Pier Antonio Quarantotti Gambini è uno scrittore italiano (Pisino, 23 febbraio 1910 – Venezia, 22 aprile 1965. Scrittore, giornalista e bibliotecario), di cui oggi ricorrono i 65 anni dalla scomparsa, è abbastanza moto nell’ambito triestino (durante la guerra è stato direttore della biblioteca Hortis), ma quasi sconosciuto nel resto d’Italia.
Dalle opere dello scrittore sono stati tratti tre film: Les Régates de San Francisco (1960), diretto dal celebre cineasta francese Claude Autant-Lara, che si ispira liberamente alla novella L’onda dell’incrociatore, del 1947; La calda vita (1964), del regista italiano Florestano Vancini, dal romanzo omonimo pubblicato nel 1958, e La rosa rossa (1973), tratto dal romanzo omonimo e diretto da Franco Giraldi.
Il nostro invito è quello di iniziare a scoprire o riscoprire Quarantotti Gambini, partendo proprio dal film La rosa rossa.
La rosa rossa: la trama
Negli anni immediatamente successivi alla I Guerra Mondiale, in un paesello vicino a Trieste tornata italiana, vivono il toro ormai stanco coniugio Piero e Ines De Faralia. Inopinatamente, dopo 30 anni di assenza, torna il conte Paolo Balzeri, generale dell’esercito austroungarico, cugino di Piero e padrone della casa in cui si trova l’anziana domestica Basilia e tanti ricordi, come quello di una rosa rossa, messa nella sua camera da una silenziosa ammiratrice quando era un giovane e brillante ufficiale. Fugando i timori dei De Faralia, la cittadinanza accoglie con benevolenza il nobile concittadino che, tuttavia, muore improvvisamente poco dopo aver scoperto Basilia nel gesto di deporre la solita rosa rossa. Ma era stata la domestica a compiere il gentile gesto tanti anni prima? Non è possibile saperlo, poiché, come ora apprende Piero, anche Ines era tra le platoniche e romantiche ammiratrici del conte. Il breve soggiorno del generale di Franz Joseph ha svegliato ricordi e sentimenti: la servetta Rosa si lascia conquistare dal dottor Rascovich; Basilia avvicina Andrea, domestico in una casa vicina, forse fratellastro del conte; Pietro e Ines, dopo una breve burrasca di gelosia, si riavvicinano e invitano Basilia a sedere alla loro mensa padronale.
Franco Giraldi: il regista di La rosa rossa
Franco Giraldi, regista, attore, scrittore e sceneggiatore, nato nel 1931 da madre slovena di Trieste e padre italiano dell’Istria, scomparso nel 2020. Accanto alla produzione di successo popolare, dai western alle commedie all’italiana, Giraldi ha realizzato un trittico passato alla storia con il nome di “trilogia della frontiera” , formato da: “La rosa rossa” (1974), “Un anno di scuola” (1977) e “La frontiera” (1996).