Se non hai vissuto gli anni ’70 non ti senti né troppo giovane né troppo vecchia ma sicuramente off topic, se stai assistendo allo spettacolo di Michela Andreozzi, in scena al Sala Umberto a Roma dal 3 maggio, dal titolo emblematico: “A letto dopo Carosello”. Michela appare sul palco in un luccichio tridimensionale che ricorda plasticamente la TV degli anni 70 e il suo monoscopio a colori e comincia il suo varietà per attore solo che, da sei anni, gira l’Italia su e giù, rivestendo lo Stivale di un deciso tocco “Seventies”

- Advertisement -

L’Italia si ripopola della sua cultura anni 70 e di quei temi trattati dal più mitologico oggetto dell’epoca, che ha vissuto in quegli anni la sua fase aurea, sperimentando, sbagliando e vincendo senza perdere mai il contatto con la sua fan – base affezionatissima: la Televisione.

Da Franca Valeri a Gabriella Ferri, da Topo Gigio e Raffaella Carrà ai B-movie all’italiana: personaggi entrati nel mito come Bud Spencer e Terence Hill assimilabili ad Orzowei, per fideistica ammirazione da parte della bravissima e scoppiettante Michela Andreozzi, un carosello di spezzoni televisivi dopo il Carosello più noto di tutti i tempi, che si sussegue fluido sul palco, come fosse l’Almanacco del giorno dopo, leggendaria trasmissione della RAI che non a caso rappresenta una citazione del varietà.

Lo stesso varietà è un insieme di citazioni anni ’70 tanto da rendere irresistibile paragonare lo stesso spettacolo ad un vero e proprio programma televisivo in perfetto stile seventies, un meta varietà con autocitazioni delle grandi star, showgirl, attrici e jingle pubblicitari del tempo.

Michela Andreozzi intervalla il mood televisivo con quell’Italia a cui la stessa TV fa da “specchio dissonante”: ripercorre la sua infanzia e adolescenza, come fosse quella di una ragazzina qualunque di quegli anni, un’Alice nel Belpaese alle prese con i rimbrotti macchiettistici delle madri “apprensive” di un tempo e con le maschere di un’ Italia provinciale, stretta tra i sogni di cambiamento e l’Austerity.

E dopo Carosello, arrivò la pubblicità….e tutto finì

E’ la chiosa nostalgica di Michela.

Per questo Articolo le immagini sono state fornite dall’ufficio stampa dell’artista/spettacolo. Si declinano per tanto ogni responsabilità relative ai crediti e diritti.

- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.