La curiosità è il motore di tutto. Leggevo oggi un post su facebook in cui un Dj si lamentava delle canzoni richieste durante il DjSet.

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La gente vuole sentire quello che conosce e non si fida di chi sa fare il suo mestiere.

Aveva ragione e questo discorso m’è tornato in mente pensando alla serata di ieri sera al Lanificio 159 a Roma.

Ore 23.00, di gente in attesa ce n’è parecchia. Di gente che sa fare il suo mestiere tantissima e sta tutta per salire sul palco intimo della cornice romana.

L’occasione è il party per il lancio di “Missili e Somari“di Luca Carocci.

Perché sono qui? La curiosità prima di tutto.

Se lavori in una web magazine come la nostra è la passione e la curiosità che ti muovono, nient’altro.

Qualche volta capita che la buona volontà venga frustrata. Altre volte, come questa, premiata.

Ne ho sentito parlare di Luca Carocci ma conosco poco o nulla.

Il bello della musica però è che quando è buona davvero non c’è bisogno di leggere troppo o studiare articoli e recensioni. Ti affacci sotto palco con fiducia e poi ti lasci andare se a prenderti per mano c’è chi ci sa fare.

E’ tutto un attimo.

L’atmosfera è calda e accogliente, una festa tra amici. Ci si sente a casa ed è così soprattutto per Luca Carocci che sempre al Lanificio aveva presentato l’album d’esordio.

Di amici musicisti e non, Luca ne ha incastrati parecchi al suo fianco per la serata. Tanti da starci stretti pure sul palco del Lanificio che piccolino non è.

A dare il via alla serata un ispirato ed “ispirante” The Castaway: complimenti!

E’ Margherita Vicario, cantante ed attrice, ad introdurre la band di almeno una piccola parte di quella che si alternerà su e giù dal palco.

Giusto il tempo di godersi in anteprima un videoclip girato da Libero De Rienzo ( a proposito c’è pure lui che si aggira in sala) e poi si parte.

Luca Carocci è un bel sentire.

Voce, melodie e testi che lasciano una traccia e intrattengono ( nell’accezione migliore che questo termine può avere).

Luca è alla chitarra classica e sin dall’inizio è accompagnato dalla batteria, la voce e le movenze ammalianti di Margherita Vicario avvolta nel suo baschetto e il tocco magico di Francesco Forni alla chitarra elettrica.

Dopo poco a fare un salto è Filippo Gatti, il più “rock” della “ciurma”col la sua t-shirt Ac/Dc a metter in chiaro le cose, voglioso di far festa e di poter cantare “Knockin’ on Heaven’s doors”.

Esce di scena qualcuno e subito subentra qualcun altro.

E’ poi la volta di Emanuele Colandrea e Galoni. Tra gli altri vediamo e ascoltiamo Gabriele Lazzarotti e un quasi timido ma in formissima The Niro a condividere il microfono con la Vicario.

Sale sul palco ed in cattedra Bob Angelini. Il Johnny Cash di “Ring of Fire” sarà omaggiato dalle ugole felpate di Ilaria Graziano ed Erica Mou ma non è tutto perché per il gran finale arrivano Matilda De Angelis, Davide Bongusti e Marco Fabi.

Alla fine Filippo Gatti avrà quel che chiedeva:ecco “Knockin’ on Heaven’s doors” ed una versione superba di “Sexual Healing”.

Tra quelle mura si è celebrata la Musica, l’amicizia, il piacere di stare insieme, di gioire nel canto. Stare a casa in serate così è un delitto ma la curiosità va innaffiata ogni giorno, a lasciarla seccare si perde molto.

Gatti ( produttore insieme a Pietro Sermonti dell’Lp) nello sfilar via urla al microfono che “chi non compra il vinile è un bastardo”, forse ha proprio ragione lui.

Io per non sbagliare l’ho portato a casa. Giusto premiare Luca Carocci e le nove gemme che impreziosiscono in suo “Missili e Somari” con suoni morbidi e parole mai banali.

Bella per chi c’era, bella per me!

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