazionismo all’interno del quale mi occupo di tematiche legate alla salute delle donne, alla prevenzione della violenza di genere e all’educazione emotiva, affettiva e alle differenze. E poi sono editrice, di libri per l’infanzia soprattutto. In quanto editrice amo dare visibilità alle bambine nella letteratura per l’infanzia; educare alle emozioni e all’identità, nel rispetto della diversità; far conoscere a bambine/i la storia delle donne, le donne importanti del passato e/o di culture diverse dalla nostra; provare a contrastare gli stereotipi di genere pubblicando libri senza stereotipi; educare bambine e bambini all’uso del linguaggio sessuato. Mi piace anche svolgere laboratori di editoria e di animazione alla lettura nelle scuole, librerie, biblioteche. Forse fare l’insegnante mi sarebbe piaciuto, ma l’ho capito tardi poiché quando ero bambina sentivo dire che ‘fare l’insegnante è il lavoro ideale per una donna’ e sin da bambina ho odiato gli stereotipi e quindi non ho preso in considerazione l’idea di insegnare.

L’apparato scientifico

L’apparato scientifico è a cura di Lara Selvaggi, giovane mamma laureata in fisica e ricercatrice universitaria presso l’università di Zurigo. Pratica la danza da quando aveva cinque anni; dopo essersi diplomata in danza classica ed aver ricevuto l’abilitazione all’esercizio professionale della danza nel 2001 non ha mai smesso di insegnarla e dal 2009 studia, con le sue allieve e con ballerini professionisti, le relazioni tra danza e fisica. Di recente ha aperto i suoi workshop di danza&fisica anche agli scienziati per far apprezzare loro ancor di più la bellezza del movimento nella danza classica.

Le illustrazioni

Le illustrazioni sono a cura di Paola Sorrentino, diplomata in “Design industriale” ora studia illustrazione all’Isia di Urbino. Ha praticato per alcuni anni la danza finché non si è innamorata del tiro con l’arco prima, e dei tessuti aerei dopo. Ora si limita a fare ginnastica e correre per sgranchirsi dopo le ore passate a studiare e disegnare.

La casa editrice

La Casa Editrice Mammeonline di Foggia di Donatella Caione da luglio 2016 dà vita ad un nuovo marchio editoriale: “Matilda Editrice”. La casa editrice, nata nel 2003, prese il nome dalla comunità online perché i primi libri erano realmente realizzati raccogliendo le esperienze delle mamme della comunità mammeonline.

Poi col tempo è diventata una realtà autonoma ma il nome è diventato limitante perché le autrici e illustratrici (ma ci sono anche autori e illustratori) sono professioniste, i libri sono per lo più rivolti a bambine e bambini, ragazze e ragazzi.

E sono libri veri, di carta, distribuiti nelle librerie, e non libri digitali o libri venduti solo online come il nome potrebbe far pensare. Serviva un nome che raccontasse realmente quello che la casa editrice fa da sempre: bei libri per bambine e bambini con un desiderio particolare: dare spazio alle protagoniste femminili. Ma anche contrastare gli stereotipi di genere, raccontare la diversità e l’accoglienza, i sentimenti e le emozioni.

Ci voleva insomma un nome che contenesse “il senso e le parole” dei libri che pubblica. Le parole sono importanti, il linguaggio è performativo, lo sappiamo.

Ed è venuta in mente lei, Matilda, la protagonista del romanzo di Roald Dahl, un nome che contiene perfettamente “il senso” di questa attività editoriale.

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