Il Fulmine nella Terra – Irpinia 1980

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Irpinia  23 novembre 1980. 90 secondi che cambiano tutto.90 secondi che noi non percepiamo mai quando tutto fluisce tranquillamente, quando viviamo normalmente le nostre esistenze.  90 secondi che diventano però attimi interminabili quando la terra si risveglia, inizia a muoversi, trema, con una violenza che sembra inaudita, quasi innaturale.

Il Fulmine nella Terra – Irpinia 1980 semifinalista nella seconda settimana del Fringe Festival ci fa rivivere questo momento di storia, una storia dimenticata per molti, in un lembo di terra del sud sconosciuto, arcaico, immutato e  quasi dimenticato, cristallizzato nel tempo come un fossile, come viene definito l’osso di Italia, appunto.

Il Fulmine nella Terra – Irpinia 1980 di Mirko di Martino che cura anche la regia è un lungo monologo interpretato magistralmente da Orazio Cerino. Una sola sedia in scena e un bicchiere d’acqua niente più. Il testo è immediato, semplice, estremamente reale, vivo, dal linguaggio comune, vero, schietto, quasi dal taglio giornalistico. La narrazione degli eventi viene ogni tanto interrotta da parallelismi sulla moda e sul costume della società negli anni 80 che hanno la funzione di calarci ancora di più nella storia di un lembo di terra massacrato prima dalla natura e successivamente dall’inefficienza, dall’inettezza e susseguente  lentezza e impreparazione delle istituzioni e della politica Italiana.

La recitazione di Orazio Cerino è veloce, ritmata, senza respiro sempre sul filo del rasoio, c’è un urgenza  immediata nel raccontare, nel dire, nel far vivere, un urgenza che non conosce retorica ne sovrastrutture. Una storia che vuole essere raccontata vis a vis senza pretese di manierismi o effetti speciali. Urgenza solo, l’urgenza  di entrare come un fulmine nel cuore delle persone, esattamente come quel fulmine soffocò 3000 vite. Ne “Il Fulmine nella Terra” il teatro perde la pretesa di impressionare con le immagini, torna alla vera natura, all’essenziale, allo scheletro, all’osso: il testo e la voce dell’attore parlano. Le parole solo quelle contano, impressionano, non c’è spazio per la poesia, per la retorica, per l’eleganza e le sofisticherie. Basta solo l’energia di un fulmine che quando passa stravolge, rompe, uccide, spezza mattoni vite e legami.

Azzera tutto.

 

 

 

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Teatro dell’Osso
di Mirko Di Martino
Regia di Mirko Di Martino
Con Orazio Cerino

 

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