Memorie dall’Impossibile, il noir firmato Maurizio Cicchinelli.

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di Alessia Carlino

(foto di Luca Carlino)

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Esistono due strade percorribili nella scrittura, due direzioni parallele che segnano il microcosmo di uno scrittore dove la scelta più importante è mostrare al mondo il prodotto del proprio inchiostro, lasciando agli altri la testimonianza di un personale universo immaginifico.
Maurizio Cicchinelli è uno scrittore particolare, il suo bloc notes per tanti anni è rimasto in attesa dei suoi pensieri di carta. Un giorno, per caso, Maurizio ha ritrovato quelle pagine scritte, se ne è innamorato nuovamente ed è riuscito, durante le pause mensa in aeroporto, a creare un romanzo noir: Memorie dall’Impossibile.
Ho incontrato Maurizio in una bella mattina soleggiata, abbiamo parlato della sua passione per la scrittura e della voglia di riuscire a mostrare al mondo il suo lavoro, mi ha spiegato quanto sia difficile entrare nei meccanismi dell’industria editoriale ma il suo grande amore per le parole è più forte di ogni ostacolo.

Maurizio qual è stata la scintilla che ti ha fatto innamorare della scrittura?

La mia passione è nata tanti anni fa ma gli impegni lavorati e l’aver fortemente voluto costruire una famiglia mi hanno distolto da questo amore. Le parole, però, mi hanno sempre accompagnato. L’altra mia grande passione è la musica e spesso nelle band in cui ho suonato mi sono ritrovato a scrivere i testi delle canzoni. Un giorno, per caso, ho rimesso mani su alcune vecchie pagine che avevo elaborato qualche anno fa, erano tre capitoli, ho ripreso il mio bloc notes e ho cercato di costruire qualcosa intorno ai quei vecchi fogli. È nato così Memorie dall’Impossibile.

Parliamo della trama del tuo romanzo, senza ovviamente svelare il sorprendente finale, devo ammettere che ho letto il tuo racconto tutto d’un fiato cercando di risolvere i rebus che hai introdotto nella storia…

Memorie dall’Impossibile narra di un giovane studente di psicologia criminale, Lucas, che scopre di avere delle percezioni extra sensoriali. Le sue doti solo il filo conduttore del racconto, quando Lucas scova un vecchio libro custodito nella biblioteca dell’università di Cambridge inizia ad avere delle visione che lo porteranno in contatto con un misterioso killer che compie crudeli e atroci delitti. Tutta la narrazione è composta da una serie di eventi concatenati. Degli efferati omicidi si occupano due ispettori di polizia che, venendo a conoscenza dei poteri di Lucas, riusciranno a risolvere il mistero che si cela dietro alla scia di sangue lasciata dal crudele assassino.

Se dovessi definire il genere a cui appartiene il tuo libro come lo illustreresti?

 In realtà credo che il mio racconto non abbia un genere definito, potrei dire che si tratta di un giallo noir con delle componenti di un thriller, ma in realtà la mia storia si discosta da quelle cupe atmosfere. Ho cercato di dare alla narrazione degli spunti più “leggeri”; i due ispettori, ad esempio, hanno una verve comica che taglia la tensione del noir durante la lettura, per la coppia di poliziotti il mio riferimento è stato sicuramente un certo tipo d’immaginario cinematografico e televisivo.

Leggendo le pagine del tuo romanzo non ho potuto fare a meno di notare che ci sono diversi spunti letterari. Quali sono i tuoi autori di riferimento?

Le mie letture fondamentali si rintracciano nei romanzi di Stephen King, che amo in modo particolare, e negli scritti del giornalista del Times Simon Beckett. Diciamo che ho tenuto conto di queste grandi fonti d’ispirazione ma ho cercato di dare alle mie parole un forte timbro personale.

Maurizio per quale ragione hai ambientato il tuo racconto a Cambridge?

Devo molto a Cambridge perché ha dato i natali a due dei miei grandi miti: Syd Barrett e David Gilmour. Il mio è stato un omaggio ai Pink Floyd, inoltre la cornice dell’università di Cambridge si prestava fortemente all’idea principale del racconto. Ho fatto delle ricerche molto minuziose e tutti i riferimenti topografici presenti nel libro sono reali. L’unico luogo che ho inventato è il British Museum di Cambridge, una licenza poetica che ho utilizzato per ambientare le scene finali della narrazione.

Il tuo grande amore per la musica è presente nelle pagine di Memorie dall’Impossibile, non ho potuto fare a meno di notare i vari riferimenti musicali che hai introdotto nel racconto…

Sì, hai perfettamente ragione. Ho introdotto dei piccoli omaggi ai Pink Floyd, ai Deep Purple e anche a John Lennon. Sicuramente la musica è parte integrante della mia vita non potevo farne a meno.

Maurizio sto cercando di indagare la situazione culturale in Italia, ora che ti sta rapportando al mondo dell’editoria cosa ne pensi dell’industria che regola la cultura nel nostro paese?

L’Italia è una nazione ricca di artisti ma è difficile avere una concreta possibilità di poter promuovere il proprio lavoro. Le case editrici difficilmente danno fiducia ai giovani scrittori emergenti, spesso in questi mesi mi è stato chiesto di auto finanziare il mio progetto, è raro trovare una struttura che crede in te e che finanzi le tue idee. Fortunatamente non tutti ragionano in questa maniera ed esistono piccole realtà editoriali che promuovono scrittori emergenti, sono perle rare che ancora credono nei giovani.

Cosa ti aspetta in futuro, hai già in serbo qualche nuovo progetto?

Sto lavorando su un nuovo racconto che ho deciso di ambientare a Roma, spero di proseguire su questa strada e di trovare anche una struttura che creda in me e nel mio lavoro.

INFORMAZIONI E SCHEDA DEL LIBRO
Memorie dall’Impossibile
di Maurizio Cicchinelli
2012
208 pagine

Cop 1

Memorie dall’Impossibile è disponibile in anteprima sul sito di Amazon: http://www.amazon.it/Memorie-dall-Impossibile-Maurizio-Cicchinelli/dp/1291108068/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1360934076&sr=8-1

È possibile acquistare il libro anche attraverso questo link: http://www.lulu.com/shop/maurizio-cicchinelli/memorie-dall-impossibile/paperback/product-20494848.html

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