Il film “La Fossa delle Marianne” (Marianengraben) di Eileen Byrne verrà presentato in anteprima italiana alla 38° edizione dI Bolzano Film Festival Bozen – BFFB, un progetto del FILMCLUB Bolzano, in data sabato 12 marzo alle ore 21:00 come film di chiusura della manifestazione. “La Fossa delle Marianne” arriverà nei cinema italiani a partire dal 24 aprile distribuito da Trent Film, dopo il successo di pubblico in Germania e Austria.
Basato sull’omonimo e acclamato romanzo della biologa e scrittrice tedesca Jasmin Schreiber (in Italia edito da Alphabeta), il film segna l’esordio nel lungometraggio della regista e sceneggiatrice Eileen Byrne, che firma un commovente road movie sulla morte e sulla riapertura alla vita premiato al San Diego International Film Festival 2024. Diverse scene sono girate in Italia, tra l’Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia (in particolare Trieste).
Nel suo debutto cinematografico la regista unisce sul grande schermo l’attore caratterista tedesco Edgar Selge (“The Experiment”) e l’astro nascente svizzera Luna Wedler (“Storia di mia moglie”) nei panni di un duo sulla carta improbabile: da un lato la giovane Paula, incapace di superare la morte del fratello Tim, dall’altro Helmut, un anziano eccentrico e brontolone.
A seguito di un incontro casuale in un cimitero dove Helmut sta dissotterrando l’urna della moglie per portarne le ceneri in Italia, i due diventeranno compagni di viaggio verso Trieste: durante la strada, tra loro nascerà un’inaspettata amicizia che donerà a entrambi confronto e una rinnovata gioia di vivere. “La Fossa delle Marianne” è un solare racconto di primavera alla riscoperta di se stessi.
“Ciò che mi ha colpito già dopo poche pagine è la capacità con cui Jasmin Schreiber riesce a muoversi sul sottile confine tra tragedia e commedia” – ha dichiarato la regista Eileen Byrne – “Ho avuto la sensazione che finalmente qualcuno stesse parlando la lingua che amo tanto e che da tempo cerco invano nei romanzi o nelle sceneggiature. La tragicommedia mi ha fatto subito venir voglia di tradurre il romanzo in un linguaggio cinematografico: per me era particolarmente importante restare fedele all’essenza del personaggio e tracciare la linea sottile tra umorismo e dramma, proprio come aveva fatto Jasmin nel romanzo. Spero vivamente di esserci riuscita.”