Si intitola Pier Paolo Pasolini. Lettere a Maria Seccardi il volume uscito il 5 marzo scorso in libreria grazie a Ronzani Editore (“Fuoricollana”, pp. 88), che ha portato alla luce un aspetto inedito della vita del poeta, rivelando un amore giovanile, anche se platonico, che era rimasto nascosto fino ad ora. Il libro è a cura di Antonella Giordano, con prefazione di Franco Zabagli.

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La figura di Maria Seccardi, una giovane friulana originaria di San Vito al Tagliamento, emerge oggi attraverso un carteggio che documenta la loro relazione, iniziata durante gli anni di Pasolini a Casarsa della Delizia, a partire dal 1948. I due continuarono a vedersi e scriversi fino alla fine degli anni ’50.

Maria Seccardi, nata nel 1928, dopo aver conseguito il diploma all’istituto magistrale di Portogruaro aveva iniziato la carriera di maestra delle scuole elementari. Si innamorò di Pasolini a prima vista, un sentimento che la accompagnò per anni. Sebbene lui provasse affetto per lei, la loro relazione rimase su un piano di amicizia. Il carteggio ha il suo culmine drammatico nella lettera del 30 ottobre 1957 in cui Pasolini confessa a Maria la sua diversità, esplicitando la sua omosessualità.

Il loro scambio epistolare proseguì fino al 1959, rivelando un legame profondo e appassionato. Un sentimento che dal mondo contadino del Sogno di una cosa si protrae fino all’anno in cui Pasolini gira Accattone, il suo primo film, per il quale a Maria fece un provino.

Il libro sarà presentato in anteprima sabato 10 maggio 2025 alle ore 18.00 presso il Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento (ingresso libero). Interverranno Antonella Giordano, Franco Zabagli, Beppe Cantele e Valentina Marsoni, con letture di Rita Maffei e Massimo Somaglino. L’evento è organizzato dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini e il Comune di San Vito al Tagliamento, in collaborazione con la Società Filologica Friulana.

Pier Paolo Pasolini. Lettere a Maria Seccardi” raccoglie quindici lettere (e un telegramma) che Pier Paolo Pasolini scrisse tra il 1948 e il 1959 a Maria Seccardi. Di lei, a commento delle lettere, si riportano le pagine di ricordi scritte in tarda età e due lettere, le sole ritrovate. Completano il volume due serie di fotografie, entrambe “d’autore”: gli scatti eseguiti dal pittore Giuseppe Zigaina durante una gita di Pier Paolo e Maria ad Aquileia e a Grado, e quelli di Tazio Secchiaroli fatti durante i provini di Accattone.

Lo scambio epistolare ha avuto una vicenda editoriale travagliata. Nel 1986, quando Nico Naldini curò il primo volume delle Lettere, Maria Seccardi rifiutò di renderle pubbliche. Soltanto dopo la sua scomparsa, avvenuta nel marzo 2022 a 93 anni, la figlia Valentina Marsoni ha deciso di rispettare la volontà materna e affidare il materiale al Centro Studi Pasolini di Casarsa della Delizia, consentendone la pubblicazione. Un atto di intesa sentimentale tra Maria e Pasolini che oggi si trasforma in un’opera di grande valore documentario.

Da sabato 10 maggio, in concomitanza con la presentazione del volume, il Centro Studi Pasolini ospiterà, inoltre, una mostra collegata al libro dal titolo “Quel profumo di viole. Lettere di Pier Paolo Pasolini a Maria Seccardi”. Attraverso quindici lettere e un telegramma, fotografie rare, libri con dediche piene di affetto e frammenti di memoria, l’esposizione fa emergere il ritratto di un Pasolini giovane, ancora immerso nel Friuli delle feste contadine e dei primi turbamenti letterari.

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