«Queste pagine vedono un corpo impegnato nella danza impegnarsi a dar corpo al pensiero che da questa esperienza nasce. L’urgenza di questo corpo a corpo non riguarda solo i filosofi, cui nulla di meglio si potrebbe augurare che di farsi danzatori per riscoprire il proprio corpo e la realtà tutta, e nemmeno soltanto i danzatori, la cui saggezza ha molto da guadagnare nel farsi filosofia nella scrittura, ma tocca, letteralmente, tutti, perché dall’impegno del corpo nella danza c’è un qualcosa da apprendere e conservare anche qualora non si sia mai mosso un passo danzato. Qualcosa che qui si prova ad esplorare, nella certezza che, come potrebbe aver scritto uno dei più grandi danzatori esistiti: “Ogni uomo dovrebbe danzare, tutta la vita. Non essere un danzatore, ma danzare”».

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Con il presente libro (Il Nuovo Melangolo, collana “Nugae”, 204 pagine) l’autrice ben sottolinea una delle peculiarità del genere umano, e cioè la comunicazione corporale. Dunque un’azione fondamentale per la generale prosperità ed agiatezza, ma ciò non avviene solamente mediante le parole: non tutti risultano coscienti dell’importanza che ricoprono i segnali visivi (gesto, sguardo, atteggiamento, movenza) e del loro trasformarsi in chiari e diretti messaggi.

Pagina dopo pagina si ricavano delle osservazioni (anche estetiche) su cui meditare per controllare al meglio la divulgazione non verbale. I movimenti, le posture e le espressioni del nostro fisico parlano un proprio linguaggio. La danza in quest’ottica, si trasforma in una potente consapevolezza sulle personali intenzioni, e l’interpretazione concettuale del corpo è densa di identificazione, e perché no di distinzione. “Filosofia della danza” risulta così una guida utile nell’indicare il meccanismo di determinate esperienze legate all’arte coreutica e alla sua esecuzione (con riti ed annessi) collegandola ad una diretta conoscenza. La danza è altresì la prima forma impiegata dall’uomo per palesare stati d’animo e sentimenti, grazie ad essa nel corso dei secoli il corpo ha subìto profonde evoluzioni, andando saggiamente sempre di pari passo.

L’autrice

L’autrice, Selena Pastorino (Genova, 1986) ha è conseguito il Dottorato di Ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Genova.

Dal 2015 è docente liceale di Filosofia e Storia. All’attività di ricerca e insegnamento affianca lo studio costante della danza classica, arricchito da incontri di formazione con maestri di chiara fama. Per i tipi del melangolo ha curato F. Nietzsche “Per la dottrina dello stile?” (2018) e F. Nietzsche, L. Salomé, “Da quali stelle siamo caduti? (2018).

È autrice di “Prospettive dell’interpretazione”, ETS, 2017 e, insieme a Fausto Lammoglia di “Black Mirror. Narrazioni filosofiche”, Mimesis, 2019.

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