La rondine (La canzone di Marta), di Guillem Clua, sarà in scena al Teatro Piccolo Bellini di Napoli dal 12 al 17 marzo, con protagonisti Lucia Sardo, indimenticabile interprete di Felicia Impastato nel film “I cento passi”, e Luigi Tabita, attore tra i più interessanti della sua generazione, diretti dal regista Francesco Randazzo.

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Dopo Napoli lo spettacolo sarà in scena dal 19 al 24 marzo al Teatro Stabile di Trieste, dal 26 al 28 marzo al CTB Teatro Stabile di Brescia, dal 3 al 14 aprile al Teatro Stabile di Palermo e dal 23 al 28 al Teatro Stabile di Catania.

Per l’occasione abbiamo intervistato i due protagonisti Luigi Tabita e Lucia Sardo.

La Rondine sembra uno spettacolo destinato a far parlare molto di sé. Potete farci un’introduzione?

Luigi Tabita: La Rondine è uno spettacolo straordinario che riesce a toccare temi molto importanti per questo momento storico come l’omofobia e la xenofobia.

In questo momento lo spettacolo sta debuttando anche a Madrid con Carmen Maura, la musa di Almo Dovar, nella nostra versione italiana è l’intesa Lucia Sardo a rivestire quel ruolo. Sia io che Lucia siamo sempre stati in prima linea per le battaglie sui diritti civili che riteniamo fondamentali per una società che dovrebbe essere sempre più inclusiva e pluralista ed è proprio per questo che “La Rondine” è così importante per noi.

Ci permette di portare ancora una volta sul palcoscenico uno spaccato della società moderna che ha caratterizzato la vita di tante famiglie negli ultimi anni.

Lucia Sardo: Secondo me questo spettacolo, al di là di quello che racconta, parla dell’impossibilità di comunicarci l’amore. Noi umani infatti abbiamo l’incredibile capacità di esprimere perfettamente l’odio e il disprezzo verso l’altro eppure, quando arriva il momento dell’amore, smettiamo improvvisamente di capirci.

Eppure, nonostante queste difficoltà, La Rondine vuole anche essere uno spettacolo di riconciliazione in modo da dimostrare che con la giusta volontà è possibile superare ogni ostacolo e, secondo me, il testo riesce a far passare molto bene questo messaggio.

La Rondine - Luigi Tabita e Lucia Sardo
La Rondine – Luigi Tabita e Lucia Sardo

Sicuramente si tratta di uno spettacolo particolarmente forte al livello emotivo, che tipo di lavoro avete fatto sui protagonisti di questa storia?

Luigi: È stato ed è un lavoro molto profondo. Fortunatamente essendo anche un attivista della comunità LGBT ho attinto anche dall’esperienza vissuta sulla mia pelle, dagli incontri, dalle storie, dagli sguardi delle persone che lottano giornalmente per vedere riconosciuti i propri diritti. E’un lavoro che tocca delle corde intime e profonde della mia vita. Ogni sera quando si chiude il sipario mi sento svuotato, capisco delle cose del mio personaggio, e ogni sera scopro delle cose di me essendo la storia di Matteo, questo è il nome del personaggio che interpreto, molto simile alla mia.

Lucia: Per me è stato un lavoro molto doloroso. Quando studio un personaggio mi immergo totalmente nella sua personalità per poterlo rappresentare al meglio. Questa volta l’impatto emotivo è stato così forte ed intenso da procurarmi problemi di salute e da far promettere a me stessa di non prendere altri ruoli simile per molto tempo.

Purtroppo non riuscirei a lavorare con un metodo diverso e, alla fine, è anche quello che insegno ai miei studenti e alle mie studentesse. Bisogna immergersi in ogni personaggio che si interpreta e, per farlo, a volte bisogna risvegliare i nostri lati più oscuri e meschini che, sebbene dormienti nella maggior parte dei casi, comunque esistono all’interno del nostro essere. Essere attori vuol dire accettare questo equilibrio interno tra bene e male ed usarlo per emozionare.

La Rondine - Luigi Tabita e Lucia Sardo
La Rondine – Luigi Tabita e Lucia Sardo

Tema importante dello spettacolo è l’omosessualità e come le famiglie reagiscono quando si trovano a dover affrontare l’argomento. Secondo voi, è migliorato o peggiorato il modo con cui gli italiani si comportano quando scoprono di avere un membro della famiglia gay?

Luigi: Secondo me grazie alle associazioni, gli attivisti e le istituzioni si stava facendo un buon lavoro per innescare processi culturali inclusivi. Molte famiglie si trovavano ad avere più strumenti per capire ed accettare i propri figli/e perché supportati anche da un contesto storico-politico che teneva alta l’attenzione su questi temi. Ma con l’avvento dell’attuale Governo la situazione è precipitata.

Si sta ritornando ad una società machista eterosessuale e borghese. Basti vedere il ddl Pillon per dirne una e gli attacchi omofobi che la nostra cronaca ci racconta giornalmente.

Lucia: Secondo me invece il tema dell’omosessualità non è così importante nello spettacolo. Alla fine noi raccontiamo una storia di comprensione in grado di raggiungere tutti, omosessuali e non. Di base credo che non dovrebbe nemmeno esistere tutta la discussione sulla sessualità o simili.

Tutti siamo uguali quindi tutti abbiamo gli stessi diritti, compreso quello di poter amare chi vogliamo ed è giusto che tutti siano accettati alla stessa maniera.

Ovviamente mi dispiace per chi subisce simili discriminazioni dato che immagino quanto possa essere doloroso però trovo assurdo che, nel 2019, ancora ci troviamo a discutere con persone che credono di poter giudicare la vita altrui. Persone che, tra l’altro, devono avere molto tempo a propria disposizione per concentrarsi su cose simili.

La Rondine - Luigi Tabita e Lucia Sardo
La Rondine – Luigi Tabita e Lucia Sardo
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