Le Guardie del Papa

di Arnaud Delalande, Yvon Bertorello, Laurent Bidot, Clémence Bidot
Un affascinante racconto a fumetti legato alla “Guardia Svizzera Pontificia”

La grande storia si trasforma in un fumetto, con una nota introduttiva di Christoph Graf, nella traduzione di Fabrizio Iodice per le Edizioni EDB (Centro editoriale dehoniano) nella collana “P9 Lampi”.

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Il libro è dedicato dagli autori quale omaggio alle Guardie Svizzere che da secoli si dedicano alla difesa del Papa. Per questo, alcune di loro hanno versato il proprio sangue: “Acriter et fideliter!”

La narrazione è avvincente in quanto restituisce al lettore, attraverso la suggestione delle immagini quell’antico mondo legato alle “Schweizergarde” che in lingua tedesca si traduce in Guardie Svizzere: appellativo coniato per quei mercenari elvetici che hanno prestato servizio in qualità di guardie del corpo, guardie cerimoniali e guardie del palazzo presso le Corti d’Europa sin dal tardo XV secolo.

Erano tenute in grande stima sia per il valore militare sia per la disciplina e la fedeltà nei confronti del Signore cui giuravano obbedienza. Al giorno d’oggi, per “Guardie svizzere” s’intendono i membri della celebre istituzione pontificia nel pieno delle loro funzioni presso lo Stato della Città del Vaticano.

Come ci raccontano i libri di storia la Svizzera, a quel tempo era un paese povero, e prettamente agricolo, terreno fertile nel fornire i mercenari ai campi di battaglia europei, fino al XIX secolo. Fanti elvetici furono presi a servizio dal Regno di Francia a quello di Spagna, fino al Regno di Napoli. Furono per primi i francesi a selezionare un corpo di mercenari svizzeri deputato alla difesa della figura del sovrano nel 1497. A partire dal Cinquecento, re e regine del Vecchio Continente assunsero fedeli guardie elvetiche per difendere la propria incolumità e quella dei loro famigliari. Basti pensare che nel XVIII secolo quasi tutte le corti d’Europa possedevano un battaglione di guardie svizzere.

Ma per arrivare al titolo del presente libro dobbiamo risalire al 1506 quando un gruppo di centocinquanta mercenari elvetici entrarono in Vaticano per servire Papa Giulio II. Già in precedenza Sisto IV aveva concluso nel 1479 un accordo con la Confederazione, per la possibilità di reclutare mercenari svizzeri.

In seguito il Corpo delle guardie si ampliò ulteriormente. La prima figurazione conosciuta nelle loro eleganti e colorate divise è stato raffigurato da Raffaello con lo stesso Papa Giulio II nell’affresco della “Messa di Bolsena”. Con la successiva conquista di Roma da parte delle truppe del Regno d’Italia nel 1870, le Guardie Svizzere rimasero a difesa personale del Papa nei suoi alloggi, e Papa Pio X nel 1914 decise di fissare il numero dei militi che compongono questo corpo speciale a 106 membri: 100 soldati e 6 ufficiali, tra cui il comandante che ha il grado di Colonnello. Nell’ottobre del 2019 la Guardia ha raggiunto il numero di 135 uomini in base ad un nuovo ampliamento.

Oggi la Guardia svizzera pontificia (in latino: “Pontificia Cohors Helvetica” o “Cohors Pedestris Helvetiorum a Sacra Custodia Pontificis”) è un corpo armato sempre a protezione del Pontefice e della sua residenza, e risulta essere il più antico corpo permanente al mondo ancora in servizio da oltre cinque secoli senza interruzioni. Presta servizio presso la Città del Vaticano e il Palazzo Apostolico, ma anche durante i viaggi del Papa insieme agli agenti di sicurezza. Le reclute devono essere obbligatoriamente cittadini svizzeri dalla nascita, cattolici, maschi tra i 19 ed i 30 anni e devono aver fatto un periodo di formazione presso l’esercito svizzero.

La Guardia svizzera protegge, insieme al Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, le cerimonie nella Basilica di San Pietro e nell’Aula Paolo VI; si occupa inoltre del controllo degli accessi in Vaticano e, durante la sede vacante, della protezione del Collegio Cardinalizio.

La narrazione del presente libro segue l’ingresso nella Guardia Svizzera di una nuova giovane recluta, così da narrare (e ripercorrere) fumettisticamente la storia, la vita e le regole di uno degli eserciti più piccoli al mondo, in grado di conservare intatto il suo prestigio, il suo fascino e la sua leggenda sopravvissuta al tempo.

Gli autori

Gli autori, Arnaud Delalande è sceneggiatore e scrittore tra i più promettenti nel campo del romanzo storico-avventuroso. Yvon Bertorello è giornalista e storico, realizza anche documentari per la televisione.Laurent Bidot è disegnatore di fumetti. Clémence Bidot è una illustratrice.

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