Una lunga standing ovation, applausi a scena aperta e un Teatro Lirico Giuseppe Verdi tutto esaurito hanno accolto la Prima Mondiale dell’esecuzione de “Le quattro stagioni” di Vivaldi a cura di Luka Šulić.

Una produzione VignaPR e AND Production, in collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste.

L’emozione di Luka Šulić mercoledì sera era palpabile: il primo musicista a cimentarsi in questa impresa; la responsabilità era ancora maggiore perché lo stesso Šulić ha operato tutto il processo di riscrittura della partitura in adattamento per violoncello e orchestra.

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Un progetto per il quale ho lavorato per due anni mentre ero in tournee, ho dovuto riscrivere nota su nota le pagine di Vivaldi

Una riscrittura che pur riarrangiando le storiche musiche di quel personaggio innovatore della musica che fu Vivaldi ha seguito fedelmente l’originale ed è stato eseguito in modo ineccepibile.

La prima parte del concerto è stata interamente dedicata a “Le Quattro Stagioni”: a caratterizzare la performance del musicista competenza, grinta, passione e una profonda e indiscutibile conoscenza dello strumento.

Mi piacciono le sfide, anche quando torno alle mie origini, quelle delle musica classica

“Una grande sfida per me”, ha detto un emozionato Šulić, ringraziando tutto il pubblico presente all’evento.

Con questa prova il musicista sloveno ritorna al suo primo amore e alla sua formazione classica che gli ha permesso però di portare avanti, parallelamente allo studio continuo, l’esperienza con i 2 Cellos al fianco del collega e amico Stjepan Hauser.

Vivaldi è perfetto per far innamorare qualcuno della musica classica. È intenso, a suo modo rock

Ritornando alla Prima.

Dopo una prima parte che Šulić ha definito più seria si è passati a una parte più divertente e movimentata se così si può dire: la declinazione de “Le quattro Stagioni” ad opera di vari autori e compositori come Astor Piazzolla, – uno dei più grandi compositori del ventesimo secolo-, e Johan Halvorsen.

A Trieste Šulić si considera un po’ a casa e un po’ di famiglia è salita sul palco, dove, ad accompagnarlo proprio nei primi due pezzi, rispettivamente “Invierno Porteño” e “Passacaglia”, è stata la sorella minore Eva.

Al centro Eva Šulić, violino solista

Un Dna quello di Luka ed Eva indissolubilmente legato alla musica e due talenti incredibili, chi per il violoncello chi per il violino.

A ultimare il quartetto di brani della seconda parte Haydn, con il “Concerto in do maggiore per violoncello e orchestra d’archi” e la “Czardas” di Vittorio Monti, a cui ha donato la sua impronta mitteleuropea.

A grande richiesta, grande chiusura e saluto al pubblico con il “Nessun Dorma” di Puccini e “Meditation from Thais” di Jules Massenet.

Il progetto, che ha preso il via ufficialmente ieri sera, nei prossimi giorni diventerà anche un album in studio e un tour mondiale che a partire dal prossimo ottobre lo porterà nei principali teatri.

Due ore di pura e autentica magia.

Tutte le foto sono del prezioso Simone Di Luca

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