MARCONI TEATRO FESTIVAL INTERVISTA A FELICE DELLA CORTE E RICCARDO BARBERA

Il 4 luglio parte il Marconi Teatro Festival. Sessanta spettacoli fino al 6 agosto che vedono impegnati 180 artisti.

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Con i suoi 500 posti a sedere, due palchi (uno interno e uno esterno) per circa 200 ore di intrattenimento la manifestazione si impone come una delle più grandi della Capitale. Abbiamo intervistato il direttore artistico del Teatro Marconi, Felice Della Corte che per organizzare questa grande kermesse, ha chiamato accanto a se Riccardo Barbèra

Marconi Teatro Festival dalla varietà della proposta sembra si imponga come una delle più grandi manifestazioni di quest’anno. Una grande sfida…
Felice Della Corte
Felice Della Corte

Felice Della Corte: Come mi dicono spesso coltivo una vena di pazzia. È  stato un guizzo, un’intuizione fulminea. Marconi Teatro Festival è nato così: non ho saputo resistere e mi sono tuffato, col manipolo del personale fisso del teatro e con Riccardo e i ragazzi, pazzi quanto me.

Questa  è l’unica manifestazione romana estiva che si muove dentro e fuori uno spazio teatrale esistente. Ne può sfruttare le strutture e le comodità. Per noi si tratta semplicemente di invadere anche uno spazio esterno che era già nostro.

I colleghi, produttori e artisti, si sono subito resi disponibili a partecipare a una kermesse che non dipende da concessioni di spazi pubblici, da bandi incerti… noi sapevamo fin da quando abbiamo pensato di fare la manifestazione che saremmo riusciti a realizzarla.

Una bella sicurezza, di questi tempi, dovuta anche all’incoscienza. In tanti hanno scommesso su questa incoscienza e così abbiamo potuto formare un cartellone ricchissimo.

Riccardo Barbèra: Finalmente una manifestazione di stampo europeo. A Londra, Berlino, Parigi, i teatri non si fermano d’estate.

Il Teatro Marconi è bello, nuovo, accogliente, climatizzato, collegatissimo con metro, bus e con un grandissimo parcheggio interno. Abbiamo aggiunto un palco all’esterno. Ogni giorno due spettacoli diversi e un bel villaggio culturale da frequentare.

Una pacchia. Siamo nati già grandi e senza contributi pubblici.

Sessanta Spettacoli per circa quaranta serate. Ma c’è uno spettacolo che è la punta di diamante di tutta la manifestazione?

F.D.C: Non potrei dirne uno senza scontentarne gli altri 59, perché la manifestazione nasce essenzialmente dalla collaborazione che ho con tantissimi artisti che già frequentano i palcoscenici del Marconi e del Nino Manfredi, i due teatri che dirigo, a cui si sono aggiunti altri preziosi contatti dovuti alle conoscenze di Riccardo, che da anni organizza manifestazioni estive e che ha coinvolto la Federazione Italiana Artisti…. e anche giovanissime compagnie che ci giungono dalla collaborazione con Davide Sacco e Ilaria Ceci, che dirigono una associazione under 30 e che hanno collaborato a formare la parte “giovane” del cartellone. Sarà una festa continua di amici che si incontrano e cooperano.

Riccardo Barbera
Riccardo Barbera

R.B. …infatti io, senza fare torto ai nomi anche importanti che abbiamo in cartellone, Paolo Triestino, Pino Insegno, Nicola Pistoia, Marco Simeoli, Francesca Nunzi, Giuseppe Manfridi, Marco Morandi, Antonio Grosso, Cinzia Tani, Marco Cavallaro, La Paranza, Il Grace Gospel Choir, Stefano Fresi e i Favete Linguis, il Maestro Peppe Vessicchio, Gianluigi Paragone (proprio lui)  Claudio Boccaccini…. basta, non ce la faccio più… etc etc… per non far torto a nessuno, dicevo, scelgo come punta di diamante proprio lo spettacolo che ospitiamo in residenza teatrale, scritto dal nostro giovanissimo Davide Sacco che ha un titolo spassoso “Romeo era grasso e pelato”. Vi sorprenderà.

