In Si fa così, andato in scena al Teatro Lo Spazio di Roma dal 24 al 28 gennaio, Fabio Cicchiello regge la scena da solo, per quasi un’ora, simulando una seduta di psicoterapia tra un paziente nevrotico, alle prese con i piccoli e grandi interrogativi della vita, e uno strano ed allucinato psicologo.

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Una scena scarna accoglie lo spettatore: su uno sfondo nero si scagliano due sedie, una bianca descritta dallo stesso protagonista come comoda, quella che spetta allo psicanalista; e una decisamente più scomoda, e non solo in senso metaforico, sulla quale è destinato a sedersi il paziente, anche se poi sarà più il tempo passato in piedi.

Dal rapporto con la figlia, alle difficoltà incontrate al mercato per acquistare delle zucchine, in Si fa così Cicchiello esplora le piccole e grandi difficoltà della vita quotidiana ripercorrendo episodi e aneddoti della sua vita privata e professionale, senza soluzione di continuità e passando da un’esperienza, da un episodio all’altro, in un vortice di ironia e risate che coinvolgono il pubblico.

Pur trattandosi di esperienze molto personali, è indubbio come, in alcune situazioni di Si fa così, ognuno sia in grado di riconoscersi.

Il pubblico maschile non può non riconoscere esperienze pregresse nelle visite per accertare un varicocele, che nella versione dell’autore risultano decisamente più divertenti, sebbene ugualmente imbarazzanti e surreali, di quanto non siano nella realtà; o ancora l’incapacità di uscire vincitori dall’incontro-scontro con un gatto al quale è decisamente impossibile imporre la propria volontà (e solo chi possiede un gatto può capire realmente di cosa stiamo parlando).

O, come quella che appare la principale, un fallimento lavorativo dovuto ad un imprevisto, e all’incapacità di improvvisare, che può cambiare la nostra vita per sempre.
Intelligente, e fuori dai soliti schemi, la scelta di Cicchiello di “interrompere” il monologo, in momenti di imbarazzo o apparente “stanchezza”, con un intermezzo in tre atti dedicato all’omologazione che vede protagonisti tre uccellini.

In definitiva, Si fa così è uno spettacolo personale ed intimo ma al contempo universale, capace di far ridere e riflettere lo spettatore.

Si fa così

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