L’uomo che beveva troppo. Un film alcoolico improvvisato

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L’uomo che beveva troppoAncora una volta un’esplosione di colore. Immersi nel noir della suspense al sapore hitchockiano e nel vino per un’idea originale e inequivocabile. Risate e tanto divertimento assicurati per tutta la durata dello spettacolo.

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La compagnia di Improvvisazione Teatrale de I Bugiardini ci ha augurato Buon Natale in modo estroso. La sera del 20 dicembre al Teatro Abarico di Roma L’uomo che beveva troppo è stato un esempio in cui, seppur bevendo mentre si recita, mantenersi lucidi è una scommessa.

Tania Mattei, Francesco Lancia, Fabrizio Lobello, Giuseppe Marchei e Giuseppe Romeo hanno decisamente fatto esplodere il pubblico in risate clamorose, riempiendo di goliardia la sala del teatro.

L’improvvisazione teatrale dona ogni volta qualcosa di nuovo e dalla quale non si può fuggire, in quanto coinvolgente. La fantasia è viaggio.

Gli improvvisatori propongono agli astanti un film improvvisato basato sulle atmosfere alle quali Hitchock ci ha abituati con i suoi intramontabili capolavori di una fine suspense. Il titolo, La scala che scricchiola, suggerito dal pubblico è subito messo in scena.

Gli attori seguono delle regole. Mentre recitano hanno sempre un bicchiere in mano, il quale, viene riempito di una particolare bevanda alcolica. Uno psycho, un cappuccino e così via. Tutto dipende dal colore del liquore dentro la bottiglia e a seconda dell’inventiva del momento.

Ognuno invita i compagni a bere in scena, e il contenuto nel bicchiere deve essere bevuto prima della sua conclusione. Anche il pubblico èIMG_0005 esortato a sorseggiare il bicchiere di vino rosso offerto, ogni qual volta si vede l’apparizione di Alfred Hitchock, un bacio, un colpo di pistola, una morte e altri tipi di suggerimenti scritti sul retro del leaflet dello spettacolo.

La storia, ambientata a San Francisco, narra le vicende della famiglia Wislow. Gli interpreti si prendono il loro ruolo, perché nell’improvvisazione teatrale, senza copione, si percepisce come definire l’ambientazione delineandola con personaggi, luoghi e emozioni.

Lancia, interpreta Michael, il capo famiglia, vedovo e con un figlio, Robert, il cui ruolo è di Giuseppe Romeo. Giuseppe Marchei è Alfred, il maggiordomo fidato che lavora per la famiglia da molto tempo. Tania è Bianca, l’amante di Michael ma corteggiata dal fratello Philip, Fabrizio Lobello. Inframmezzando con altri personaggi i quali si intersecano con i protagonisti in modo omogeneo e svagandosi.

Non risulta immediato descrivere le dinamiche accadute sul palco. Ciò che ha reso interessante e veramente divertente la performance è che mentre si beve è difficile trovare la concentrazione giusta e la lucidità necessarie per scandagliare, nella mente, i termini giusti da esprimere tanto da rendere il testo improvvisato concreto, e quindi il discorso fluido.

La conclusione è stata cercata e voluta. Ormai l’assassino si era svelato, e nella confusione e quasi tutti brilli, di certo sul palco le risate valevano di più della recitazione. La scala che scricchiola è stata la prima e ultima replica del film improvvisato.

Abbiamo trovato l’idea gradevole e originale, tutto sta a reggere l’alcool. Ci si scommette su per la prossima volta.

 

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