Il Cigno Nero ed il fascino del male

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Un grande evento, ben confezionato e curato da Daniele Cipriani con le suggestive e bellissime proiezioni del videoartista Massimiliano Siccardi, dedicato alle straordinarie musiche di Cajkovskij e alle immortali coreografie di Marius Petipa, grazie alla riproposizione di molti estratti dal balletto originale de “Il lago dei Cigni”.

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Gran Gala Il Cigno Nero, sulle orme del celebre successo cinematografico di Darren Aronofsky “Black Swan” conferisce, sicuramente, una nota aggiuntiva alla indiscussa fama del celebre balletto che da decenni appassiona e fa sognare gli spettatori di tutto il mondo: la storia della principessa Odette, trasformata in cigno da un sortilegio malefico, destinato a sciogliersi unicamente tramite il giuramento dell’eterno amore fino all’arrivo di un sinistro doppio ingannatore, il quale convincerà il salvatore a lasciarsi andare nel candore nero della rivale per giungere all’inevitabile e necessaria morte della triste candida protagonista.

Grandi artisti dal calibro internazionale per questo Galà, a partire dai principals del New York City Ballet, Ashley Bouder e Joaquin de Luz, artisti d’eccezione, lei, perfetta incarnazione della ballerina balanchiniana, lui strepitoso, elegante e virtuoso ad interpretare il passo a due del Cigno Nero che dà il titolo alla serata.

A questi due acclamati ballerini si sono uniti i primi ballerini e solisti provenienti dai maggiori teatri italiani, quali la Scala di

Milano, l’Opera di Roma e il Massimo di Palermo. Nella rosa troviamo anche l’elegante étoile internazionale Giuseppe Picone nell’alternarsi di alcune stelle del futuro, come Alessio Rezza e Flavia Stocchi e Marianna Suriano. Giuseppe Picone ha interpretato con grande maestrìa e splendore la variazione maschile da “Il lago dei Cigni” con la Suriano e il passo a due del Cigno Bianco, emblematico dei sentimenti più nobili. Dal Lago dei Cigni sono stati presentati numerosi altri momenti: il celebre “Pas de Quatre” sulle note di uno dei brani musicali più famosi dell’intera opera, danzato da Stefania Ballone, Giorgia Calenda, Roberta Paparella, Flavia Stocchi e Viviana Melandri e il “Pas de Trois” interpretato da Alessio Rezza e da Marianna Suriano alternati con Stefania Ballone per la prima variazione e da Roberta Paparella per la seconda.

Ancora grandi emozioni con l’assolo ricco di virtuosismo tratto dal “Giullare” e poi i ritmi colorati e incalzanti della “Danza Spagnola” che fa da prologo al passo a due del Cigno Nero, danza di seduzione per eccellenza. Un altro gioiello indiscusso della serata è stato il capolavoro “Three Preludes” su coreografie di Ben Stevenson, il quale ha mostrato il quotidiano percorso dei ballerini, tra sacrifici, amori, nevrosi e passioni attraverso gli esercizi alla sbarra e il costante lavoro di studio a cui si sottopongono, interpretato da un elegante e maestoso Giuseppe Picone e da una leggiadra Flavia Stocchi, un balletto in puro stile neoclassico su musiche di Rachmaninov, l’eterno confronto tra lui e lei. E per concludere anche l’attesissima “La morte del cigno” sensibilmente eseguito con grazia e candore da Ashley Bouder con leggiadri moti delle braccia su musica di Camille Saint-Saëns nella coreografia che nel 1901 Fokine creò appositamente per Anna Pavlova.

Applausi meritatissimi per un galà che è risultato una bella variazione di composizioni coreografiche ricche di grazia, innocenza e sensualità in un fluire di sentimenti attraverso stili e generi, i quali hanno delicatamente avvicinato linguaggi ed epoche.

(© foto per gentile concessione di Irene Rizzotti)

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