Choreographic bodies (L’esperienza della Motion Bank nel progetto multidisciplinare di Forsythe)  di Letizia Gioia Monda

 

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Questo libro è il risultato di un’esperienza di ricerca contestualizzata all’interno della pratica coreografica contemporanea e presenta riflessioni inedite, derivanti dal dialogo che l’autrice ha avuto con gli esperti coinvolti nell’iniziativa “Motion Bank”, l’ultimo sofisticato progetto multidisciplinare del coreografo William Forsythe e della Forsythe Company.

Adottando il punto di vista “panoramico” dell’evoluzionismo, l’indagine che viene proposta mira a esaminare e spiegare i choreographic bodies, ossia alcuni aspetti della body knowledge che il performer contemporaneo esperisce attraverso le forme d’arte della danza e della coreografia.

Il filo rosso che lega la spiegazione del complesso oggetto di studio è il concetto di score. Lo score è una tecnica, uno strumento digitale, un algoritmo necessario per leggere la danza dell’essere umano, acquisire informazioni e far evolvere la conoscenza contenuta nella pratica coreutica.

Un libro in tre parti

Choreographic bodies di Letizia Gioia Monda, Il corpo del performer è il primo score a essere analizzato dall’autrice, che mette in luce il cambiamento neurofisiologico del corpo durante la formazione in una tecnica coreutica e poi nel training fisico.

La prima parte del libro affronta perciò temi inerenti la percezione e la propriocezione del performer (il focusing; l’embodiment; il dis-focus; il balance e l’off-balance) e si conclude con uno studio sul movimento sincronico tra performer e performer durante una performance coreografica dal vivo basata su sistemi di improvvisazione.

La seconda parte illustra i metodi dei coreografi coinvolti nel progetto “Motion Bank” – Forsythe, Hay, Burrows e Fargion – al fine di illustrare uno studio sui principi-che-ritornano nel confronto fra le differenti poetiche coreografiche.

La terza e ultima parte riflette sul processo di digitalizzazione del pensiero coreografico e documenta la creazione dei Motion Bank Digital Scores. Il libro è arricchito dai testi introduttivi di Scott deLahunta e Luciano Mariti.

L’autrice

L’autrice, Letizia Gioia Monda, coreografa e performer con background in danza classica e contemporanea, da anni si dedica allo studio della body knowledge nella danza e nella coreografia all’interno della Motion Bank. Membro di AIRDanza (Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza), è regular guest del Dance Engaging Science Workgroup e collabora con le università La Sapienza e Roma Tre.

Il coreografo

William Forsythe, nasce a New York ed è uno tra i maggiori coreografi della scena contemporanea dei giorni nostri.

Allievo alla “Juillard School”, al “Joffrey Ballet School” e all’“American Ballet Theatre School” tra il 1967 e il 1973, in quest’ultimo anno entra come ballerino nel “Balletto di Stoccarda” su invito di John Cranko.

A partire dal 1976 inizia la propria attività di coreografo con alcuni saggi coreografici come “Love Songs” su musica jazz, presto estendendo le proprie collaborazioni anche ad altre compagnie in Germania, nei Paesi Bassi e in Francia, rivelandosi uno dei più significativi esponenti della coreografia contemporanea.

Dal 1984 al 2004 è stato direttore del Balletto di Francoforte, per il quale ha realizzato la maggior parte delle sue opere. Dal 1990 la compagnia ha potuto dispone di una seconda sede al Théatre du Chatelet di Parigi.

Nel 1999 ha affiancato inoltre la direzione artistica del “Teatre am Turm”.

Dal 2005 Forsythe ha dato vita ad una propria compagnia scaturita dalla pluridecennale esperienza maturata al “Balletto di Francoforte”. La compagnia di Forsythe è “compagnia-residente” sia del Festspielhaus Hellerau a Dresda che al Bockenheimer Depot a Francoforte sul Meno.

La casa editrice

La casa editrice “Dino Audino editore” è stata fondata nel 1987, con sede in Roma, specializzata nella formazione delle discipline dello spettacolo: cinema, teatro, musica, televisione, scrittura e altri media.

Dall’inizio, è sempre stata diretta da Dino Audino che era stato direttore editoriale e comproprietario fino al 1984 di una nota casa editrice della sinistra giovanile degli anni Settanta, la Savelli (Samonà e Savelli) che, tra le altre cose, in quegli anni pubblicò il bestseller “Porci con le ali”.

Una delle attività più recenti e importanti della “Dino Audino editore” è stata la diffusione in Italia delle più note teorie americane sulla sceneggiatura, da quelle di Christopher Vogler a Linda Seger (Come scrivere una grande sceneggiatura), da Dara Marks (L’arco di trasformazione del personaggio), a Syd Field, infine, recentemente, anche a John Truby (Anatomia di una storia) e a Lajos Egril (L’arte della scrittura drammaturgica e L’arte del personaggio).

La diffusione di queste teorie è sfociata poi in due attività collaterali. La pubblicazione della rivista “Script”, in cui sceneggiatori italiani ed internazionali dibattono intorno alla teoria e alla politica della sceneggiatura.

E la creazione del “Corso di formazione e perfezionamento per sceneggiatori RAI / Script” che, con la collaborazione di “Rai Fiction”, si occupa delle selezione e formazione di alcuni giovani talenti da destinare alla scrittura per l’audiovisivo.

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