Una scelta sicuramente da sottolineare quella del Teatro Vascello di Roma, che continua ad inserire in cartellone spettacoli di Danza, coraggio che purtroppo manca a molti altri teatri della capitale.

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Il 12 e 13 Novembre ospite del teatro capitolino è stato lo spettacolo CINQUE CANTI.

Cinque Coreografi che creano intorno al tema dell’AMORE.

 La MMCompany, la giovane compagnia di danza guidata da Michele Merola, pluripremiato coreografo reggiano, si fa per così dire “capocomico”, strasformando in parte il suo ruolo di autore, per diventare un fine cucitore e organizzatore che dà senso al suo lavoro coreografico e di altri quattro colleghi, scelti con cura tra gli emergenti della danza contemporanea.

Quindi  Mats Ek, Karl Alfred Schreiner, Emanuele Soavi, Enrico Morelli e Michele Merola sono i cinque autori di una pièce elegante dove L’AMORE è il movente del lavoro.

Questi gli ingredienti dello spettacolo: un unico tema, 7 danzatori,  5 modi di indagare la forza vitale e distruttiva dell’Amore.

Rifiutando  il più delle volte la strada della banalità seduttiva, facile e scontata, percorrono  tutti l’aspetto più introspettivo e personale del tema amoroso.

La bravura del Merola è stata anche quella di aver reso organico uno spettacolo creato da cinque coreografi che vengono da esperienze diverse e a volte lontane, dove registri compositivi, non dichiarati né separati, dialogano e si compenetrano l’uno all’altro.

Quindi pezzi originali, come quello dello stesso Merola e di Enrico Morelli ed altri rimontati per l’occasione riescono a costituire un unicum coerente, regalando una lettura dell’amore contaminata tra sincerità e forma, dove il movimento dei singoli corpi diviene evocativo e suggestivo.

In ogni istante pare che nasca o finisca una storia,  corpi amorosi, corpi danzanti,  che si cercano, si incontrano, si rifiutano e poi si cercano ancora, in una trama che fa emergere il sentimento amoroso troppo spesso sommerso.

La qualità fisica, le linee dei danzatori, la musica e il disegno luci, amplificano ancor di più l’eleganza della piece. Dove forse l’unica mancanza potrebbe sentirsi nell’assenza di una carnalità meno formale, ma la scelta dei 5 autori è stata diversa, quindi i corpi sono utilizzati in modo quasi asessuato dove uomini e donne ricoprono energeticamente lo stesso ruolo.

Uno spettacolo complesso e non sempre di facile fruizione per un pubblico di non addetti, ma che conquista comunque per la forza evocativa delle immagini che mette in scena.

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