Potrei scrivere della fredda perfezione del Musical “Mary Poppins”, in scena per la seconda stagione al Teatro Nazionale di Milano fino al 31 dicembre (si l’ho visto solo ora, grazie all’indulgenza del grande capo della Stage). Potrei scrivere anche della bravura di Lady Gaga anche come attrice e della magnifica interpretazione di Bradley Cooper nel secondo remake di “A Star is Born”, oltre ad una colonna sonora strepitosa in odore di Oscar.

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Potrei.  Poi venerdi 2 alle 00.00 è uscito il nuovo singolo di Fedez “Prima di ogni cosa”.

L’ascolto su Spotify è partito quasi in automatico, più per avere una conferma del contenuto abbondantemente annunciato attraverso le foto social. Banale. Di cosa avrebbe dovuto parlare una canzone che ha come immagine Fedez che, seduto al pianoforte, tiene sulle ginocchia il figlio Leone?

E, sempre dalla stessa immagine, luci soffuse, non avrebbe potuto essere che una ballad, un due tre, un due tre. Ci si potrebbe ballare il valzer nei saloni del Konzerthaus di Vienna durante l’annuale e storico concerto del primo di gennaio, scansando le composizioni degli Strauss.

Canzoni dedicate ai figli
Copertina di Avrai di Claudio Baglioni

Scrivendo questi pensieri in più riprese, apprendo che il brano è già in vetta alla classifica di ITunes e Apple Music. Tutti sensibili romanticoni.

Perché Fedez alla fine è un romanticone, “cazzaro” (perdonate il termine, detto qui in modo molto ironico), ma romanticone.

E da romanticone si è lasciato andare anche lui, come molti suoi colleghi, all’irresistibile e urgente desiderio di dedicare una canzone al figlio.

Canzone che gira attorno a semplicissimi concetti “farò di tutto per essere un buon padre”, “ti capiteranno queste cose nella vita”.  Concetti banali ma sinceri, onesti. Doverosa e, nel suo caso quasi obbligatoria, una citazione alla mamma “un bacio a mamma” che esaurisce il ruolo della signora Ferragni Lucia.

Però a me ricorda “Avrai” di Baglioni,  “Per te” di Jovanotti, “A modo tuo” di Elisa. Si perché tanti sono gli artisti italiani e internazionali che hanno avuto bisogno di esprimere in musica l’emozione di essere padri o madri

Tra i tanti ricordo il vagito della figlia di Stevie Wonder nella celeberrima “Isn’t she lovely”,  la struggente e disperata “Tears in heaven” che Eric Clapton dedicò al figlio Conor, morto accidentalmente a soli due anni.

E poi come non ricordare “Hey Jude” dei Beatles. La leggenda narra che il titolo originale avrebbe dovuto essere “Hey Jules”, Julian Lennon, il primo figlio del grande John che dedicò, anni dopo “Beautiful Boy” anche al figlio Sean.

L’elenco è lungo soprattutto di artisti italiani (beh, mammoni…) che hanno toccato le corde del loro pubblico cantando il loro affetto verso i figli

Oltre ai tre citati sopra, grande successo hanno avuto canzoni quali “L’aurora” (Ramazzotti), “Fiore di Maggio” (Concato), “Amore diverso” (Finardi), “Alessandra” (Pooh), “Angelo” (Francesco Renga).

Auguri di buona vita a Leone, che sta portando tanta gioia in casa Lucia (e tanti tanti euro).

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