di Alessandro Giglio

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Chi mi conosce o mi legge sa quanto detesti i film che cavalcano certi clichè,  gli scenari da cartolina, i sorrisini dolci delle protagoniste, i locali e le case vagamente vintage e fintamente disordinate.

In “Tutto può cambiare” ci sono anche questi elementi … eppure, lo dico subito, è amore a prima vista.

John Carney, il regista e sceneggiatore irlandese di “Once”, torna a far palpitare il mio cuore, a farmi sorridere e sognare. In fondo quel che vorremmo quando ci sediamo su una poltrona davanti allo schermo è tutto qui e se in un film trovi questi elementi non puoi che farti conquistare,  battere le mani e ringraziare!

Andiamo per ordine però. Mark Ruffalo è Dan, un ex dirigente di una etichetta musicale indipendente nata proprio grazie a lui, la cui vita sta andando a rotoli. I contrasti sulla visione delle strategie commerciali lo pongono fuori dalla casa di produzione, la vita privata forse va pure peggio.

Non abita più con la moglie Miriam (Catherine Keener) e la distanza dalla figlia adolescente Violet ( Hailee Steinfeld) sembra essere incolmabile malgrado lampi di buona volontà gettati alle ortiche da qualche bevuta di troppo.

Malgrado tutto non puoi non  innamorarti all’istante di Dan. Del suo stile trasandato ma pungente, dalle sue intuizioni, la sua verve, il suo cinismo e la spiccata attitudine alla conversazione vivace e mai scontata.

Siamo a New York, e almeno per quanto mi riguarda la location gioca subito a favore del film, una New York che sposa le sue due anime: quella mondana e da cartolina ma anche quella  più autentica, ruvida e  multiculturale in cui la musica è linfa vitale.

Già, la MUSICA. Se ieri scrivevo di Winter Sleep e me ne innamoravo anche perché toccava i temi della scrittura a me cari, oggi mi ritrovo a parlare in un film in cui la Musica è la colonna portante e se per passione fai come me lo speaker radiofonico  la cosa non può passare inosservata.

Nella Grande Mela si aggira un’altra anima infelice e fiaccata da una storia d’amore crollata all’improvviso dopo 5 anni: Greta (Keira Knightley in un ruolo finalmente non in costume).

Giunta negli States per accompagnare Dave (Adam Levine dei Maroon 5),  il suo ragazzo che ha appena firmato un contratto con una importante etichetta discografica, ha scritto alcuni dei brani di questo e compone  musica anche per sé.

La sera prima di rientrare in Inghilterra (quando lui la molla non c’è più ragione per restare), convinta da un suo caro amico musicista, si esibisce dal vivo in un localino dell’East Side.

Dan, che vi era arrivato li un po’ alticcio, la ascolta e improvvisamente capisce di avere per le mani una gemma da plasmare e far conoscere. Non voglio raccontarvi altro anche se devo trattenermi davvero dal farlo.

Non vi spaventate però da alcune delle cose che ho scritto, non bisogna essere un appassionato ascoltatore o un musicista  per apprezzare “Tutto può cambiare”: è una storia sull’amore, l’amicizia, il sogno e la forza di non arrendersi mai.

Una vicenda universale raccontata con brio, ironia, leggerezza e garbo. Nulla di concettuale e faticoso, tutt’altro, ma non per questo di minor valore.

Vi troverete a ridere, sorridere, emozionarvi e persino a commuovervi a tratti se non siete delle pietre. Vi innamorerete di tutti i personaggi  che fanno a gara a chi è più bravo. Vi scoprirete ammaliati dal sorriso di Keira, persino se come me l’avete trovato sempre il suo punto debole. A immedesimarvi nelle tribolazioni di Dan e incantarvi di fronte alla bravura della Knightley persino come cantante.

A sognare di farvi due chiacchere con Steve, l’amico di vecchia data di Greta. Lui che sa sempre quale tasto toccare per tirare su una persona (il Tony Award a James Corden che lo interpreta non è arrivato per caso).

Impossibile non citare infine tre personaggi che impreziosiscono il cast: Yasiin Bey nel ruolo di Saul, il socio di Dan, Cee Loo Green in quello di Troublegum, uno dei primi successi da produttore per Dan, e il già menzionato Adam Levine.

Tutti e tre noti nel mondo della musica ( solo il primo a dire il vero ha anche una lunga carriera da attore)e incredibilmente a proprio agio anche in quello cinematografico (American Horror Story per il leader dei Maroon 5 era stato davvero una piccolissima parentesi) .

Distribuito da Lucky Red, cui va ancora una volta il mio plauso, “Tutto può cambiare” (Begin Again il titolo originale) arriverà nei cinema italiani il 16 di ottobre: mettete in calendario e non rimarrete delusi.

CAST ARTISTICO:

KEIRA KNIGHTLEY Greta

MARK RUFFALO Dan

ADAM LEVINE Dave

HAILEE STEINFELD Violet

JAMES CORDEN Steve

YASIIN BEY Saul

CEE LO GREEN Troublegum

CATHERINE KEENER Miriam

CAST TECNICO

Sceneggiatura e regia JOHN CARNEY

Direttore della fotografia YARON ORBACH

Scenografia CHAD KEITH

Montaggio ANDREW MARCUS

Costumi ARJUN BHASIN

Musica GREGG ALEXANDER

Una Produzione EXCLUSIVE MEDIA PRODUCTION

Produttori ANTHONY BREGMAN, TOBIN ARMBRUST, JUDD APATOW

Produttori esecutivi GUY EAST, NIGEL SINCLAIR, MARC SCHIPPER, TOM RICE, BEN NEARN, SAM HOFFMAN, MOLLY SMITH

Co-produttori SHIRA ROCKOWITZ, IAN WATERMEIER, LAUREN SELIG

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