L’estetica della memoria. Al Maxxi di Roma la video artist Fiona Tan presenta Inventory.

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A volte mi domando se il talento che ha l’uomo per la bellezza non sia contrastato dalla natura stessa dell’uomo. La sua intelligenza: che forza devastatrice! L’intelligenza è terribile. Ci porta a fare cose stupide. E se l’intelligenza ci spingesse verso la bruttezza? E se l’intelligenza ci rendesse schiavi, ammiratori di tutto ciò che è brutto? Se la nostra tendenza a imitare la natura fosse semplicemente un tendere verso la bruttezza? Le cose della natura che scegliamo di imitare non sono le più belle. Mi domando se in epoca primitiva tutti gli oggetti, non soltanto quelli artistici, fossero belli. È una domanda inquietante.” (Jean Renoir)

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Fiona Tan è un’artista olandese che ha scelto il linguaggio video come strumento veicolare del proprio messaggio.

Inaugura oggi presso le sale del MAXXI di Roma il suo progetto espositivo intitolato Inventory. Fiona Tan presenta in prima mondiale, grazie anche alla collaborazione del Philadelphia Museum of Art, il suo ultimo lavoro videografico dove esplora le tematiche del tempo e dello spazio associando la sua ricerca visiva al concetto stesso di museo come raccoglitore del sapere umano.

Partendo da alcune incisioni del 1745 di Giovan Battista Piranesi, raccolte nella serie intitolata “Le carceri d’invenzione”, Fiona Tan esplora il rapporto con lo spazio mettendolo a confronto con i progetti architettonici sviluppati per l’edificazione di nuove sedi museali dedicate alla contemporaneità.

L’architettura del MAXXI, progetto assai discusso dell’archistar Zaha Hadid, entra così in stretta connessione con le opere della video artist olandese. Il percorso espositivo, che oltre al filmato Inventory accoglie anche altre tre produzioni della Tan, è un’espressione di intenti perché coinvolge lo spettatore in un cammino tracciato lungo tutto il tragitto del  museo dedicato all’arte del XXI secolo.

Al piano terra s’incontra il primo lavoro intitolato Correction. L’opera consta di sei pannelli in cui l’artista presenta trecentotrenta ritratti di prigionieri e guardie carcerarie. Le immagini provengono da quattro istituti americani situati tra la California e l’Illinois. L’installazione circonda lo spettatore a 360 gradi, lo spazio diviene il protagonista dell’opera, chi osserva non ha via di fuga e viene introdotto nella realtà di chi vive e popola quotidianamente il carcere.

La mostra prosegue con le otto incisioni di Piranesi, grande fonte d’ispirazione per l’artista. Nei progetti dell’incisore veneziano si trovano strette corrispondenze con l’architettura realizzata da Zaha Hadid, la connessione tra il contenuto e il contenitore è un legame fortemente sottolineato dalla Tan.

All’ultimo piano il cammino si conclude con la visione dei tre filmati intitolati Disorient, Cloud Island e l’inedito Inventory.

Disorient è stato presentato alla Biennale di Venezia del 2009. La doppia proiezione racconta l’idea di racchiudere la memoria del viaggio di Marco Polo in un utopico museo immaginario. In sottofondo risuonano citazioni che narrano la geografia e il mondo contemporaneo.

Cloud Island è la storia di un’isola lontana collocata nei mari del Giappone, i suoi abitanti sono poco più di cinquanta, uomini anziani che dopo il fervore industriale popolano spazi deserti e desolati dove le architetture rappresentano il ricordo di un luogo che ha perso la sua identità.

Inventory rappresenta l’ultima tappa del percorso visivo, Fiona Tan, partendo dalla storia dell’antica Roma, riflette sul concetto di memoria in un contesto atemporale in cui si specchia tutta la caducità delle nostre percezioni sensoriali.

Il progetto di Fiona Tan mette in moto sensazioni contrastanti legate alla misura del tempo e dello spazio, l’avviso che l’artista ha enunciato durante la conferenza stampa di presentazione riguarda la necessità di lasciarsi condurre dalle immagini, non serve alcuna sovrastruttura, i nostri sensi sono l’unico strumento per iniziare un percorso percettivo itinerante.

INFORMAZIONI TECNICHE

FIONA TAN INVENTORY

27 marzo 2013 – 08 settembre 2013

Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo

via Guido Reni 4° Roma

orari: dal martedì alla domenica 11:00 -19:00

sabato 11:00 -22:00

chiuso il lunedì

info: www.fondazionemaxxi.it

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