Sono passati circa venti anni dalla comparsa del nome di Elena Ferrante sulla scena letteraria. Dopo quasi un quarto di secolo di esposizione viscerale non sappiamo niente di lei. Attorno alla sua figura aleggia ancora il mistero più completo. Stralci di biografia ci dicono sia nata a Napoli, ma in realtà nessuno l’ha mai vista. Non incontra mai i giornalisti, ma risponde solamente per iscritto. Ne ‘La Frantumaglia’, testo pubblicato nel 2003, sono state raccolte le missive tra la scrittrice e i suoi editori.

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Ieri sera all’Auditorium Parco della Musica, si è parlato di ‘lei’, o di lui, chi lo sa. C’è chi sospetta che dietro alle sue pagine ci sia la penna di un uomo. Viene definita una lei più per vocazione che per certezza. Sono tante le ipotesi sul suo conto ma, di fatto, ancora nessuna risposta.

Alcuni scrittori le hanno reso omaggio leggendo una serie di estratti dai romanzi che l’hanno resa celebre: ‘L’amore molesto’, ‘I giorni dell’abbandono’, ‘La figlia oscura’ e poi  ‘L’amica geniale’, una saga intorno all’amicizia e competizione di Lina con Elena. Le letture hanno seguito un filo conduttore: il valore dell’amicizia che può dare senso all’esistenza. Tra coloro che hanno letto alcuni brani, ricordiamo Sandra Ferri, Melania Mazzucco e Nicola Lagioia, altro autorevole concorrente al Premio Strega che ha pubblicato con  Einaudi ‘La ferocia’.

La scrittrice napoletana con i suoi libri ha conquistato la critica e anche i lettori oltreoceano, riscuotendo un grande successo in America. Viene da chiedersi se la sua tanto discussa candidatura al Premio Strega non sia, in fondo, una sorta di premio alla carriera. Ma non è questa la sede per addentrarci in un tema ancora tanto caldo quanto dibattuto.

La forza di Elena Ferrante sta nel fatto di essersi saputa sottrarre abilmente all’aggressione mediatica e ad una quantità di domande spesso ovvie che sono tipiche delle interviste.  Chiunque si nasconda dietro il nome di Elena Ferrante, ha riacceso un nuovo interesse per la letteratura italiana e, polemiche o pareri contrastanti a parte, ne siamo felici.

Ora è la volta di altri appuntamenti da non perdere: Alle 17 in Sala Sinopoli per il ciclo di lezioni ‘I miei Maestri’ Andrea Camilleri incontra il pubblico. Alla stessa ora in Sala Petrassi Alessandro Baricco ci parla di Holden e alle 19, sempre in sala Petrassi, Antonio Monda intervista James Ellroy che ci svela come scrive i suoi Noir. Nell’area Officine, alle 18 Marco Presta presenta L’allegria degli angoli (Einaudi).  

Le galleria fotografica è a cura di Maurizio Fascetti.
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