LA BAMBINA DEI FIORI DI CARTA: INTERVISTA  A  SARAH MAESTRI.

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Dall’11 al 14 febbraio al Teatro Delfino è in scena “La bambina dei fiori di carta”, tratto dall’omonima autobiografia di Sarah Maestri.

Una lunga lettera scritta a se stessa dove attraversa tutti gli stati emozionali da quando le venne diagnostica da piccola una grave malattia emolitica. Attrice di teatro, cinema e televisione, racconta le sue emozioni come un grande inno alla vita.

Conosciamo meglio Sarah…

Sarah MaestriCiao Sarah, ho letto che fin da piccola hai manifestato il desiderio di diventare attrice. C’è qualche mito che ha influito sulla tua scelta?

Ho sempre sognato di fare l’attrice. C’è stato un momento in cui pensavo di fare la parrucchiera ma fu un’ambizione passeggera. Mamma mi diceva sempre che mi avrebbe aperto un super salone!

La prima volta che sono salita su un palco è stato alla scuola materna e facevo la parte del bue.

Non mi sono mai ispirata a nessuno anche se sono rimasta sempre molto affascinata dalla figura di Audrey Hepburn sin da bambina.

A 6 anni hai debuttato in televisione in un programma per bambini. Cosa ricordi di quell’esperienza?

Era un programma per bimbi su Odeon tv. Avevo visto in sovraimpressione che cercavano bambini con i capelli rossi; ho telefonato spacciandomi per mia madre. Loro cercavano quattro bambini con i capelli rossi, ma eravamo solo io e mio fratello a casa, però fortunatamente conoscevo altri due bambini che avevano la stessa caratteristica e, messi vicino, sembravano tutti fratelli anche perchè eravamo in scala di altezze. Alla sera richiamarono e rispose mio padre che svelò il fatto che ero solo una bambina e non una donna con quattro figli. Loro vollero conoscermi a tutti i costi e feci queste tre puntate.

Poi mi chiesero di presentare un programma ma i miei genitori dissero di no.

Dai dodici anni in poi costrinsi i miei a portarmi a fare i provini ma non mi prese mai nessuno fino a vent’anni, quando ho debuttato con Pupi Avati.

Dal 2002 al 2004 hai avuto un grande successo interpretando Virginia nella soap opera “Centro Vetrine” per cui hai ricevuto anche un premio molto importante.

Venni presa a “Centro vetrine” nel dicembre 2002 e nell’ottobre 2003 ho vinto la Grolla come miglior attrice. Un emozione fortissima! Pensa che l’anno prima  sognavo quel mondo e avevo mandato anche la cartolina per partecipare a un concorso per andare a conoscere gli attori… ora ero io lì a mettere le mani nel cemento.

Hai fatto tantissime esperienze: televisione, teatro, radio, cinema.. Un progetto che vorresti realizzare e che ancora non hai fatto?

Non ho mai fatto un musical. Mi manca il ballo, per il resto ho fatto tutto, e spero che magari qualche proposta arrivi!

Nel 2009 decidi di pubblicare la tua autobiografia “La bambina dei fiori di carta” e ora lo porti a teatro e sarai in scena dal 11 al 14 febbraio al Teatro Delfino di Milano. Come mai hai deciso di raccontare la tua storia sul palcoscenico?

Prima di tutto non pensavo, quando ho scritto il libro, che la mia storia potesse essere interessante. E’ come se avessi scritto una lunga lettera a me stessa per far capire il dolore che c’era dentro di me. Io non mi sono resa conto da bambina di quello che stavo vivendo perchè ero molto amata da tutti.

Quando ho raggiunto il sogno con “Notte prima degli esami”, dove per tutti ero una ragazza fortunata, io invece mi sono sentita al buio, sola, ed è venuto fuori tutto il dolore. E da qui la volontà di scriverlo questo dolore… anche con rabbia. Io non la considero un’autobiografia; è un racconto degli episodi della mia vita ma come emozioni, come fossero ricordi che vengono in mente in analisi.

Ho scritto questo libro che inaspettatamente è diventato un best seller o, come lo hanno definito adesso, un long seller perchè continua a vendere. Andrea Chiodi, il regista, lo ha letto e ne ha fatto un adattamento teatrale e ora lo porto in scena.

Quale messaggio vuole mandare il tuo spettacolo al pubblico?

Io spero di dare un messaggio positivo sopratutto per i giovani, vorrei fare capire che anche una persona che ha avuto successo, che è conosciuta, famosa.. può incontrare il dolore! Con il successo puoi comprare tutto ma non la salute. Bisogna condividere le proprie emozioni perchè aiuta a superare il dolore.La vita è un casino pazzesco ma vale la pena di viverla perchè è meravigliosa. Io ho avuto la fortuna di scoprire subito il valore della vita e sono ancorata a questa mia convinzione, vorrei fare arrivare questo messaggio alle generazioni di oggi.

Per questo ho deciso di portare in scena la mia storia: mettermi “a nudo” davanti al pubblico per ridere, piangere, emozionare mettendo me stessa e le mia esperienza  in aiuto degli altri.

Ora non sono più “la bambina dei fiori di carta”! Da tre anni sono la mamma in affido di Alessia, una bambina di Chernobyl, e sono in attesa di regolarizzare l’adozione.

 Grazie Sarah!

 

E io aggiungo.. W la vita!

 

La bambina dei fiori di carta
11-14 febbraio ore 21, domenica ore 16
Sala Capitolare – Teatro Delfino, via Monluè 84
di: Sarah Maestri – tratto dall’omonima autobiografia edita da Aliberti
cast: Sarah Maestri
regia: Andrea Chiodi

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