Ricerche e sperimentazioni dei maestri della scena

L’intero processo di lettura della presente pubblicazione (Dino Audino Editore, nella collana “Ricerche”, pagine 84) offre un modo concreto per osservarci durante il nostro fare, riscoprendo quell’atteggiamento naturale, il quale permette che il pensare sia il frutto dell’agire e non che l’agire sia il risultato del suo pensiero.

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Pagina dopo pagina si potrà così scoprire quell’idea capace di farci esprimere la nostra autenticità, necessaria alla bellezza e al nostro essere.

Nei vari capitoli che compongono il libro, “Logiche organiche e criteri artistici”, “Il Ritmo nelle ricerche teatrali novecentesche”, “La congruenza di emozioni e azioni nella ricerca dei principi del movimento”, “Le Tecniche di consapevolezza dell’energia nel lavoro dell’attore”, per concludersi con una “Postilla ottocentesca: il testo iniziazione”, la modalità di apprendimento viene capovolta come fosse un orologio a sabbia, nel riprendere a far scorrere il tempo delle nostre azioni in un excursus sui grandi maestri che hanno contribuito ad ottimizzare i contorni del Teatro.

Un testo pratico ed efficace insieme, delineato da alcune delle tecniche del Novecento sulla consapevolezza corporea. Una lettura del nostro interiore che vedrà le azioni e i movimenti applicati all’arte come gesti iscritti dentro di noi e che ci appartengono fin dalla nascita, per dare così forma al linguaggio universale del teatro attraverso l’essenza del movimento, e sulla metodologia applicata nel compierli.

Nel Novecento, secolo della nascita e dell’affermazione della regia, le ricerche e le sperimentazioni dei maestri della scena hanno contribuito a trasformare i profili del teatro. A dilatarne, amplificarne e scontornarne i confini in maniera radicale. La diffusione di laboratori, di spazi dedicati al lavoro e alla ricerca distinti e separati dalla preparazione degli spettacoli ha aperto la strada a nuove consapevolezze, a nuove conoscenze che hanno consentito di esplorare inedite modalità della relazione teatrale.

Gli studi sui principi che nel lavoro dell’attore regolano azioni e movimenti scenici rappresentano un nucleo nevralgico di queste ricerche. Il dominio del movimento, che raccoglie studi e interventi dedicati a questi temi, si propone di restituire le scoperte e le riflessioni che hanno caratterizzato quella “scienza del movimento” novecentesca che ha accomunato le ricerche dei maestri di teatro, danza e mimo moderni.

Il grande teorico della danza, nonché ballerino e coreografo di origini ungheresi Rudolf Laban, attraverso il suo illuminante pensiero che gli ha permesso di divenire l’autore di un sistema di notazione dei movimenti, denominato “Labanotation”, sosteneva “I parametri del peso, dello spazio, del flusso, del tempo e dell’energia sono fondamentali. Ogni dimensione va presa in considerazione nel suo significato fisico.”

Da questa frase, possiamo dunque dedurre (e sostenere) che il corpo è la radice che permette ad ogni attore di sentire e di vivere
 il proprio mestiere attraverso l’uso dell’atto, del flusso e del transito.

L’autore, Roberto Ciancarelli.

Iinsegna Discipline dello Spettacolo presso il Dipartimento SARAS della Facoltà di Lettere e Filosofia di La Sapienza Università a Roma. Ha pubblicato saggi e volumi sul Teatro tra Cinquecento e Seicento e su temi e problemi del Teatro del Novecento. Per Dino Audino editore ha curato “Il teatro e le leggi dell’organicità” (2005), in collaborazione con Stefano Ruggeri, e “Il ritmo come principio scenico” (2006).

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