La difficile scelta di una donna nella Francia del dopoguerra

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Rilasciato per la prima volta nel 2013, arriva alla quarta edizione del “Festival Rendez-Vous” l’ultimo film di Diane Kurys, Pour une femme (Per una donna), la sua ultima opera legata al ciclo, cominciato con Coup de Foudre, di autobiografia familiare.

A causa dell’aggravarsi della malattia del padre e della scomparsa della madre, Anne (Sylvie Testud) comincia ad interrogarsi sul proprio passato e sulla storia della famiglia, a lei quasi totalmente sconosciuta.
A catturare la sua attenzione è la foto di un misterioso zio, fratello del padre, di cui non conosce praticamente nulla. Cercando delle risposte, troverà solo altre domande.

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Lione, 1945. Con la Francia appena liberata, è cominciata in tutto il paese un’opera di ricostruzione e di ritorno alla vita pre-bellica.
Michel (Benoit Magimel) e Lena (Mélanie Thierry), genitori di Anne e sposatisi dopo essere stati liberati dai campi, tentano di rifarsi una vita grazie all’ottenimento della cittadinanza francese. Unendosi alla sezione lionese del partito comunista, inoltre, riescono ad avere la possibilità di aprire un negozio di abbigliamento.

Due anni dopo, l’arrivo del fratello scomparso di Michel, Jean (Nicolas Duvauchelle), segna un inevitabile cambiamento nella coppia.
Mentre Michel vuole credere nel futuro, la famiglia, il lavoro e il partito, Jean si rivela più cupo, credendo che la guerra contro i nazisti non sia ancora finita. Nonostante l’amore che hanno l’uno per l’altro, i due fratelli scatenano una battaglia ideologica ma, soprattutto, sentimentale.
Lena, vera protagonista del film ed oggetto delle liti tra i fratelli, dovrà scegliere se seguire il proprio cuore o la propria ragione.

<<L’idea di questo film – spiega la regista al pubblico – è nata dal mio ritrovamento di una vecchia foto. Non l’avevo mai vista e all’interno compariva questo mio zio. Partendo da questo, ho cominciato ad immaginare e a creare una storia fittizia che parlasse della famiglia e dell’amore ma che riuscisse anche ad affascinare. Anche se buona parte del film è inventata, comunque non sono andata ad intaccare la psicologia dei miei genitori quindi, al momento della scelta degli attori, ho preferito prendere coloro i quali riuscissero ad entrare maggiormente nel personaggio. Grazie a questa decisione, adesso quando penso a mio padre e mia madre li vedo con i volti di Benoit Magimel e Mélanie Thierry>>.

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