Al Teatro la Cometa – fino al 20 Novembre – Giorgia Trasselli e Enzo Casertano saranno i protagonisti di “Finché vita non ci separi – Ovvero W gli sposi” di Gianni Clementi e regia di Vanessa Gasbarri.

Una commedia oltremodo brillante e ironica che svela pian piano il suo lato dolceamaro.

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finché vita non ci separi - W gli sposiIl sipario si apre a casa Mezzanotte in un trambusto mattutino, tra eccitazione e irrequietezza. Sono le 4:30 e Alba (Giorgia Trasselli) in un turbinio d’ansia e agitazione è già operativa.

Nell’attività preparatoria per il matrimonio del figlio, travolge anche lo stremato e arrendevole marito Cosimo (Enzo Casertano), maresciallo in pensione dell’Arma.

Mancano poche ore, infatti, alle nozze del figlio Giuseppe (Luigi Pisani), paracadutista dei Carabinieri appena tornato da una missione in Afghanistan, con Francesca, figlia del proprietario del rustico e grossolano ristorante, “La Scamorza”.

Alba non fa sconti a nessuno, nemmeno a ridosso della cerimonia e non perde occasione per criticare i futuri consuoceri “sguatteri” arricchiti, o per mostrare tutta la sua insofferenza verso l’esausto marito.

Gli esilaranti battibecchi domestici proseguono inarrestabili anche all’arrivo di Miriam (Federica Quaglieri) esuberante “hair stylist e make up artist”. Con i suoi modi da sempliciona, la parlata da borgata e l’entusiasmo per il gossip e le storie d’amore dei Vip arricchisce con genuina ironia questo, già spassoso e scoppiettante, primo atto.

Fin qui il tutto procede in un dinamico susseguirsi di battute e risate fino a quando qualcuno bussa alla porta… è Mattia (Alessandro Salvatori), giovane compagno d’armi di Giuseppe.

Il dramma

Nel secondo tempo il sipario si apre svelando la drammaticità del racconto. Il monologo di Mattia vela di malinconia l’intera scena. La casa borghese viene immortalata in un momento in cui fuoriescono ipocrisia e classismo, paura e incomprensione del nuovo e doveri sociali che incatenano in forme prestabilite. Una casa come tante in cui si nascondono i compromessi e le sofferenze della vita.

Sotto le spoglie di una buona famiglia apparentemente senza problemi Clementi fotografa una realtà amara e disincantata, in cui conflitti familiari, egoismo e falsità pervadono tutto ciò che sta intorno.

Un riuscito lavoro teatrale in cui dramma e commedia si intrecciano sofisticamente e anche se il finale svela il suo volto malinconico ci abbandona con una leggerezza che accompagna l’intero spettacolo.

Per questo Articolo le immagini sono state fornite dall’ufficio stampa dell’artista/spettacolo. Si declinano per tanto ogni responsabilità relative ai crediti e diritti

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