Protagonisti assoluti della prima serata di Link, quella aggiuntiva rispetto alle tre giornate canoniche, due carriere parallele ma diverse. Chi sono? Beppe Severgnini e Riccardo Iacona

Beppe Severgnini, ospite di cui Link ha voluto fortemente la partecipazione inseguendolo già da alcuni anni, ha portato in scena giovedì sera lo spettacolo “Diario Sentimentale di un giornalista” tratto dal suo libro Italiani si rimane

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Nello show di Severgnini ripercorre, attraverso quelle che nomina ‘lezioni’, alcuni momenti chiave della sua carriera di giornalista inviato e molto altro.

Dalla scuola di Montanelli a via Solferino, dal primo articolo per La Provincia di Cremona al New York Times, dai libri alla radio, dalla televisione all’attuale direzione di 7-Corriere della Sera.

A rendere ancora più particolare lo spettacolo la presenza di Serena Del fiore, ‘conduttrice di sogni’, musicista dj di Radio Iulm.

Non è mancata occasione per parlare di Trieste, che Severgnini ha definito poetica

Altro ospite tra i più attesi di questa edizione di Link è stato Riccardo Iacona, a cui è stato conferito il Premio Speciale della Fondazione Lucchetta.

Perché un grande incendio divampa sempre da una scintilla. Per ringraziarti di essere stato scintilla che in venticinque anni ha fatto nascere e crescere una realtà così bella come la Fondazione

Con lui hanno dialogato il Presidente della fondazione Giovanni Marzini e Fulvio Gon, su come sia cambiato il nostro Paese in questi 25 anni di vita della Fondazione, dopo la tragedia di Mostar, e sul periodo che si sta vivendo.

noi non dobbiamo mai dimenticare quello che ci è successo perché ci serve per capire  quello che abbiamo attorno ed eventualmente riconoscere al volo quello che nel passato abbiamo considerato pericoloso, ad esempio riguardo alla libertà di stampa.
Questi anni hanno costruito una collocazione dell’Italia  in un universo  che coltiva la pace e non la guerra e questo non è per niente scontato

Elemento chiave della discussione: la crisi dell’editoria.

Non solo quella della carta stampata ma del giornalismo in generale, incluso quello televisivo.

Ribadendo il rispetto per il lavoro dei colleghi dovunque venga fatto, ha sottolineato anche come da sempre sul servizio pubblico Rai si sia esercitata una certa pressione politica (dall’Editto Bulgaro in poi).

Un servizio pubblico è trainante, se è  coraggioso  dà coraggio anche alle testate locali

Dal 1988, anno di inizio della sua carriera, è molto cambiato il modo di fare informazione.

Sì, l’accesso alle fonti è molto più libero, sottovalutando il lavoro dei mediatori, i giornalisti appunto, una sola è la strada da percorrere.

offrire quello che sui social non trovi: un lavoro di cucitura e approfondimento

Su questo inoltre si è riflettuto nel panel di apertura di venerdì mattina con vari professionisti del settore della comunicazione e del giornalismo: Ferdinando Avarino (Telequattro), Vittorio Sgueglia della Marra e Nicolò Giraldi (TriestePrima)

Panel dedicato alle notizie anche sui social: alla qualità dell’informazione, al lavoro di verifica e controllo di ciò che viene trasmesso e alla necessaria precisione, anche a costo di non essere i primi a lanciare una notizia o un comunicato stampa.

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