Chi o cosa  vi ha spinto a realizzare un programma cosi vasto?

F.D.C: Le proposte sono state fin da subito talmente tante che è stato naturale per noi puntare sulla molteplicità delle arti in cartellone; non c’è forma di intrattenimento assente dal nostro cartellone. Si spazia dal Faust al cabaret. Tutto di qualità.

R.B.: Non ho altro da dire, se non che noi stessi ci stupiamo ogni volta che diamo un’occhiata al cartellone.

Un grandissimo evento realizzato senza fondi o aiuti esterni? Ma l’Estate Romana….

F.D.C No comment

R.B. Mi pare una parola che indica un qualcosa che non c’è più. Noi siamo altro. Siamo il teatro che funziona.

Avete di fronte a voi il ministro della Cultura. Cosa gli proponete…

F.D.C: Di prestare attenzione a ciò che nel mondo dello spettacolo dal vivo vive e funziona bene perché ha costruito un vero rapporto col territorio. Solo così i soldi investiti possono funzionare.

R.B.: se si obbligassero tutte le banche e le fondazioni e le grandi industrie a investire una piccola parte delle loro risorse in cultura e spettacolo (scaricandosene le spese), avremmo gli sponsor che ci servono, ci struttureremmo meglio, non dipenderemmo dallo Stato. E’ una vecchia idea.

Marconi Teatro FestivalUn augurio alle compagnie che saliranno sui vostri palchi, ben due allestiti.

F.D.C E’ il nostro primo anno, dovremmo aver paura del flop, ma conosciamo la gente che abbiamo scelto. Artisti grintosi, d’assalto… devono solo fare quel che sanno fare e fanno di solito… e il successo è assicurato.

R.B. Possiamo solo augurare agli spettacoli previsti sul palco esterno che non piova.

Non solo teatro ma anche altro… cosa in particolare

F.D.C Danza, musica, classica, musica folk, musical, prosa, teatro di narrazione, lezioni/spettacolo, reading, one man show, grandi classici… non manca niente.

R.B. In molti pomeriggi il parco esterno diverrà un salotto letterario , ci saranno presentazioni di libri, incontri culturali… alcuni di questi incontri non sono nemmeno in cartellone perché si stanno materializzando di giorno in giorno. Abbiamo perfino gustosissime lezioni/spettacolo di storia della musica a cura di Carlo Picchiotti

Come è stato lavorare insieme? Siete stati colleghi di palco, ultimamente con Aspettando Godot, ma lavorare fianco a fianco come organizzatori, come è stato e com’è?

F.D.C Dopo svariate esperienze di scena (siamo stati fianco a fianco sul palco in 7 commedie diverse)  Ci siamo adottati a vicenda. Mai una discussione, mai uno screzio… un miracolo

R.B. Lavorare con Felice della Corte è facile perché 3/4 delle cose da fare le fa lui, il quarto restante se lo dividono tutti gli altri. Un caterpillar.

C’è stata qualche altra persona che volete ringraziare che vi ha dato una mano?

F.D.C: Abbiamo già detto di Davide Sacco e Ilaria Ceci che sono stati fondamentali nella fase organizzativa. Oltre a loro c’è Francesco Bàrbera che sovrintenderà l’area tecnica della manifestazione … e infine tutto il personale del teatro chiamato a uno sforzo eccezionale.

R.B.: Comunque la partecipazione e la disponibilità di tutti gli artisti è stata fondamentale. Non avessero tutti sposato senza riserve la nostra pazzia, Marconi Teatro Festival non si sarebbe potuto realizzare.

Felice Della Corte,  un’anticipazione sulla nuova stagione del Teatro Marconi?

Ancora un poco di pazienza, pochi giorni ancora e svelerò anche il programma invernale.

Le immagini per l’intervista sono fornite dall’Ufficio Stampa dell’artista/manifestazione. Si declina ogni responsabilità riferibile ai crediti e riconoscimento dei relativi diritti.

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