Sul palco del Teatro Miela Simone Zampieri, in arte The Leading Guy, ci era salito qualche anno fa in apertura del concerto di Jack Savoretti.

Giovedì 30 Gennaio quello stesso palco lo ha visto protagonista assoluto, questa volta con una band al completo e con una nuova canzone, la prima composta in italiano, uscita giusto una settimana fa: “Per non andare via”.

E mi chiedevo se un ricordo è qualcosa che hai o qualcosa che hai perso. Da anni vivo lontano dal posto dove sono nato e cresciuto. La mia prima canzone in italiano non poteva non parlare di radici. Sono le radici  che mi porto in giro in ogni nuova esperienza che comincia, in ogni mano che stringo, nelle delusioni che affronto

Un brano, quest’ultimo, dedicato e ‘che doveva’ ad alcune persone lasciate nella sua ‘prima casa’, a Belluno.

- Advertisement -

Nel frattempo ne ha fatta di strada The Leading Guy: l’anno scorso ha accompagnato il tour di Elisa, ha firmato un contratto con una delle più importanti case discografiche (Sony) ed ora il tour, organizzato da Vivo Concerti, che ha fatto tappa negli scorsi giorni a Torino e Milano e continuerà nei prossimi a Treviso e Roma.

Ma la prima tappa Simone Zampieri l’ha voluta a Trieste, in quella che rappresenta la sua seconda casa. Il suo pubblico non l’ha deluso aspettandolo a braccia aperte affollando la platea del Teatro Miela.

Si dice che nemo propheta in patria ma Simone Zampieri è stato accolto proprio così: un’accoglienza che, come ha affermato il cantautore, stimola a dare il meglio.

Fiore, un’interessante scoperta triestina in apertura

In apertura però spazio a una giovane cantautrice, un nome molto interessante del panorama musicale (non solo triestino): Fiore.

Fiore, di cui è recentemente uscito l’album Choices (Mold Records) ha incantato il pubblico con qualche pezzo chitarra e voce.

Un’anima dolce, decisa e raffinata, di poche parole ma tanta musica quella di Fiore, che si muove tra brani in inglese e in italiano descrivendo le scelte che ogni individuo è chiamato a prendere, a volte anche dimenticandosi ragionevolmente di assecondare ciò che gli altri si aspettano da te (Guilty).

La band, uno dei più grandi contributi alla riuscita del tour

Un concerto con la band fortemente voluto da The Leading Guy, il quale, per mantenere tale assetto, ha affrontato la riorganizzazione e il posticipo del tour.

Una band formata da Enrico Geromin al basso, Valerio Simonini alle tastiere, Michele Di Gleria alla batteria e Luca Moreale alle chitarre elettriche ed autore anche degli arrangiamenti dei brani in origine eseguiti da dodici musicisti.

Un gruppo diventato come una famiglia, che è riuscito a sincronizzarsi ed entrare perfettamente nel mondo intimista e acustico del cantautore triestino d’adozione.

Memorandum, Twelve Letters e Faber

In scaletta tutti i pezzi che compongono gli album ad oggi pubblicati: Memorandum e Twelve Letters, che dà il nome al tour in svolgimento

Inizio ‘dark’ con Black, per poi approdare nella sua città con In my town e proseguire con Click Clock.

Avanti con To see as the Good Sees, Carry on (la prima canzone annunciata perché una delle poche canzoni d’amore che ha scritto).

Non poteva mancare una cover speciale, quella “Se ti tagliassero a pezzetti“, contenuta in Faber Nostrum, album tributo a Fabrizio De André pubblicato lo scorso aprile.

Come affermato da Zampieri, una canzone

di chi sapeva veramente scrivere in italiano

Si continua poi con un ospite a sorpresa, Mik (Michele Stefanuto), invitato a duettare sulle note di “Oh, Father”.

Spazio poi ancora a Sense of awe, The temple, Times, Mr wolff, Melville, grandi successi come Land of hope, Behind the yellow field, oh brother, Devil in my arms  e While the dogs are barking, dedicata a Mr Spank, che ora non c’è più.

Busy Family e un momento in acustico

Tempo anche per rendere omaggio alla formazione dei suoi inizi, la Busy Family, di cui Simone Zampieri è stato frontman intorno al 2011, con il brano One of them.

Per non perdere l’abitudine ad un momento d’intimità col pubblico The Leading Guy si ritaglia anche un momento in acustico, protagoniste la sua chitarra e la voce con quel timbro particolare e graffiante.

In chiusura l’inedito, non inserito in Twelve Letters perché troppo ritmato, Dream of che fa prevedere nel futuro di The Leading Guy, chissà, una maggiore componente rock?

Zampieri, con molta sincerità, ha definito un calvario il percorso fatto da quel concerto di cinque anni fa al concerto di giovedì scorso, ma tutto ciò non ha fatto altro che riempire d’orgoglio l’autore e tutto il pubblico che ha contribuito ad una vera e propria festa.

- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.