Da “Via col vento” al “Gattopardo”

La strenna (Editore Curcio, nella collana “Parole tra le note”, 224 pagine) fa parte di quel genere editoriale riconducibile alle pubblicazioni storiche, da annoverarsi come ulteriore tassello alla storia della danza di matrice generale, la quale intrattiene gli studiosi e gli appassionati con la sua evoluzione nel tempo, il suo sviluppo nei secoli e nei differenti Paesi del globo.

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Tale forma di espressione artistica si avvale esclusivamente del movimento del corpo, così donato dal ritmo interno, che viene accentuato e reso al meglio grazie alle partiture musicali.

Questo libro apre le porte su un mondo: quello dei gran balli, approfondendo la storia, l’etichetta e il suo repertorio mediante un’eleganza senza tempo, accompagnata da sontuosi costumi, accurate acconciature, gioielli d’incanto, e da quell’inconfondibile comportamento gentile e grazioso, dai modi affabili, in cui la danza diventa amabile compitezza, ed immediata cordialità.

Nino Graziano Luca ha il pregio di raccontare e di entrare nel catalogo dedicato alla storiografia riguardante un periodo ben preciso dell’arte tersicorea, grazie alla diversa considerazione che essa è andata acquistando rispetto al passato, non più “cenerentola” delle arti, ma espressione umana autonoma di prestigio e assoluta bellezza armonica, la quale rimanda a delicatezza, educazione, finezza, garbatezza, grazia, savoir faire, signorilità, e assoluta urbanità.

Il testo è una ricerca di conio antropologico, sia sugli usi e sui costumi sociali che per quello che attiene alla “danza storica” oggi, come arte dello spettacolo e veicolo culturale. Il ballo, in ogni sua sfaccettatura, nel corso dei secoli è costantemente risultato essere lo specchio della società, del pensiero e dei comportamenti umani, oltre ad essere l’unico mezzo artistico che fonda la propria filosofia sul tempo e sullo spazio contemporaneamente.

Durante l’Ottocento, l’epoca a cui si rifà la presente pubblicazione, inizia a diffondersi anche il “balletto romantico”, basato su una nuova sensibilità, una inedita visuale del mondo più libera ed appassionata, basti pensare alla “Sylphide” andata in scena all’Opéra di Parigi nel 1832 ed in seguito alla Scala di Milano, annoverato ancora oggi come il primo balletto del genere, denominato “ballet blanc” per le peculiarità estetiche, dando inoltre l’avvio alla tradizione della danza sulle punte e del candido tutù come simbolo di purezza, e di immagine legata per antonomasia alla “ballerina”.

Il lettore si ritroverà immerso nella complessità di altri balli, non meno importanti per convivenza e socievolezza: dalla quadriglia alla contraddanza, dal valzer alla polka passando per la mazurka, con una doviziosa elencazione di luoghi ed eventi che hanno caratterizzato la cronaca di luoghi ricchi di beltà, tè danzanti, saloni e teatri ospitanti i Gran Balli, dove dame e cavalieri sfidandosi e rincorrendosi tra arredi e toilette inappuntabili lasciavano spazio alla risoluzione di grattacapi di carattere civile e pubblico. Pagina dopo pagina si ammirano inoltre evocative immagini ed illustrazioni che unitamente restituiscono le atmosfere di un’epoca perduta ma ben salda nella memoria collettiva.

Basti pensare al valzer che se non fosse stato così famoso e prestigioso non sarebbe oggi l’emblema della “festa conviviale per eccellenza”, riuscendo a sopravvivere nel tempo e arrivando a noi con rinnovato appeal e freschezza. Il Maestro Alexander Reuben Percy, conosciuto meglio come Alex Moore (pioniere del ballo da sala moderno) definiva il valzer “uno dei balli più attraenti” e via via tutti gli altri denominati “Gran Balli”.

Il libro di Nino Graziano Luca fa così rivivere l’atmosfera romantica e l’etichetta del galateo nata dalle danze dell’Ottocento, come quelle ammirate in celebri capolavori cinematografici, tra cui “Via col Vento” di Victor Fleming o “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, senza dimenticare il sognante “ballo delle debuttanti”, evento mondano tradizionalmente legato all’ingresso in società del gentil sesso, che affonda le proprie radici nelle consuetudini delle classi nobiliari europee, ed oggi replicato con successo.

Il manuale ha ottenuto i patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Ambasciata d’Austria ed è stato presentato tra l’altro alla Camera dei Deputati e all’Ambasciata d’Austria. Nell’ottobre del 2017, giunto alla quinta ristampa, è stato pubblicato in versione economica. Nel 2019 è stato tradotto in inglese per un pubblico internazionale con il titolo “The Grand Balls of the 19th Century”.

L’autore, Nino Graziano Luca

Nel 1989 si trasferisce a Bologna, per iscriversi alla Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in “Discipline delle Arti Musica e Spettacolo” dove, nel 1990, la Professoressa di Storia dello Spettacolo Eugenia Casini Ropa “decise di tentare un esperimento: un seminario pratico/teorico sulle danze sociali dell’epoca col quale mettere in pratica e approfondire i risultati delle ricerche in atto”.

Da quell’esperimento, sono iniziati i primi dieci anni di ricerca di Nino Graziano Luca, in cui allo studio approfondito dei manuali, alle affascinanti trascrizioni coreografiche, alla pratica, ha abbinato l’allestimento di spettacoli e performance, la collaborazione organizzativa di eventi conviviali a tema ottocentesco, la stesura della sua Tesi di Laurea, le prime collaborazioni all’Università di Bologna e ha soprattutto sviluppato la definizione di “danza storica” quando all’epoca gli studiosi preferivano parlare di “danza sociale”, “danza di società”, “danze di Corte”, “early dance” o, più nello specifico, “medieval dance”, “baroque dance”, “regency dance”.

Nino Graziano Luca dal 2000 è Fondatore, Presidente e Direttore artistico della Compagnia Nazionale di Danza Storica. In questi anni ha messo in scena, con il Corpo di Ballo dei Danzatori professionisti, numerosi spettacoli e ha organizzato un’intensa attività associativa di Gran Balli in costume, Corsi di Danza Storica, Stage di approfondimento, Conferenze, Mostre e Gran Balli delle Debuttanti finalizzati alla promozione della danza storica.

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