Mi è caduta la danza nel piatto di Vittoria Ottolenghi

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“Mi è caduta la danza nel piatto” (Editore Croce Libreria nella collana “Universitas. Collana di studi e testi”, pagine 128) è una sorta di guida al mondo della danza, con tanto di resoconti sulle principali rappresentazioni teatrali degli ultimi cinquant’anni in Italia, e scritto (nel 2008) dall’indimenticata e principale esperta dell’arte tersicorea, la giornalista, scrittrice, critico di danza Vittoria Ottolenghi.

Il libro racconta con scrupolosità e ironia le varie espressioni della danza: dal classico al moderno, dal contemporaneo all’hip-pop; dal mito di Rudolph Nureyev all’ascesa di Roberto Bolle.

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L’autrice descrive con grande maestria la nascita dei Momix grazie all’intuizione di Moses Pendleton, l’estro di Joaquìn Cortès (attraverso una splendida intervista), la grazia di una star come Carla Fracci, e poi di Gheorghe Iancu, di Daniel Ezralow, Raffaele Paganini e tanti altri.

Come un vero e proprio dizionario “Mi è caduta la danza nel piatto” riesce a spingere il lettore nell’affascinante lessico della danza, senza quella supposta saccenza dei soliti esperti del settore.

Tutto è danzabile: qualsiasi musica, poesia, fiaba, condizione umana

asserisce la Ottolenghi.

In effetti questo nostro paese che sembra proprio appassionarsi a quest’ arte anche attraverso i programmi tv, dovrebbe leggere questo straordinario saggio che mette in luce cosa si cela dietro il faticoso mondo del ballo.

Dietro le straordinarie coreografie interpretate da una étoile di successo vi sono grandi sacrifici e rinunce che vengono ripagate dall’amore del pubblico e dalla perfezione stilistica, ricercata per sublimare la realtà circostante nel preciso momento in cui si esibisce sul palco.

Alla fine del libro vi è un’interessante galleria fotografica con molte immagini di repertorio dei più importanti

esponenti dell’arte tersicorea.

Le Edizioni Libreria Croce

Le Edizioni Libreria Croce di Fabio Croce nascono a Roma nel 1998.

L’esperienza nel mondo dei libri dei Croce ha radici molto più lontane: dal 1945 hanno gestito nella capitale le più famose librerie esistenti in Italia con grande professionalità, dando vita a un salotto culturale presso la storica libreria Croce di Corso Vittorio Emanuele, che ha visto esibirsi i più importanti intellettuali italiani dal dopoguerra ad oggi.

Presenze costanti negli anni Settanta quelle di Sandro Penna, Alba de Céspedes, Alberto Moravia, Pierpaolo Pasolini, Elsa Morante, Dario Bellezza, Amelia Rosselli, Dacia Maraini e i più grandi scrittori e pittori del mondo che ambivano a esporre le loro doti artistiche nel tempio della cultura romana.

La tradizione culturale delle librerie Croce ora sopravvive attraverso la casa editrice. La continua ricerca letteraria e l’amore per la cultura guidano ne l’opera editoriale. Autrici ed autori di primo piano come Dario Bellezza, Dante Maffia, Corrado Calabrò, Enzo Mandruzzato, Valerio Massimo Manfredi, Andrea Camilleri, Luigi Reina, Massimo Consoli, Riccardo Reim, Antonio Veneziani, Biagio Arixi, Lombardi Vallauri, Emilia Costantini, Piero Badaloni, Nichi Vendola, Gianpaolo Silvestri, Carlo Freccero, Margherita d’Amico, Maurizio Scaparro, Monica Cristina Storini, Maria Rita Parsi, Goliarda Sapienza sono presenti nel catalogo della casa editrice.

Un discorso particolare va fatto per l’impegno politico e sociale di Fabio Croce: sua è la cura della collana Off-side in cui pubblica opere di narrativa e saggistica unicamente rivolte al tema del rispetto dei diritti civili delle minoranze e degli studi di genere; come anche l’attenzione verso le problematiche che riguardano le grandi religioni, senza escludere la filosofia contemporanea. Ma non ha assolutamente precluso l’attività vivace delle altre collane curate da Maffia (narrativa e poesia) e da Luigi Reina (universitaria), che hanno ricevuto riconoscimenti per la qualità dei volumi pubblicati, nonché numerose adozioni presso facoltà universitarie di tutta Italia.

L’autrice

Mi è caduta la danza nel piatto di Vittoria OttolenghiL’autrice dell’intenso e prezioso libro Vittoria Ottolenghi esercita sin dall’età di trent’anni l’attività di scrittrice, critica, saggista e giornalista dedicandosi in particolar modo allo spettacolo, tanto da affermarsi come tra le più celebri esperte italiane di balletto e di danza.

Il padre, agnostico, era di religione israelitica; la madre, credente non praticante, era di religione cattolica; ha abitato e lavorato nella capitale dove ha studiato al liceo Visconti e si è laureata in letteratura inglese con Mario Praz.

Appassionatasi poi allo studio della danza, è stata una delle più care amiche di Rudolf Nureiev ed ha iniziato la sua attività critica lavorando per oltre dieci anni alla monumentale “Enciclopedia dello Spettacolo (1954-1968)” di Silvio D’Amico come autrice e redattrice per il settore Danza e Teatro Musicale.

Nel 1956 iniziò il suo lavoro di critico di danza per “Paese sera”, cui più tardi affiancò regolari collaborazioni con importanti quotidiani e riviste (Il Mattino, Il Resto del Carlino, L’Espresso, Musica viva, Balletto oggi, Anna, Prima fila).

Dal 1960 ha lavorato per la RAI-Tv all’ideazione, alla cura ed alla realizzazione di programmi, soprattutto di danza, tra cui “Maratona d’estate”.

Ha creato quindi per Rai Uno, insieme con Vittoria Cappelli, gli spettacoli “Le Divine dalla Piazza dei Miracoli di Pisa” (1987), “Mantova Festa a Corte” (1988), “Festa da Napoli” (1989), “Il gioco dell’Eroe” (Roma, 1990), “Gli Specchi di Trieste” (Trieste, 1991), “Los Divinos” (Madrid 1993), “Sport-in-danza” (Roma 1994), “Il Paese delle Sirene” (Sorrento, 1995 e 1996), “Bergamo, Festa in Piazza” (1996), “Una rosa per il 2000” (1998) e “Torino Notte di stelle” (1999) tutti trasmessi in Eurovisione.

Ha curato inoltre seminari di analisi della danza presso il Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia, il Teatro dell’Opera di Roma e il Teatro San Carlo di Napoli e varie serie di conferenze-spettacolo all’Accademia Filarmonica Romana ed alla Piccola Scala di Milano.

Per oltre dieci anni ha collaborato al “Festival dei Due Mondi di Spoleto” e dal 1988 al 1996 ne ha curato il coordinamento per il settore Danza. Membro della Commissione Consultiva per la Danza della Presidenza del Consiglio (1997), ha ricevuto numerosi premi giornalistici, tra cui il “San Valentino d’Oro” di Terni e “l’Edoardo Scarfoglio” di Roma, nonché la Medaglia d’Oro per i Benemeriti della cultura e dell’arte dalla presidenza della Repubblica. Vittoria Ottolenghi è mancata a Roma il 10 dicembre del 2012.

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