Luca Tommassini : mi nutro delle emozioni del pubblico

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“Mi nutro delle emozioni del pubblico. In studio, durante la diretta di ‘X Factor’, osservo i volti, ‘sento’ la vicinanza di tutta quella gente, percepisco il battere delle loro ciglia o se si distraggono, guardando il display del cellulare…”

(L. Tommassini)

 ‘Fattore T’ – L’ INAFFERRABILE SCINTILLA DEL TALENTO – (Mondadori)

Luca Tommassini
Copertina del libro

Si intitola ‘Fattore T’ – L’inafferrabile scintilla del talento’ (Mondadori, pgg 189, € 18) la straordinaria biografia di Luca Tommassini, ballerino, regista, attore nonché co-autore, direttore artistico e coreografo del Talent Show ‘X Factor’.  Una carriera costellata di successi e collaborazioni prestigiose –  da Madonna a Whitney Houston, da Michael Jackson, a Kylie Minogue e Whoopi Goldberg –  ma anche la grande umiltà nel mettersi oggi a disposizione dei giovani protagonisti del programma in onda su Sky, con il suo incredibile talento. Una storia vera, centoottantanove pagine emozionanti dove Luca si racconta con il cuore in mano, snocciolando aneddoti sorprendenti e svelandoci la sua quotidianità, partendo da quando, bambino, dipinse di rosa il bagno per fare sorridere la mamma, con il colore che più amava.

Luca, divorare il tuo libro è stato inevitabile, grazie anche a una scrittura piacevolissima. Arrivato all’ultima battuta (anzi, ai titoli di coda, dal momento che pare vivere in un film …) ti sarai sentito più leggero, sarà stato un po’ come scendere dal lettino dello psicanalista.

In parte sì, ma sono bastate sette, otto sedute con il mio ghost writer Paolo Valentino, per radunare le idee. Ho iniziato a fare mente locale poco prima della mia partecipazione a ‘Pechino Express’, con la consapevolezza che , a giochi fatti, avrei regalato parte del mio cuore alla gente che mi ama. Ho preso coscienza di parecchie cose. Fermarsi un momento , prendere fiato, guardarsi indietro e ripensare a certi momenti della vita, non è stato facile.

Cosa non avresti mai pensato di confessare?

Detesto piangermi addosso, perché voglio comunicare agli altri unicamente gioia. Ricordo che da bambino mia mamma, quando si svegliava, mi guardava e si spalancava immediatamente in un sorriso, quindi affrontare argomenti tosti mi crea imbarazzo. Soprattutto parlare della mia infanzia, della mancanza di un padre che avrei voluto avere, presente e affettuoso.

Un capitolo del tuo libro si intitola ‘Non salire su un piedistallo’. Come si fa, arrivati a certi livelli, a mantenere un

equilibrio?

Nella metà degli anni ‘80 ho vinto una borsa di studio e ho avuto la  fortuna di trasferirmi a studiare danza, prima a New York, successivamente a Los Angeles, una città incredibile dove non è difficile interagire quotidianamente con persone semplici ma di grande talento, assolutamente creative, non per forza famose. Ecco. Nel corso della vita ho visto invece diversi personaggi o pseudo tali ‘prendere il volo’,  e rendersi conto in poco tempo di non avere le ali.  Sono caduti, si sono fatti molto male.

N.Y, Los Angeles … hai girato il mondo e sei spesso in giro : che genere di libri compri, magari di corsa in aeroporto

all’ultimo minuto, per ammazzare il tempo, durante le ore del viaggio?

Adoro le biografie dei personaggi – che siano cantanti,  attori,  scrittori o designer.  Negli anni ’90 ho viaggiato parecchio, ma affrontare 18 ore di viaggio senza i portatili era a dir poco  un incubo. Bisognava vincere la noia. Credo di essermi letto migliaia di testi, non ho mai tenuto il conto. Dei tanti, mi rimane un piccolo libro nel cuore: una sera, mentre stavo sonnecchiando in aereo, Madonna (con la quale Luca ha lavorato oltre dieci anni; ndr) mi svegliò, lanciandomi sul sedile il ‘ Piccolo Principe’. ‘Leggilo’ – mi disse. Non lo conoscevo e me ne innamorai.

Hai lavorato con i più grandi,  quale artista ti è rimasto nel cuore?

Sono due, Robin Williams e Whoopi Goldberg. Davvero preziosi.

La cosa più divertente che hanno detto di te!

Claudio Baglioni dice che sono un po’ bastardo: non sono italiano e nemmeno americano, ma ho portato via le cose bella dall’Italia e il meglio dall’America.

Da diverse edizioni ormai sei Direttore Artistico  di ‘X Factor’: quanto ti piace questo impegno?

Lo adoro, mi sento appagato. Trovo gratificante mettere a disposizione la mia esperienza, insegnare e coltivare talenti. Rimane una scuola anche per me, scendere in campo tutti i giorni .

La  tua giornata tipo.

Non ho mai una giornata uguale all’altra! C’è quella infernale, ovvero quando arrivano i titoli delle canzoni, magari tutti insieme, e devo preparare le coreografie. Generalmente il mercoledì e il giovedì mi devo inventare tutto!  Che poi, intendiamoci, va bene così perche lavoro meglio, se sotto stress… .

Ci vuole talento anche per gestire e metabolizzare lo stress!

Sono fatto così, dormo pochissimo. Sono pignolo, meno riposo più lavoro, più voglio avvicinarmi alla perfezione. Sono (felicemente) ossessionato dal mio mestiere.

Prendiamo fiato un attimo, cosa farai nelle prossime vacanze di Natale?

Nella mia casa romana ho già preparato albero e presepe, tutte le decorazioni e la legna per il camino. Non so fare vacanza, mi annoio ma adoro questa festa quanto cucinare e organizzerò una cena, con gli amici più cari! Finalmente, dopo tanti anni.

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