Raccontare di politica a un Festival del libro.

Si può e si deve fare; ed è ciò che ha fatto David Litt nel suo libro “Grazie Obama. I miei anni alla Casa Bianca” che ha presentato qualche settimana fa in un affollatissimo incontro allo spazio ItasIncontra nel corso Pordenonelegge- La festa del libro con gli autori.

Chi è David Litt?

David Litt è un giovane oggi trentaquattrenne che per otto anni è stato Ghostwriter del presidente degli Stati Uniti, appunto negli anni della presidenza Obama.

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Oltre ad aver scritto di questioni importanti, è stato la “musa comica” del presidente, artefice di numerose battute argute e di frasi scherzose, entrate nella storia.

David Litt
Ghostwriter…chi è? Cosa fa?

A soli 24 anni, Litt è diventato uno dei più giovani autori di discorsi della Casa Bianca che la storia ricordi. Il ghostwriter è quindi colui che scrive i discorsi del Presidente.

Nel suo caso Litt era parte di un team di otto colleghi speech writers; ognuno di loro aveva un’idea base da sviluppare per preparare poi le argomentazioni, fermo restando che si trattasse di argomenti con cui Obama si sentisse a proprio agio.

I collaboratori avevano piena libertà all’interno di pochissime linee guida, due le principali: non esprimere battute sulla sicurezza nazionale e sull’aspetto fisico delle persone.

La prima volta che vide Obama

Litt ha accennato al primo incontro con il Presidente, avvenuto durante la registrazione del video di auguri presidenziale per il Thanksgiving Day (la “Festa del Ringraziamento”).

Lui e i suoi colleghi avevano preparato il discorso per quell’avvenimento e lì venne presentato al Presidente che gli chiese “Com’è andata?”.

Ecco, di quello che gli rispose in quel primo incontro non ricorda più niente ma ricorda bene gli incontri successivi.

L’importanza del sense of humour

Da ghostwriter, Litt ha potuto anche notare il modo di porsi del Presidente nei confronti dei suoi subalterni, mettendo in evidenza come ciò che si vede al di fuori (anche attraverso gli schermi televisivi) sia molto vicino alla persona che realmente Obama è nella vita.

Un modo di fare composto tra le altre cose anche dal sense of humour, dal spingere Litt e i suoi colleghi a osare nella stesura dei testi, ma anche di correzioni/critiche al lavoro svolto senza però umiliare i collaboratori.

Quel sense of humour che ricorda a tutti come

con l’ironia la persona che parla rimane un essere umano, nonostante sia una persona importante

E adesso?

Attualmente sta lavorando ad un nuovo libro sulla politica americana con lo scopo, sempre con ironia, di spiegarla agli americani stessi, nonché a un tv show liberamente tratto dal libro.

Si occuperà poi delle imminenti elezioni di Mid term statunitensi

La presidenza e i social network

Sull’uso dei social network, anche alla luce dell’esperienza con Obama e da ciò che vede dell’uso dell’attuale presidente, ha sottolineato l’importanza di scegliere con cura le parole, non essere careless with words, poiché ogni piccola parola ha le sue conseguenze.

Cosa che attualmente si tende a dimenticare, ndr.

Quindi in chiusura si sente di affermare che a volte i socail network tendono a semplificare eccessivamente la comunicazione, veicolando quindi anche pensieri sbagliati, però non si sente di bocciarli tout court nel caso in cui trasmettano idee buone.

Potrebbe mai lavorare con Trump?

Bisogna essere almeno in linea con la visione del mondo della persona per cui si scrive, quindi no, non potrei scrivere per Trump

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