Il Teatro Instabile Miela di Trieste ospita in data unica il 15 gennaio Luna di Mele uno spettacolo di e con Adriana Giacchetti e Francesca Varsori.

Luna di Mele è una performance che le due attrici-autrici portano in scena già da alcuni anni e che ha ottenuto diversi riconoscimenti in concorsi letterari e teatrali incentrati sul tema della Donna. 

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Nel 2015, per citare il più importante, Luna di Mele ha ricevuto il primo premio assoluto nella seconda edizione del Premio Persona e Comunità del Centro Studi Cultura e Società di Torino nella sezione Apprendimento e Formazione per lo sviluppo della persona.

Luna di Mele si presenta al pubblico come uno spettacolo leggero e frizzante, ma alla base della sua architettura drammaturgica vi sono tematiche serie e delicate. 

Il cuore (di mela) dello spettacolo

Lo spettacolo si articola in sketch tipici del teatro cabaret che mostrano attraverso situazioni di vita quotidiana un’analisi della società in cui viviamo. Il cuore (di mela) dello spettacolo è, infatti, il ruolo della donna nella società contemporanea italiana, il ruolo che le è stato e che si è imposto e dal quale tutti – a prescindere dal genere e dall’età – dobbiamo disaffezionarci il più presto possibile.

La performance affianca alle scene più comiche, in cui le donne si trovano a dover combattere in modo rocambolesco contro stereotipi e discriminazioni, delle letture di brani tratti dai diari di quattro donne che raccontano il coraggio e la forza dell’essere donna nella quotidianità delle piccole cose.

Adriana Giacchetti e Francesca Varsori con il procedere del testo si rivolgono sempre meno l’una all’altra e sempre più al pubblico, con piccoli momenti di vera e propria denuncia. La donna nella nostra società – agli ultimi posti di molte classifiche mondiali sulla disuguaglianza di genere – subisce ancora ingiustificate discriminazioni in ambito economico, politico e nel privato. La violenza di genere è il punto più doloroso su cui le attrici-autrici si soffermano con apprezzabile delicatezza.

Le mele simbolo della violenza

Ma cosa succede quando nel rapporto uomo-donna il miele si trasforma in mele? 

La mela, il frutto proibito, con cui Eva ha corrotto Adamo condannandolo a macchiarsi irrimediabilmente del peccato originale. Il simbolo della corruzione messa in atto dalla prima donna ai danni di tutta la stirpe degli uomini diviene il filo rosso dello spettacolo. Con un semplice, ma efficace gioco di ri-significazione, le mele divengono simbolo della violenza perpetrata contro le donne. 

I frutti che riempiono la scena vengono usati come armi contro teste, braccia, addomi, spappolandosi scenograficamente in una pioggia di pezzi. Il suono sordo della mela che sbatte contro i corpi e il pavimento è una efficace sublimazione della violenza.

Infine, intensa e toccante la scena conclusiva dedicata ai femminicidi. 

Un elenco, che sembra tristemente non finire, di nomi di donne uccise in Italia nei soli ultimi sei mesi. Una pagina su cui è scritto nome e età viene accartocciata e adagiata in un cestino che si riempie molto velocemente. E quella tinozza in cui viene lavato uno straccio apparentemente candido che tinge l’acqua di rosso è una accusa manifesta all’indifferenza che domina di fronte alle ingiustizie di genere.

Seguiamo il consiglio di Luna di mele: disertiamo questa condizione, tutti i giorni tutto il giorno a partire dalle piccole cose. 

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