Dall’inviata speciale Giorgia Gelsi

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Domenica 3 dicembre, alle 18 e alle 19.30, verrà presentata, presso la sede dell’ACTIS di via Corti 3/a, Dance exercise, love hate and ambition about Will, la performance frutto della residenza artistica che in questi giorni sta prendendo vita nell’ambito del Danceproject Festival.

Progetto di residenza artistica internazionale tra Silvina Helena Grinberg, regista e coreografa argentina e la coreografa e danzatrice Daša Grgič, con la collaborazione artistica di Valentina Magnani e la musica e ingegneria di Max Jurcev.
DANCE EXERCISE, LOVE HATE AND AMBITION ABOUT WILL
Silvina Helena Grinberg © Fabrizio Caperchi Photography / La Nouvelle Vague Magazine 2017

Il progetto – realizzato con il sostegno del Ministero de Relaciones Exteriores y Culto de la Republica Argentina/ Direction Nacional de Asuntos Culturales – propone uno sguardo sulle opere di Shakespeare dal punto di vista della danza, della musica e della cibernetica.

L’obiettivo è esplorare le passioni più abiette e più nobili dell’animo umano, il potere e il tradimento come cause di conflitti e tensioni interne che trovano una risonanza particolare nella danza e nella musica.

L’atmosfera del pezzo, suddiviso in diversi episodi, è evocata tramite la ricerca di un linguaggio corporeo e una drammaturgia fortemente espressivi che, attraverso un percorso di esplosione, reazione e creazione, porteranno alla nascita di un dialogo tra narrazione e reale.

La realtà si espande nella finzione e la finzione tocca la realtà. I contenuti testuali di Shakespeare sono condensati in diversi episodi che enfatizzano la drammaturgia del corpo e la trasformazione in un corpo cibernetico (il viso di Giulietta è uno schermo che proietta l’immagine di un uomo anziano).

Ambizione, amore e potere influenzano profondamente il corpo portando a una degradazione del poetico e del sublime. Il pezzo è presentato come una tragedia fuori dal tempo in un contesto contemporaneo.

Silvina Grinberg è una danzatrice e coreografa argentina che vive e lavora in Buenos Aires. Si è laureata in laboratorio di danza contemporaea al Teatro San Martin di Buenos Aires.

Daša Grgič, danzatrice, coreografa e insegnante di danza contemporanea. Si diploma nel metodo Nikolais (NLTTCP) a Firenze, riconosciuto dalla Nikolais Foundation for Dance of New York.

Come ha avuto origine il progetto?

Silvina: Con Daša ci siamo conosciute in Argentina tre anni fa, quando ha partecipato con un suo lavoro a un festival a Buenos Aires. Immediatamente abbiamo condiviso una vicinanza artistica e una comune visione della danza.

Tutto questo tempo abbiamo condiviso il nostro lavoro e il desiderio di fare qualcosa insieme.

E’ interessante come, seppur in luoghi così lontani geograficamente, abbiamo esperienze e pensieri così simili, non solo nella danza ma anche nei nostri pensieri e riflessioni sulla vita e nel funzionamento della dinamica del mondo.

Perché avete scelto Shakespeare come ispirazione?
DANCE EXERCISE, LOVE HATE AND AMBITION ABOUT WILL
Daša Grgič © Fabrizio Caperchi Photography / La Nouvelle Vague Magazine 2017

Silvina: Troviamo nei testi di William Shakespeare tematiche e nuclei potenti che trovano risonanze particolari nella danza e nella drammaturgia.

L’amore, il potere, le gelosie, l’ambizione danno inizio a una ricerca di corporalità estrema e smisurata che generano il degrado del poetico e sublime.

Così intervengono il suono, la parola e la tecnologia e lo straniamento della narrativa dai testi originali.

Com’è organizzato il lavoro “in progress”?

Daša: Ci siamo riuniti per pensare e cercare diverse possibilità per la struttura della performance, come sviluppare i linguaggi della danza, il testo, la musica e la cibernetica.

Per questo Max (Jurcev, ndr.) è stato importante nel porre in funzione la parte tecnologica, musicale e sonora.

È interessante come il corpo che respira, suda e si emoziona dialoga con la tecnologia. Un corpo che viene mediato con gli apparati tecnologici può ampliare la sua potenzialità, così come limitarlo, reprimerlo o annullarlo. Questi linguaggi trovano una nuova testualità e drammaturgia.

È molto interessante vivere la relazione che si instaura nella percezione del tempo e dello spazio e come questo implichi la composizione del movimento.

Così incontriamo un dialogo tra i linguaggi che ci portano a riflettere sopra la tematica universale di Shakespeare che continua attraverso il tempo.

Ci saranno altre tappe di questo lavoro?

Silvina: Il nostro desiderio è che il progetto possa continuare in una nuova tappa di sperimentazione e collaborazione in un’altra residenza, coinvolgendo più artisti e magari continuarlo in Argentina

Daša: Sono molto contenta di aver portato, con l’aiuto della Cancelleria in argomenti culturali del governo argentino, Silvina a Trieste presso il Festival Danceproject che per la prima volta accoglie una residenza internazionale.

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