E’ uscito da una manciata di giorni ‘La mia legge’, il primo album di Guido Elmi, alter ego e storico produttore di Vasco Rossi nonché deux ex machina di tantissimi grandi della musica italiana, del calibro di Skiantos, Steve Rogers Band, Edoardo Bennato, Alberto Fortis e Stadio.

Undici tracce in puro stile singer-songwriter che mettono a nudo personalità e animo di un uomo ‘tormentato incauto e romantico, decadente e velleitario’, come lui stesso si definisce, che si ciba di malinconia, dal carattere sensibile ma anche determinato, innamorato delle donne e della vita.

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Finalmente il sogno si avvera. Perché ci ha fatto aspettare così tanto?

Il tempo è passato in un soffio, sono stato rapito da questa mia vita, così intensa e piena di emozioni, ma l’esigenza di fare qualcosa di mio era diventata imprescindibile e inderogabile.  Ho cominciato a scrivere canzoni nella metà degli anni ’90, mentre lavoravo all’album  ‘Nessun pericolo … per te’ di Vasco Rossi. Avevo già pronte alcune tracce ma le avevo realizzate in una tonalità esageratamente alta, troppo distante dalle mie corde. Così ‘Sono un uomo’, ‘La mia legge’ e ‘Un amore discreto’ sono finite nel cassetto. Un anno fa, ispirato da un amore grande che stavo vivendo, sono nate ‘Se la notte’, ‘Like a Gregory Peck’ e ‘Jumi Ju Ju’ (meravigliosa, con quel giro armonico che ricorda tanto Toffee, indimenticabile perla cantata dal Kom; ndr) e così ho iniziato seriamente  a  pensare a un disco tutto mio. ‘La mia legge’ che ospita anche il giovane rapper statunitense Rockwell Knuckles, è stato suonato con la complicità di musicisti straordinari e arrangiato insieme a Vince Pastano, chitarrista di Vasco e di Luca Carboni.

Come primo singolo ha scelto  ‘It’s a beautiful life’. Come è nato il testo?

Dall’incontro con una ragazza che per abitudine infarciva le conversazioni con le classiche parole tanto di moda oggi, da feed back a loop, da loft a staff, da stand by  a off shore. It’s a beautiful life gioca con questi termini anglosassoni e descrive perfettamente, in maniera ironica, gli aspetti della vita di un manager rampante.

Quante donne in questo cd?

Almeno una decina. Scrivilo pure, tanto adesso sono single, a forza di fare lo stupido, sono rimasto solo.

Un uomo come lei … single? Non ci credo.

Invece sì. In realtà qualche ex fidanzata vorrebbe tornare, ma non mi interessa. Devo vivere di emozioni sempre nuove.

Parliamo degli artisti con i quali ha lavorato.

Gli Skiantos. Freak Antoni (leader della band; ndr) oltre a essere un amico era un genio, ma il gruppo era ingestibile, soprattutto a livello promozionale.  Ricordo l’ indimenticabile Vittorio Salvetti, patron storico di ‘Festivalbar’,  il giorno che mi chiamò per confermarli nel cast della  manifestazione. Gli accordi erano chiusi, puntata partita. Loro non si presentarono. Ti puoi immaginare! Vivevano tutti alla giornata la loro quotidianità trasgressiva, ne convocavi uno … spariva l’altro. Lavorai molto anche con gli Stadio (‘La faccia delle donne’, 1984) e con band interessanti come Clara & Black Cars (1990) . Clara come tutti sanno, da anni è la corista nei tour Vasco.

Ovviamente vogliamo sapere tutto, del suo legame inossidabile con Vasco Rossi!

Impossibile, abbiamo troppo poco tempo a disposizione, ma dopo tutti questi anni sarebbe ora io scrivessi un libro, dove si racconta (finalmente) l’assoluta verità sulla sua vita.

Siete molto amici, gli invidi qualcosa?

Sicuramente il fisico, visto che è forte come un toro. Se fossi stato fisicamente più robusto, avrei fatto una vita più trasgressiva di lui, giuro!. 

Elmi riconosca i suoi difetti..

Beh, fino a poco tempo fa avrei risposto troppe sigarette, birra e vodka, adesso vado a letto alle 11.00, dieta ferrea e vivo come scrivo nella mia ‘Il re del bosco’, solo musica e sobrietà.

Musica, donne … un’altra passione?

La lettura. Adoro le biografie. Ho apprezzato particolarmente quella di Miles Davis, incredibile nella sua sregolatezza. Parecchi sono i riferimenti letterari presenti nel mio album, da Baudelaire a Balzac e poi ancora  Lautréamont, J.K. Huysmans, Nerval, Cioran, Dostoyevsky e Bret Easton Ellis…

Film?

Tanti. Tra i miei preferiti  ‘CGGB’ di Randall Miller, un film del 2103 che narra  le vicende del celebre locale di N.Y., dove fecero i primi passi le più grandi band di punk rock (‘se non lo hai visto corri a comprarlo’ , mi sgrida; ndr)

Chiudiamo la chiacchierata parlando del tour.

Partirò in primavera, ma sono un pignolo e voglio organizzare tutto nel migliore dei modi. Sto scegliendo i musicisti, suonerò nei club. Il concerto sarà strutturato in una maniera un po’ particolare, vorrei aprire con 30 minuti di sola musica e contaminazioni jazz, poi arriveranno i miei pezzi e qualche cover. Ho già scelto  ‘Tutte le carte in regola’, un brano del ‘73 di Piero Ciampi.

Altri impegni già segnati in agenda, per questo 2016?

In giugno ci saranno i live di Vasco, lavorerò come di consueto alla scaletta e come al solito l’impegno sarà grande.

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