E’ stata presentata al Ridotto del Teatro Verdi di Trieste l’ultima monografia della Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste. Dopo la monografia del 2024 dedicata ad Anna Pittoni l’edizione di quest’anno ha al centro la vita e le opere di Miela Reina.
MIELA REINA ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Venezia e ha insegnato a Trieste presso l’Istituto Statale d’Arte. Nonostante la prematura scomparsa, a soli trentasei anni, ha segnato profondamente la storia dell’arte italiana degli anni Cinquanta e Sessanta. Artista eclettica: ha sperimentato numerose tecniche (pittura, scultura, grafica e scenografia); con il pittore Enzo Cogno ha fondato e diretto la Galleria “La Cavana”, luogo di diffusione delle tendenze artistiche del tempo; nel 1964 insieme a Caraian, Chersicla, Cogno, Palcic e Perizi ha costituito il gruppo “Raccordosei”, promuovendo numerose mostre collettive in Regione, a Venezia e nell’ex Yugoslavia.
La sua produzione artistica si caratterizza per un forte uso del colore e una materia pittorica densa, influenzata dalle correnti espressioniste e informali. L’artista ha ampliato il suo repertorio artistico esplorando l’installazione e l’arte concettuale in una continua evoluzione che l’hanno portata a utilizzare materiali non convenzionali e a creare opere che hanno sfidato le tradizionali categorie artistiche.
Significativo è l’impiego ricorrente di simboli personali che diventano una grammatica visiva unica; cuori-bretzel, buste postali, forbici e frecce contribuiscono a creare un’iconografia affascinante e profondamente personale. Le forbici, in particolare, possono essere interpretate come metafora di taglio e trasformazione, riflettendo forse il desiderio dell’artista di recidere legami con tradizioni artistiche precedenti o di esplorare nuove dimensioni espressive. La loro presenza nelle sue opere sottolinea l’importanza che Reina attribuiva al concetto di metamorfosi e al processo creativo come atto di continua ridefinizione.
Questo nuovo volume si innesta sul filone avviato e sperimentato delle monografie della Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste, ideale continuazione di quella edita dalla Cassa di Risparmio. Una serie di prestigiosi volumi – curati prima da Franco Firmiani, poi da Giuseppe Pavanello e ora da Alessandro Del Puppo – che danno voce a quella generazione di artisti che si è formata e ha lasciato un segno nella Trieste tra Otto e Novecento e che testimonia la vivacità artistica di un periodo peculiare nella storia culturale cittadina, offrendo così agli studiosi un importante strumento di approfondimento e agli appassionati del settore un significativo contributo.