“Noi in famiglia siamo stati cresciuti così, non possiamo rimanere indifferenti alle persone che arrivano.” Inizia così, a schermo nero, El cielo sobre Riace di Damian Olivito.

La pellicola è inserita nella sezione competitiva Contemporanea Malvinas della  trentacinquesima edizione del Festival del Cinema Ibero Latino Americano.

Sezione la cui giuria, proprio per i temi e per le riflessioni che creano, è affidata agli studenti e alla studentesse dei licei.

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Una storia, non comune, anche di emigrazione

Damian Olivito, in apertura del suo documentario prosegue così:

Appena mio cugino Domenico mi ha detto questo ho capito cosa avevamo in comune.

Damian proviene da una famiglia migratoria. Argentino, quando nasce i suoi genitori decidono di lasciare l’Argentina (dove i nonni erano emigrati da un piccolo paesino della Calabria) e trasferirsi negli Stati Uniti, dove era stato offerto un lavoro al padre.

Dopo qualche anno, data la nostalgia di casa della madre, fritornano a Buenos Aires, dove tornano però a sentirsi immigrati.

Questa volta nel proprio paese.

Sarebbe una storia comune a molti migranti, se la città di provenienza dei nonni non fosse Riace e il cugino non si chiamasse Domenico “Mimmo” Lucano, sindaco della città.

Un viaggio nel passato

Una prima opportunità di conoscere meglio Riace in primis, e in secondo luogo Lucano e il nuovo progetto che portò a Riace ci viene dal viaggio nel passato del cugino Damian.

La nonna gli mette a disposizione un po’ di soldi per un viaggio e lui, in un primo momento deciso a raggiungere il New Jersey, viene contagiato dal desiderio della nonna.

Ritornare al luogo in cui lei è nata.

I felt it was a new opportunity to travel to the past

2005-2012

Trovandosi bene a Riace e sentendo quanto la città fosse pronta per qualcosa di grande, Damian decide di tornarci.

Non solo, di cominciare a lavorare al progetto di un film di finzione. Al centro di esso una ragazza di Buenos Aires, discendente di Riace, che torna al villaggio per recuperare le ceneri del nonno.

Il film avrebbe dovuto evidenziare come la storia personale della ragazza diventasse significativa nel corso del viaggio.

2012: Un testo e si entra nel vivo.

Damian manda il testo a Domenico (Mimmo), che avvisa il cugino di un imminente edizione di un nuovo film festival a Riace.

Quell’anno il focus riguarda immigrazione e culture, così Olivito viene invitato a Riace, in cui stavolta arriva con la moglie.

E dove il cugino Domenico gli racconta del progetto che stava portando avanti, di accoglienza dei rifugiati dell’Africa e del Medio Oriente.

Con la testa ancora al film di finzione, il regista ha l’occasione di vedere dei film che ben raccontavano ciò che stava succedendo.

Si fa così spazio nella sua mente l’idea di una pellicola, in forma di documentario, sull’immigrazione da Riace all’Argentina.

E del messaggio che si voleva trasmettere da Riace: il bisogno di una nuova umanità.

Il bisogno di una nuova umanità 

Iniziarono così le riprese, con una piccola telecamera domestica, di un piccolo villaggio che stava tornando a vivere, anche grazie al progetto Città Futura.

Il resto è storia; che mescola passato, presente e il futuro rappresentato dall’accoglienza e dall’integrazione,  a Riace come qualche decennio prima, a Buenos Aires.

Il resto è storia, anzi film, da vedere online su Mowies, nelle giornate di oggi (sabato 13) e domenica (14 Novembre).

Contemporanea Malvinas

La sezione Malvinas riunisce i film che trattano dei valori del rispetto e dell’osservanza del diritto internazionale, della convivenza civile tra i popoli e della risoluzione pacifica dei conflitti. 

Sezione la cui giuria, proprio per il valore formativo dei temi e delle conseguenti riflessioni, è affidata agli studenti e alla studentesse di istituti e licei.

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